
La cosa più squallida che ho letto è che la Turchia non sarebbe mai dovuta entrare in Europa. Siamo bravi noi, invece, a stare in Europa, sempre a novanta gradi. Quella che arriva dalla Turchia è una grande, grandissima lezione di democrazia, di difesa della democrazia.
Sottotitolo: ho più volte criticato Grillo per il suo atteggiamento sbagliatissimo [e controproducente] con i giornalisti. E continuerò a farlo. Ma parlare di “Editto di Grillo”, accostando un palese sfogo ironico [più o meno gradevole] alla violenza calcolatissima e concretissima di Berlusconi da Sofia, è appena una forzatura. Ma appena, eh. [Andrea Scanzi].
Certi paragoni sono imbarazzanti e vergognosi.
Ieri sera Formigli ha parlato di ‘editto’ a proposito di Grillo, come se lui avesse gli stessi poteri di berlusconi.
Se Grillo non parla coi giornalisti quelli restano al loro posto, quando berlusconi ha voluto zittire i giornalisti, quelli se ne sono dovuti andare.
Ma questa cosa semplicissima è troppo difficile da capire, evidentemente.
Grillo non avrà MAI lo stesso potere che si è autoconcessa la politica in questi 60 anni di finta repubblica.
Perché il sistema malato, marcio di questa Italia, costruito proprio dalla politica non lo permetterà.
Possiamo stare tutti tranquilli e aspettare che le urgenze di Letta &Co, diventino una solida realtà, tipo tacitare la Rete e quel presidenzialismo che sembra essere diventato la prima necessità di un paese allo stato terminale.
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Preambolo: come farà Napolitano a non cedere alle lusinghe di Alfano quando questo si andrà a lamentare che a silvio stanno venendo meno quelle garanzie che proprio Napolitano gli ha – magnanimamente – concesso quando ha bacchettato i Magistrati per consentirgli di partecipare alla delicata fase politica? Oggi Napolitano non è nelle condizioni di dire a nessun esponente di governo nemmeno di farsi più in la, perché questo governo è figlio suo.
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Silvio ha messo in conto la condanna per il Rubygate, ma spera nella Consulta per il processo Mediaset – Mercoledì 19 giugno è il d-day del governino: se si va verso l’interdizione, il Banana fa saltare tutto – E il ministro-segretario va al Colle ad avvertire Re Giorgio dell’incazzatura del Capo.
[Dagospia.com]
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B: “nessuno mi difende, Napolitano e la Consulta non dicono niente. Se mi condannano mobiliteremo i cittadini”.
Ecco, l’eversore torna a chiamare la piazza.
Vuole essere assolto da colpevole in tribunale e difeso dalla politica e dalle istituzioni più di quanto sia stato già fatto in tutti questi anni. Un pericoloso eversore, un fuorilegge sovversivo ostile e contrario ad ogni tipo di legge e regola che non avrebbe trovato nessuna residenza nella politica e in parlamento. In un paese normale.
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[…] «L’attuale asserita pacificazione, l’embrassons-nous di governo è il contrario assoluto della possibilità di ritrovare fiducia. Avere giustizia è far sì che tutti sappiano la verità. È una richiesta di catarsi. Quella che in Italia manca persino nell’analisi della storia del Novecento. Sia lo scetticismo morale sia la retorica [anche della Resistenza] almeno tenevano vivo il senso delle distinzioni. I vili e gli eroi. I giusti e gli ingiusti».[…]
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Già Calamandrei denunciava omertà e acquiescenze alle illegalità. Oggi una filosofa parla di “società di briganti”. E dice: non ci sto. Intervista a Roberta De Monticelli, di cui esce in questi giorni “Sull’idea di rinnovamento”, pamphlet filosofico-politico edito da Cortina.
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Quello che più di tutto mi fa imbestialire è che mentre il governo apparecchia e organizza l’ennesimo furto con destrezza della legge truffa sul finanziamento, l’unica cosa che tutti i governi sanno fare molto bene, la maggior parte dell’informazione continua ad occuparsi del nulla, di Grillo cattivone che caccia i giornalisti.
E allora penso che Grillo sbaglia molto, soprattutto nella forma, ma se ogni tanto ricorda alla gente chi è uno dei maggiori responsabili dell’italico sfacelo, ovvero quell’informazione che non c’è e quando c’è è distorta, non fa male.
Se l’Italia è al 57° posto nelle classifiche internazionali circa la libertà di stampa e informazione la colpa non è di Grillo e dei 5stelle ma di chi oggi si mette in cattedra impartendo lezioni di democrazia a Grillo non avendo i titoli né l’autorità per farlo.
Formigli irritante e imbarazzante ieri sera a Piazza Pulita.
Quasi quanto l’Annunziata.
Questi il coraggio e le palle li trovano solo coi 5s, come mai l’Annunziata non ha mai chiesto le referenze ad Alfano come ha fatto domenica scorsa con Fico? magari agli italiani farebbe piacere sapere come ha fatto un portaborse a diventare vicepresidente del consiglio e ministro dell’interno. Deve essere proprio bravo, l’Angelino: il più bravo di tutti.
Molti rappresentanti dei 5s non sanno nemmeno come ci si comporta davanti a una telecamera e gli esperti infieriscono, lo fanno apposta per farli cadere in contraddizione, con gli altri invece domande e risposte vengono concordate nel backstage.
Nei paesi normali non funziona così, in Inghilterra Blair ha dovuto rispondere a un giornalista che gli faceva notare che anche lui aveva le mani sporche di sangue, provassero a fare la stessa osservazione qui a TUTTI i presidenti del consiglio che hanno appoggiato e finanziato le guerre. Per non parlare di bush e e di quando un giornalista gli chiese se era vero che sniffasse cocaina. La differenza del rapporto fra informazione e potere è gigantesca, negli altri paesi l’informazione è davvero il cane da guardia del potere.
In fatto di libertà di stampa e di informazione l’Italia è passata dalla padella, berlusconi e il conflitto d’interessi mai risolto e che mai nessuno regolerà per gli ormai noti motivi di pacificazione nazionale alla brace di Monti, che non ha spostato di una virgola lo stato indecente dell’informazione italiana.
E adesso col governo delle larghe intese benedetto dal Re la situazione è, se possibile, peggiore di questa.
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Premetto che io questo meccanismo secondo il quale spendere soldi significa risparmiare non l’ho mai capito: l’unico modo per risparmiare che conosco è non spendere i soldi ma va bene, per molte cose sono una donna ancora all’antica, si vede, ma che finanziare i partiti debba essere più conveniente di finanziare le associazioni umanitarie penso che sia la peggiore delle perversioni maligne che la politica e questo governo potessero anche e solo immaginare di mettere in pratica.
Vuol dire che grazie alla finta legge, alla truffa organizzata della legge sul finanziamento pubblico ai partiti sarà più conveniente per i contribuenti dare soldi ai partiti piuttosto che ad Emergency,
In un paese dove i governi e la politica non si occupano più della gente e le associazioni umanitarie, le onlus sono sempre di più un punto di riferimento per chi non può curarsi, mangiare, essere assistito, un paese dove ci sono malattie che non si possono curare perché lo stato non finanzia la ricerca, indispensabile a trovare rimedi per le malattie rare, dove per ogni cosa importante, che serve, dalle cure alle ricostruzioni dopo i terremoti si chiedono soldi alla gente sotto forma di tutto; messaggini, sottoscrizioni, piante, arance perché lo stato non c’è, non c’è mai quando serve, ancora una volta la politica violenta il benché minimo senso del pudore e dell’onestà aggiustandosi una legge vergognosa per poter continuare ad avere vantaggi, soldi e privilegi.
E questa è la migliore risposta per tutti quelli che ancora oggi vorrebbero convincere gli italiani che il governo messo su in fretta e furia da Napolitano, quello delle larghe intese, dell’inciucio a cielo aperto sia davvero il governo delle necessità.
Quello in grado di dare le risposte all’emergenza.
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Quelli che non pagano mai
Marco Politi, Il Fatto Quotidiano, 4 giugno
Chiedeva domenica papa Francesco di pregare per le vittime delle nuove schiavitù e guerre. E in effetti con l’indebolirsi della democrazia, il progredire della crisi e il gonfiarsi del potere economico- finanziario si profila ogni giorno di più un nuovo tipo di guerra. La guerra spietata dei potenti contro gli indifesi, la guerra dei prepotenti contro la massa di chi rispetta la legge e pensa (ingenuamente) che la società dovrebbe orientarsi secondo i dettami di un’etica civile sancita dalle norme. Potenti e prepotenti non vogliono pagare mai. Né rispondere delle loro azioni. Né risarcire morti e sofferenze causate da loro. Mai. Prendiamo la sentenza Eternit: disastro doloso. L’imprenditore elvetico Herr Schmidheiny latita, come si conviene a “chi può”. Il predecessore barone Cartier de Marchenne è passato a miglior vita, reato estinto, gli eredi nulla devono. Andrebbe promossa ex novo una causa civile, con sentenze chissà quando… Chi ha avuto, ha avuto! La storia non è nuova. Nel disastro di Bhopal del 1984, quando un’immensa nube tossica uccise 3.787 persone, poi arrivate secondo stime a 15.000, con danni ulteriori a mezzo milione di indiani, il management americano della multinazionale Union Carbide India Ltd. se la cavò senza un graffio. Persino papa Wojtyla, coraggioso altrove, nel suo primo viaggio in India non disse una parola. Stesse impunità in altri regimi e latitudini. Disgusta l’arroganza smisurata dei potenti e prepotenti. Quanto più è diffusa – sulla carta – la cultura della legge uguale per tutti e la retorica dei diritti umani, tanto più si scintilla l’atteggia – mento sprezzante dei boss, che non devono sottostare alle leggi dei comuni mortali. I comuni mortali pagano l’Imu? La Chiesa-potere non vuole proprio. Strano: il rigoroso Monti, così europeo e attento ad ascoltare la messa, aveva deciso che tutti dovevano dare sull’unghia nel 2012, solo la Chiesa nel 2013. Ora manca un reale catasto dell’uso degli edifici e il gettito sarà aleatorio. Curiosa coincidenza. Il governo Letta ne sa qualcosa? Anche i pedofili ben collocati possono partecipare alla partita. Il sindaco Alemanno, costituendosi parte civile in ritardo contro il prete abusatore Conti, ha ritardato la sentenza di Cassazione con la prospettiva di un pacchetto di prescrizioni: senza risarcimenti. Il gioco ormai è scoperto. Tu paghi e io no.
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I Geni italiani hanno avuto tutti vita breve, quelli che non sono morti li hanno tacitati con altri sistemi.