In Arabia, dove si è recato di recente anche l’ottimo Renzi col sorriso sulle labbra, circa 154 esecuzioni solo nel 2015. L’Arabia di Raif, blogger scampato all’impiccagione per apostasia poi condannato a dieci anni di carcere e 1000 frustate, di Ashraf, poeta condannato a morte, di Ali Al Nimr condannato alla decapitazione e crocifissione quando aveva 17 anni, delle migliaia di persone che vengono imprigionate, torturate, ammazzate dal regime saudita perché da quelle parti non ci si può ribellare nemmeno a parole nel silenzio delle grandi alleanze occidentali, quelle democratiche. Cosa c’entra tutto questo con l’onore lo sa solo Hollande, un altro dei pusillanimi, pavidi occidentali che chiudono gli occhi sui diritti umani violentati per poter continuare ad aprire la borsa e arricchire i loro amici e gli amici degli amici. Ma per fortuna esistono ancora persone dalla schiena dritta, che danno lezioni di civiltà semplicemente dicendo NO. Molte italiane, figlie dell’era berlusconiana e sorelle di quella renziana dove al successo si può sacrificare anche la dignità avrebbero accettato quel premio, il più prestigioso della nazione, lei no.
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Sophie Marceau rifiuta per protesta la Legion d’Onore: “Data a ministro saudita”
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“La più francese delle comédiennes divenuta celebre a quattordici anni con “Il tempo delle Mele” annuncia così tra le righe di aver opposto il gran rifiuto. Una scelta che fino ad oggi aveva preferito tenere per sé. Istituita da Napoleone Bonaparte, la Légion d’Honneur è già stata rinviata al mittente da grandi personalità della nazione tra cui Sartre e Simone de Beauvoir, Courbet, Lafayette, Brigitte Bardot e Claude Monet. L’ultimo a dire “non merci” fu, l’anno scorso, Thomas Piketty, autore del libro best seller “Il Capitale nel XXI secolo”. Repressione, arresti, esecuzioni capitali”.