Se la regola è sbagliata significa che è sbagliato il regolamento

Preambolo: la critica a Grillo per il suo atteggiamento nel famoso “confronto” con Renzi non è costata solo l’espulsione dei quattro parlamentari 5stelle. Basta partecipare ad un social network come me per accorgersi di come cambino i rapporti con le persone che si frequentano abitualmente ogni volta che si osa criticare quel che avviene all’interno del Movimento. Quando si va a toccare il tasto 5stelle anziché quelli della critica comune dove si è sempre d’accordo,  berlusconi, il vaticano. Renzi, per fare un esempio,  improvvisamente cambiano atteggiamento, spariscono, non le vedi più condividere i tuoi link né partecipare alle varie discussioni come fanno di solito. Emarginano, escludono, cancellano gente da una lista facebook  perché non  gradiscono  il dissenso  espresso nemmeno da una persona come me che non ha mai fatto mistero di non stare dalla parte di nessuno ma semplicemente, come faccio e ho sempre fatto, di osservare i fatti volta per volta e criticarli volta per volta. Questo blog e la mia bacheca facebook traboccano di post, stati nei quali ho sollevato questioni di principio anche quando andavano a favore dei 5stelle, quando ho fatto notare la parzialità dei giudizi, quando la stampa e certo, molto giornalismo  anziché svolgere la  funzione di informare diventa house organ dei partiti terrorizzati dalla presenza in parlamento dei 5stelle. E quindi non penso di dovermi giustificare né di dover dimostrare quotidianamente ai miei interlocutori, quali essi siano,  la mia assoluta buona fede e il mio disinteresse. Io qui in Rete non faccio il gioco di nessuno, non parteggio,  non per questioni di indifferenza altrimenti non sarei qui tutti i giorni ad incazzarmi per la politica  ma semplicemente perché politicamente non mi sento rappresentata da nessuno. E questo mi dà la libertà di potermi esprimere su tutti e su tutto senza dover essere poi sottoposta a nessun giudizio di merito. Chi esclude ed emargina per la diversità di pensiero dovrebbe lavorare molto su se stess*, riflettere su  quanto la filosofia di Grillo che esclude chi non si allinea abbia invaso oltremodo il suo modo di pensare e di agire. Perché escludere, emarginare, negare la parola, pensare che esista una categoria di intoccabili da non criticare mai, impedire il dissenso quando è civile, espresso coi dovuti modi, cancellare il pensiero e chi lo esprime  quando non nuoce ma è – appunto – solo un pensiero diverso è quanto di più antidemocratico si possa fare. Io non mi faccio lobotomizzare da nessuno, non scrivo per riscuotere consensi e applausi ma per esprimere esclusivamente ciò che penso, giusto o sbagliato che sia. Sono e resto una persona intellettualmente libera anche se questo a qualcuno non piace e non ha nemmeno il coraggio di venirmelo a dire.

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Un regolamento non è un dogma religioso, le tavole dei dieci comandamenti che gli aderenti alla religione devono rispettare senza poter dissentire perché glielo ha detto Dio per mezzo di referenti terreni ai quali si permette di far dire a Dio ogni sciocchezza che torna utile ai suoi uomini. Un regolamento, qualsiasi regolamento, da quello condominiale a quelli di un club, un circolo sportivo, è fatto da uomini e donne che in quanto tali sono fallibili, ovvero possono sbagliare, e per questo si può rivedere quante volte si vuole, modificarlo, correggerlo, perfezionarlo, ottimizzarlo, modernizzarlo. Quindi il fatto che si possa cacciare qualcuno dal Movimento 5stelle solo perché ha osato dissentire dalla voce del padrone e che questo sia scritto in un regolamento  è una sciocchezza pari a quella di chi crede pedissequamente ai regolamenti di una religione e non si pone mai un dubbio sulla loro effettiva correttezza, applicabilità anche quando rispettarli significa rischiare molto di più che facendo il contrario. Regolamenti che, a dargli retta, impedirebbero di vivere una vita anche e solo semplicemente normale.

Quello che accade all’interno del M5S purtroppo, e lo sottolineo mille volte, riguarda tutti, perché i 5s non sono un gruppo di persone a se stante che può prendere tutte le decisioni che vuole per mezzo del solito referendum[ino] on line e poi pretendere che quello che scaturisce dalla decisione dei suoi iscritti non sia sottoponibile alle critiche di nessuno. Della serie “è così e basta” che non si dice nemmeno a un bambino di due anni senza spiegargli perché deve essere così. Quello che succede all’interno dei 5s riguarda, purtroppo, tutti perché fa parte della politica di tutti. E se un Movimento che in precedenza agiva al di fuori della politica è riuscito ad entrare nei palazzi della politica perché chi lo compone ha pensato e pensa di poter dare un contributo utile nella politica,  dunque di riflesso al paese, e se qualcuno ci  crede e ci ha creduto, si è fidato, ha votato quel Movimento tutto quel che avviene dentro quel Movimento riguarda per forza tutti. Quelli che ne fanno parte e anche chi invece è rimasto fuori  ad osservare la loro azione, magari interessato perché sperava che la loro energia avesse potuto realmente dare una spinta positiva verso le decisioni giuste non solo per gli aderenti al Movimento ma per tutti.  Ecco perché non si può accettare che un Movimento estrometta persone solo perché esprimono un dissenso, e quelle persone  non si estromettono  nemmeno se quel dissenso si ripete, perché se si ripete il dissenso significa che qualcuno ripete gli errori che provocano il dissenso. 

Grillo va ringraziato per molte cose, per la sua opera di sensibilizzazione di tutti questi anni, per aver contribuito a scoperchiare l’orrendo vaso di Pandora degli scempi della politica, per aver permesso a gente comune di avere voce in capitolo nella politica da sempre alla mercè delle varie caste, élites, lobbies per nulla intenzionate a fare gli interessi di tutti ma esclusivamente i propri. Va ringraziato per aver spalancato l’armadio delle vergogne degli sprechi, dei privilegi, del marcio che soffoca e opprime, impedisce a questo paese di potersi rialzare. Ma se oggi qualcuno proponesse un referendum analogo per estromettere lui dal M5S io voterei sì.  Perché  quelle che estromettono gente sulla base della diversità di opinione, perché dicono cose che al capo non piacciono saranno pure le loro regole ma io non le condivido, perché sulla libertà di opinare, parlare, dissentire, io non derogo, non concedo, non sono accomodante né comprensiva.

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