Uno stato che fa senso

Sottotitolo:  casini qualche giorno fa: “la polverini è coraggiosa e ha tutto il mio consenso”.
azzurro caltagirone ieri: “visto il marcio che è emerso, ritengo che bisogna restituire la parola ai cittadini”. [Anche i soldi, possibilmente]
Questo è quello che il pd considera meglio di Vendola e Di Pietro, per dire. E inoltre, come mai l’opposizione non si mise lo stesso di traverso così come ha fatto con la polverini quando i 314 TRADITORI DELLO STATO dissero in parlamento e non all’osteria numero cinque che ruby era realmente la nipote di mubarak? lì nessuno organizzò la giusta rappresaglia contro una maggioranza di delinquenti debosciati che ha ridicolizzato l’Italia agli occhi di tutto il mondo. Perché se è vero che questa è la destra più inguardabile che abbia mai messo piede nel parlamento italiano è vero altrettanto che chi si sarebbe dovuto opporre a tutte le sue nefandezze non lo ha fatto. Mangiare alla stessa tavola e poi salire sui pulpiti a giochi fatti [la polverini se n’è dovuta andare più per volere di Bagnasco che di d’alema, ditelo al cialtrone che si prende il merito] è una cosa abbastanza miserabile. Degna appunto di uno stato che fa senso.

Preambolo:  Si sveglia anche il cardinale Bagnasco (Cei): “Fuori dalle liste i politici chiacchierati”. È vero che la chiesa ha tempi biblici, ma qui forse si esagera [Il Fatto Quotidiano]

La politica deve smettere di stare a sentire i referenti di santamadrechiesa SEMPRE, quali che siano le cose che dicono.  Se ignorassero tutti, destra, sinistra e centro tutte le “insorgenze” delle eminenze  a proposito della qualunque [da che pulpito, poi…] forse ce la fa anche l’Italia a diventare un paese civile.

 Emma Bonino: “Il Pd è complice nel Lazio”

Non dubito – precisa la Bonino – che con quei soldi il Pd non abbia fatto festini, magari avrà fatto concerti di musica classica…

“Questi signori li mando a casa io, non voglio sceneggiate” [la polverini in conferenza stampa annunciando le sue dimissioni da presidente della Regione Lazio]: Video Staff della governatrice aggredisce i cronisti 

Polverini si dimette: ‘Consiglio indegno’
Ma la presidente sapeva. Ecco le carte

Ricordiamola così:

Se la polverini fosse stata presidente di una qualsiasi associazione senza scopo di lucro [così come dovrebbe essere tutto quel che ha a che fare con la politica, dunque con lo stato] anziché “solo” della regione Lazio l’avrebbero cacciata  a vita e con disonore.

Pare che non sia nemmeno vero che lei non sapesse, sembra che abbia detto di aver taciuto per senso dello stato [sigh!].

E se le cose stanno davvero così  non è solo responsabile di quello che fanno i suoi subalterni ma ne è complice.

Quindi chi qualche giorno fa si sperticava dicendo che “sì vabbè ma lei in fin dei conti che c’entra che non è stata nemmeno eletta con la lista del suo partito” oppure chi come fa formigoni da mesi parla di responsabilità individuali per riparare le sue malefatte  sulle quali non ha ancora fatto né vuole fare chiarezza sbagliava, molto. 
In politica non esistono responsabilità individuali, esistono appunto e apposta le gerarchie quindi quando in un consiglio comunale, regionale e ancorché nel parlamento della repubblica accadono fatti gravi, di criminalità e delinquenza il primo ad assumersene la responsabilità dovrebbe essere proprio chi sta più in alto, e a chi tocca, ‘nze ‘ngrugna, dopo.
E’ davvero singolare poi  il modo in cui in questo paese le istituzioni difendono lo stato e il suo senso: lo fanno tacendo sulla trattativa con la mafia che lo stato lo vuole morto e in parte c’è riuscito, lo fanno per mezzo di leggi che impediscono ai cittadini di sapere chi è che si occupa di noi  e come, e cioè dello stato, lo fanno permettendo a dei delinquenti di accedere a ruoli politici “alti”,  lo fanno proteggendosi a vicenda su questioni di malaffare e ruberie come appunto nel caso della giunta della polverini e di chissà quanto altro che non sappiamo.
 Il dramma è che questi ce li ritroveremo ovunque ancora e ancora, er batman già ci ha avvertiti che lui si ricandiderà perché non ha perso nessuna delle sue 28.000 preferenze, e io ci credo, perché a livello locale la politica è molto più trucida, se possibile, di quella nazionale. E alla polverini chi negherà un posticino al sole, qualche dirigenza? e la tragedia è esattamente questa: nessuno si farà mai carico delle proprie responsabilità perché a nessuno dei ladri né dei responsabili che dovrebbero fare in modo che di ladri nelle istituzioni non ce ne siano cambia mai la vita. 
In galera non ci vanno e disoccupati non ci restano. 
E questo è il modus che poi educa gl’imprenditori disonesti, i commercianti disonesti e i funzionari di stato disonesti. 
Ecco perché non è vero che gli italiani hanno quello che si meritano. 
Non tutti, almeno.
Quindi possiamo ben dire che più che senso dello stato è uno stato che fa senso.
Il 25 settembre del 2005 quattro poliziotti – dunque quattro funzionari dello stato – fra cui una donna ammazzavano a calci e botte un ragazzino di 18 anni: Federico Aldrovandi.
Anche per questo l’Italia è uno stato che fa senso, in certi casi anche molto schifo.
La scarpa giusta – Rita Pani

Leggo tutti i giorni con molta attenzione, non tanto le notizie sempre uguali di questo universo parallelo nel quale siamo stati catapultati, ma i commenti della “gente”, quella massa idiota con due G. Qualche giorno fa la Polverini rischiava di essere messa al rogo, ieri invece, già i toni si erano ammorbiditi, gli animi erano rasserenati dal “gesto di responsabilità” che almeno “la rendeva diversa dalla maggioranza dei ladri”; poi ho letto anche che “probabilmente era da scusare visto che – sempre probabilmente – davvero non sapeva”.

 

Mettiamo sia andata così: l’arrogante fascista, quella degli elicotteri, del reparto ospedaliero requisito per il rispetto della privacy dei degenti che non sono stati ricoverati, degli abusi e dei privilegi, figlia di un sindacato inesistente che a suon di tessere fasulle riuscì – sotto egida berlusconista – a sedersi ai tavoli col governo, mentre i pochi sindacati seri venivano estromessi dalle trattative, va a fare un giro conoscitivo dai padroni del vapore. Questi le dicono di fare attenzione, perché magari non succederà nulla, ma di fronte a tanta merda persino l’italiano potrebbe smettere la partecipazione con un click di mouse, e scendere in piazza con l’intento di scannarli. Il governo tecnico fa notare alla burina fascista che dal momento che girano certe foto raccapriccianti – non solo le sue pagate con 75.000 euro di parcella al fotografo – che mostrano troie e maiali in lussuose porcilaie, queste potrebbero essere lesive per l’operato del governo stesso. Nel frattempo, l’opposizione ricorda i primi rudimenti della politica e fa quel che avrebbe dovuto fare anni addietro in Parlamento: si dimette in massa. La burina fascista per quanto idiota, comprende che in un modo o in un altro deve lasciare la sedia, il fotografo personale, l’elicottero e tutto il resto, e se ne va.

 

Dov’è il senso di responsabilità? Dove la non colpevolezza? Dove il senso della politica?

 

L’hanno cacciata a calci nel culo, ma le scarpe erano sbagliate. Non erano quelle dei cittadini del Lazio che vivono sui tetti da tempo immemorabile in attesa che torni il lavoro. Non erano quelle delle madri dei bimbi che non hanno accesso agli asili. Non erano le scarpe dei parenti dei malati che hanno vissuto scandalo dopo scandalo i tagli e le ruberie degli ospedali romani. Nemmeno quelle di chi ha subito un abuso da parte del governo fascista voluto fortemente perché era intollerabile avere come governatore una persona sostanzialmente onesta, ma dedita a differenti divertissement sessuali, che per quanto si voglia tirare al Vaticano, continuano a offendere anche il più bolscevico dei cittadini italiani.

 

Leggere i commenti a questa notizia, comunque, è la cosa più sconfortante. Lascia sospettare che veramente in pochi si sia rimasti interdetti davanti alla promessa di Batman che si ricandiderà, e soprattutto dà la certezza che ora la televisione contribuirà alla necessaria operazione di restyling della Polverini stessa. Lavaggio, cera e grafitaggio e via, pronta per le prossime imminenti elezioni. Così pulita e brillante che sembrerà nuova e pronta per un altro mandato. E non certo di cattura.

 

Rita Pani (APOLIDE)