Il papa, tornando dal viaggetto in Messico ha detto che sulla questione della legge sulle unioni civili “non s’immischia”.
Nemmeno io “mi immischierei” se avessi qualcuno che lo fa benissimo al posto mio.
Uno come Bagnasco, per dire. O Ruini, o il pretaccio direttore di radio Maria diventato più famoso di una rock star grazie ai media complici del degrado culturale di un paese laico solo su una Carta della quale non frega più niente a nessuno.
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Unioni civili, estendere i diritti non è mai pericoloso per nessuno (bambini compresi)
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Renzi ha fatto con la Cirinnà non quel che la primavera fa coi ciliegi ma quello che Bersani voleva fare coi 5stelle: tenerseli buoni non come spalla attiva della maggioranza ma come i cani da riporto sempre disposti a restituire la pallina e il bastoncino al padrone.
La Cirinnà invece di picchiare duro su quelli del suo partito dentro il quale si annidano i peggiori conservatori integralisti, ipocriti e bugiardi a cui la legge sulle unioni civili non è mai andata giù che fa? Prima vota sì alla sospensione del dibattito al senato, poi si rimangia le parole contro i suoi dette al giornalista del Corriere e poi-poi si mette a fare la groupie di Renzi twittando balle, falsità e salutando col #ciaogufi. L’entusiasmo della Cirinnà davanti alla demolizione del suo disegno di legge è uno schiaffo in faccia, principalmente per chi ha creduto davvero che una legge del genere potesse essere approvata in Italia, in secondo luogo per chi ha sprecato tempo ed energie dietro questa impresa impossibile per un paese miserabile, dove la politica sacrifica i diritti dei cittadini al perbenismo ipocrita di gente ignorante, disonesta e malvagia che siede anche in parlamento rappresentando benissimo la gran parte del paese e ai desiderata del vaticano.
Le coscienze non si turbano quando bisogna salvare le banche amiche dei papà amici e mandare sul lastrico migliaia di persone.
O quando bisogna rifinanziare le guerre, i partiti, comprare l’aeroplanino, far finta di togliere i vitalizi ai politici condannati per poi restituirli sotto il banco previo ricorso.
Queste sono condizioni di perfetto agio in cui la coscienza politica, non solo del pd, suggerisce sempre la cosa giusta da fare, ovvero bastonare i deboli per dare una mano ai prepotenti arroganti, talvolta anche delinquenti.
Una maggioranza che esprime il presidente del consiglio del pd ma che si regge in piedi grazie al supporto di alfano e verdini, che con questa ha messo la fiducia su leggi liberticide che tagliano e tolgono diritti faticosamente acquisiti senza fare una smorfia, ritrova improvvisamente la coscienza nel riconoscimento di un diritto che i governi di tutti gli orientamenti politici, non solo di sinistra degli stati di mezzo mondo hanno già reso da anni legge dello stato.
Cialtroni, disonesti, bugiardi millantatori di qualcosa, la civiltà democratica e la politica al servizio dei cittadini che si guardano bene dal rispettare e mettere in pratica loro per primi.
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Sui diritti non si media: si riconoscono senza tante inutili chiacchiere, discussioni, dibattiti.
Tanto meno lo si fa con la parte politica più ipocrita, becera, fascista e retriva che risponde al fascismo integralista e ipocrita del clero più di quanto non abbia sempre fatto tutta la politica. I numeri c’erano e ci sarebbero ancora per approvare il testo Cirinnà senza mutilazioni pro family day, vaticano e dintorni, ma a Renzi questo non interessa perché non gli interessano i diritti. Non sono mai stati una sua priorità.
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Il canguro è deceduto: pronti il topo morto, il coguaro e la peste nera
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Cari amici arcobaleni, alla Lorenzin non basta che la Cirinnà abbia accettato di sottomettersi ad alfano e al vaticano stralciando l’adozione del comparente: per lei un punto su dieci, per voi il punto di partenza per una vita più serena, no, non è ancora sufficiente.
La miracolata da Napolitano e dalle larghe intese deve aver pensato che dal momento che le richieste vengono prontamente eseguite da Renzi perché non azzardare e chiedere di più?
E infatti ha chiesto di più: il tutto per lei e quelle e quelli come lei e il niente per voi.
Dice la ministra che vuole che le vostre unioni non siano nemmeno lontanamente paragonabili, equiparabili ad una relazione fra umani.
Lo stato di questo paese, la sua politica vi rifiuta e vi schifa al punto tale da non volere nemmeno che voi possiate somigliare ad un’ipotesi di famiglia, non cadete nel tranello di chi vuole strumentalizzarvi nella polemica sui canguri e i 5stelle: non è una questione di parlamento e di leggi quanto lo è quella di uno stato e un paese che prima di tutto rifiutano CULTURALMENTE ogni diversità.
E chi dovrebbe, sempre lo stato, non fa niente per reprimere la subcultura dei razzismi e dell’omofobia ma anzi li promuove dando spazio e cittadinanza ai negazionisti del diritto e della civiltà che possono manifestare anche sulla pubblica piazza.
Il problema è questo, che poi si traduce in sondaggi, voti, opinioni che vanno nella direzione opposta a quella del paese civile.
E’ lo stato per primo che rifiuta la diversità e non applica la Costituzione che vuole i cittadini tutti uguali nei doveri e nei diritti. Questa legge, una legge semplicemente civile come c’è in tutti i paesi che non si fanno governare dal vaticano e da gentaglia che ha sostenuto per anni un delinquente puttaniere ma poi vuole decidere come devono vivere le persone oneste non ce la darà questo governo come non l’hanno fatto quelli di prima e faranno quelli del dopo. A meno che gli amici arcobaleni facciano azioni dimostrative più efficaci della manifestazione coi palloncini e le sveglie.
Se non è un diritto poter adottare un figlio in una coppia omosessuale non lo è nemmeno metterne al mondo sedici come la famiglia esibita al festival di Sanremo dello scorso anno. Perché la coppia omosessuale non chiede allo stato, quindi anche a me di mantenere i suoi figli, quella coi sedici sì, pesa su tutta la collettività, in Italia di queste famiglie ce ne sono molte, tutte seguaci dei pazzoidi da family day.
Quindi facciamo che se agli omosessuali niente figli a tutti gli altri al massimo tre che di questi tempi già so’ troppi.
E ognuno si mantenga i suoi senza rompere il cazzo chiedendo le sovvenzioni statali.