A Grillo la tessera del pd no. Giorgio Gori invece, ex mediaset e dunque spin doctor di Renzi si può candidare a sindaco di Bergamo, farsi eleggere, col sostegno del pd e anche di sel. Le gggenti, so’ strane.
***
Per sentire Benigni enunciare una semplicissima verità, e cioè che i politici ladri non devono andare a casa come piacerebbe al matt’attore ma in galera e – soprattutto – devono restituire la refurtiva scippata agli italiani ieri c’è voluto il Tg di Sky, perché nemmeno il Tg3 della Bianca direttrice figlia di cotanto padre ne ha fatto menzione.
Se l’informazione la fa il privato che si paga a fare il pubblico?
Chiedo.
***
Tsipras, Spinelli accetta il seggio
Gli esclusi attaccano: “Ius sanguinis”
Diversamente da quanto detto in campagna elettorale la giornalista non rinuncia a Bruxelles (leggi). Resta fuori Furfaro (Sel): ‘Carne da macello’. Per lui solidarietà in rete. Altri vendoliani alzano i toni.
***
Lista Tsipras nel caos
Scontro tra Sel e Spinelli
Furfaro, escluso da Bruxelles
“Trattato come carne da macello”
La giornalista: “Scelta collettiva”
***
Lite Tsipras, Barbara Spinelli spiega (e attacca Sel)
In un’email ai promotori della Lista chiede di «non esser trasformata in capro espiatorio di un’organizzazione che non ha saputo praticare la democrazia nel migliore dei modi»
***
“Candidarsi promettendo di dimettersi è già ridicolo, non dimettersi quando era stato promesso è altrettanto ridicolo, ma dare 78.000 preferenze a un candidato che promette di dimettersi è da sganasciarsi dalle risate [cit.]”.
–
Facciamo che chi sceglie di mettere una faccia e un nome in politica poi ci mette anche il resto. Ma ce lo mette da subito. Io non ho dato la preferenza a Barbara Spinelli proprio perché sapevo della sua decisione iniziale, quella di non proseguire il cammino nel parlamento europeo.
E credo di non essere stata l’unica a fare questo ragionamento.
Se invece lei avesse deciso quello che è normale, ovvero: io mi candido per prendere dei voti e se li prendo vado a fare politica in nome e per conto di chi ha avuto fiducia in me, probabilmente di preferenze ne avrebbe ottenute il doppio.
Se prendo un appuntamento col primario poi pretendo che la visita me la faccia lui, non mi faccio mettere le mani addosso dal neolaureato in medicina.
Il problema non sta in quello che si scrive dopo per giustificare e motivare il cambiamento di rotta ma in ciò che si dice prima. Poi magari sono strana io che penso che le persone abbiano una parola e la rispettino in virtù del fatto che sono state loro a darla e dirla. Per me è stata un’idiozia quella di dire “mi candido ma poi non vado” e decidere poi per il contrario sulla base di nuove contingenze. Se Barbara Spinelli non avesse deciso in prima istanza di dare il suo nome ad un progetto che poi non avrebbe portato avanti, per sua scelta, le preferenze ottenute potevano essere molte di più e trasformarsi in quell’autorevolezza di cui la sinistra ha un bisogno disperato.
Scegliere di partecipare ad un’avventura nuova significa farlo con entusiasmo accettando poi tutto quello che quell’avventura contiene. Un po’ come in una storia d’amore, dove se non ci metti la passione è morta già da subito. Se una cosa del genere l’avesse fatta qualcun altro ora saremmo qui a criticare col sangue agli occhi per la scorrettezza e l’incoerenza. Mentre quel che si chiede è di ringraziare Barbara Spinelli per aver disatteso un patto che lei stessa aveva deciso di fare con gli elettori. Una cosa che nessuno le aveva chiesto di fare peraltro.
Questo è quanto, è sempre e solo una questione di principio. E le questioni di principio non possono essere buone per qualcuno o per qualcosa e poi per altri e altro no.
***
Livorno, M5S strappa la città alla sinistra
Il nuovo sindaco di Livorno – città natale del defunto e mai più resuscitato partito comunista italiano – 5stelle [ops!] è un ingegnere aerospaziale.
Non sarà troppo in un paese dove si mandano a fare i ministri persone nemmeno laureate, quelle che poi fanno anche dell’ironia sui principianti della politica, quelli sempre rozzi, sempre ignoranti, sempre fascisti?
Qualcuno potrà dire che la laurea non vuol dire niente, certo, lo dico anch’io, ma vuol dire tutto però star sempre a parlar male degli altri senza guardare mai dentro la propria casa, luogo in cui non si sa da che parte cominciare per fare ordine, spazio, ma soprattutto pulizia.
***
Prendi i soldi e ciancia (Marco Travaglio)
Dice il giudice Cantone, presidente dell’autorità anticorruzione incaricato da Renzi di vigilare sulle ladrate prossime venture – che ci saranno finché non si faranno leggi adeguate a contrastarle davvero – che è complicato se non impossibile mettere in pratica tutte le “balle cose” che ha elencato Renzi a proposito dei politici ladri, perché le norme esistenti non possono essere applicate in forma retroattiva. Cioè a dire che per prendere a calci in culo il politico ladro, cacciarlo per alto tradimento, fargli restituire il maltolto e magari mandarlo anche a riflettere sulla sua disonestà in una galera come si usa fare con tutti gli altri cittadini bisogna che lui abbia rubato ieri, perché se lo ha fatto dieci anni fa, cinque o due no, non si può fare quel repulisti di cui vaneggia il chiacchierone toscano. La retroattività va bene quando bisogna togliere soldi ai contribuenti, è andata bene per condannare a una decina d’anni di carcere i “devastatori” di Genova che in una cella ci sono andati per restarci, non per ottenere i domiciliari dopo 24 ore dal mandato di cattura. La retroattività va bene quando l’Europa ci sanziona perché i governi invece di fare leggi buone per noi pensano a fare solo quelle buone per loro, ma per chi ha ridotto questo paese a brandelli no, la retroattività non c’è, nel paese con la classe politica più corrotta e corruttibile d’Europa da sempre non è stata prevista. Non ci ha pensato nessuno.
Quando si dice la previdenza. Anzi, la preveggenza.