Fotografare il voto in cabina elettorale non è una goliardata o un’azione da compatire perché chi la fa dimostra di possedere un QI intellettivo pari a quello di una tartaruga in letargo: è qualcosa per cui si può rischiare anche una denuncia, specialmente se i volponi che la fanno poi mettono la foto on line corredata di nome e cognome.
Della serie: “mamma famme bello, ché a diventà stronzo ce penzo da me”
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Provocazione: se basta scoprire le tette per avere tutta questa attenzione da parte delle forze dell’ordine, le donne maltrattate e che dalle istituzioni preposte dovrebbero essere difese invece che ignorate forse hanno trovato un sistema. Quando i vostri uomini vi picchiano e vi maltrattano, non denunciateli, uscite per strada con le tette bene in vista. Sicuramente qualcuno si occuperà di voi.
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I seni nudi delle Femen e l’ipocrisia dell’Italia
Da 30 anni su 5 reti vanno in onda riprese ginecologiche che, ci ricorda il Censis, non hanno uguali in alcun Paese europeo per povertà di contenuti e quantità. Ad ogni ora bambini e bambine guardano sederi, seni cosce ripresi come in un film porno. E dunque cosa ci indigna guardando i seni nudi delle Femen esposti nella loro verità e senza intenzione pruriginosa come nelle immagini tv? L’unica differenza è che in tv i corpi servono uno scopo mercantile.
Paese ipocrita il nostro, che ancora rimane ancorato ad una rappresentazione dei corpi peccaminosa, con la telecamera che funge da buco della serratura come nei b movies degli anni sessanta.
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Agenti e violenza. Una richiesta al prossimo governo
Dal 2008 le Femen compiono blitz in giro per il mondo usando il loro corpo (spesso giovane ed esteticamente apprezzabile) come strumento di lotta e denuncia politica. Scelgono luoghi simbolici per protestare contro la Chiesa e lo strapotere di Vladimir Putin in Russia, a favore dei diritti delle minoranze, donne e omosessuali compresi. Nell’opinione pubblica suscitano sentimenti contrastanti, ma mai, almeno in Italia si era arrivati a un livello di violenza così smaccato contro di loro. E per di più da parte degli uomini delle forze dell’ordine. Al massimo si era arrivati a qualche ombrellata, come nel caso dell’anziana signora impellicciata che in piazza San Pietro lo scorso 13 gennaio aveva brandito l’ombrello contro una biondissima Femen.
[Il Fatto Quotidiano]
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Le nostre forze dell’ordine non si smentiscono mai.
Tre uomini per fermare ragazzine di quaranta chili armate solo delle loro tette e di una voce per gridare.
Evviva le Femen, che la protesta la scrivono sul loro corpo prim’ancora che esprimerla a parole.
Una donna il suo corpo lo può usare come vuole, per reclamizzare tubetti di silicone, orologi, profumi, chi per il sollazzo a pagamento di un vecchio pervertito e chi invece per dire che i vecchi pervertiti che usano il loro potere in modo anomalo, criminale, non le piacciono.
Io preferisco le seconde, ma sono strana, stranissima.
Ogni sistema di dissenso non violento mi va bene, anche se la Storia ci ha insegnato che spesso non sono stati sufficienti; se qualcuno prende a calci in bocca mio figlio, i miei cari, i miei amici, il mio paese non sono certo io quella che porge l’altra guancia.
Gli unici violenti sono stati, more solito, i cosiddetti tutori dell’ordine che hanno trattato le ragazze come fossero pericolosi kamikaze, e sempre per la consueta tradizione italica la critica alla fine è ricaduta sulle ragazze anziché su chi abusa abitualmente del suo potere.
Tutto come al solito, insomma.
E chissà mai i nostri solerti tutori del [dis]ordine non hanno preso provvedimenti analoghi a quelli adottati contro le pericolosissime Femen quando berlusconi praticamente solo qualche ora fa, ha violato fra le altre migliaia di cui si è fatto beffe sotto protezione dello stato nella sua prestigiosa carriera di “naturalmente preposto a delinquere” quelle leggi che regolano il silenzio elettorale e il vilipendio agli organi istituzionali, nella fattispecie la Magistratura.
Non c’è un solo particolare di quel che ha costellato e contraddistinto la vita di questo abusivo della civiltà, non c’è una sola azione che abbia compiuto, una sola frase che abbia detto che non contenga il disprezzo, la violazione, il reato contro quella democrazia che purtroppo sta garantendo anche a lui un’impunità che non gli spetta, ma non c’è stato NESSUNO in tutti questi anni che lo abbia bloccato, perseguito penalmente e costretto a rispondere delle sue azioni davanti alla legge e a quel popolo che offende tutti i giorni per il solo fatto di esistere.
Tutti bravi, invece, a chiedere il rispetto della legge in questo paese, a scandalizzarsi e indignarsi per un paio di tette scoperte volontariamente e gratis, soprattutto.
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Questa scrutatrice deve essere una donna strana come me, visto che non lo guarda nemmeno in faccia. E si capisce benissimo che nasconde il viso apposta, non è una gestualità normale, quella.