L’Antifascismo non è un modo di dire

Il 21 gennaio Roberta Lombardi, eletta ieri  per alzata di mano capogruppo alla camera per il M5S scriveva sul suo blog: ” Se parliamo delle ideologie, penso all’episodio recente di “Grillo che apre a casa pound”. Prima questione: qualcuno mi dice, finché esistono loro il fascismo non sarà morto, quindi non mi dire che questa ideologia non rappresenta una minaccia presente. Da quello che conosco di casa pound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede casa pound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso “.

Preambolo: mussolini ha fatto cose buone, non ha mai ammazzato nessuno tutt’al più ogni tanto mandava qualcuno in vacanza al confino, le barzellette sull’olocausto, l’aver cercato un sostegno parlamentare nella feccia che avrebbe dovuto essere relegata nelle pagine dei libri di Storia più dolorose, quelle certamente da  non dimenticare ma nemmeno rendere di nuovo attuali come invece ha fatto l’ impostore assurto alla politica.

In questi giorni, settimane, anzi, mi sono opposta con forza all’idea che un movimento di persone comuni e normali potesse costituire un pericolo per la democrazia, molte esagerazioni sono state dette e scritte un po’ ovunque, ma io sono una che pensa che le parole abbiano un peso e che per questo quando si vuole esprimere un concetto si debbano usare quelle giuste e che non si prestano a nessun malinteso né fraintedimento.

Specialmente quando vengono pronunciate e scritte da e in ribalte pubbliche, e la Rete, anche fosse compresa in un blog personale o una pagina personale di un social network, E’ una ribalta pubblica, ed è quindi necessario esprimersi con responsabilità.

Posso trattare su tutto, quando attiene ai principi, ma se una persona che pretende di entrare in parlamento seriamente ripetendo più o meno gli stessi concetti della biancofiore quando, giustificando berlusconi, quello che “mussolini non ha fatto niente di male fin quando non si è perso per strada”  –  un “disorientamento” costato guerre,  milioni di morti – aveva ribadito che sì, in fondo mussolini è stato un bravo statista perché “ha inventato le fogne” [testuali parole] e analizzando il fascismo come se fosse una forma arcaica di folklore, nessuno parlasse più di rinnovamento ma piuttosto di ritorno alle origini, a certe origini. 

E’ così difficile dire apertamente da cittadini comuni e maggiormente da persone che decidono di volersi occupare della cosa pubblica che il fascismo è stato ed è un crimine, non un argomento da dibattito qualsiasi da affrontare con superficialità e leggerezza come il gossip, la moda?  Anche il mio parrucchiere è una brava persona e un ottimo professionista che sa tagliare e acconciare i capelli perfettamente, ma dubito che saprebbe realizzare decreti legge e riforme strutturali, per dire,  o discettare di argomenti alti, appunto si limita a fare bene il suo mestiere che è quello di vendere bellezza estetica.

Ognuno può, nella sua vita, scegliere di rendersi ridicolo come vuole, anche dimostrando di non avere una conoscenza della Storia,  se lo fa da persona comune il cui pensiero danneggia più che altro se stesso che gli altri, ma non può farlo però  pensando che dal basso dei suoi limiti si possa passare tranquillamente dallo status di cittadino semplice all’esercizio della politica parlamentare, quella che si deve e si dovrà occupare della gestione di un paese così, senz’alcuna preparazione specifica.

L’Antifascismo non si dice: si fa, non ammiccando a movimenti che si richiamano a teorie criminali e violente, non pensando, e purtroppo scrivendo che quand’anche casa pound sia solo “folklore razzista e sprangaiolo” questo si possa e si debba tollerare, accettare e dunque legittimarne l’esistenza.

In un paese come il nostro, facilmente seduttibile, dove sono bastati pochi anni di lobotomia mediatica a stravolgerne l’essenza anche  in questi tempi moderni così come fu fatto per mezzo della propaganda e del regime durante il ventennio fascista  è necessario avere le idee chiare a proposito di tutto quello che ha riguardato il periodo storico più drammatico, dunque è indispensabile saper separare tutto quello che ha demolito da quello che invece, faticosamente, ha ricostruito dopo la distruzione.

In un paese così facile da imbrogliare, è necessario ribadire ogni giorno che non si può essere democratici senza essere Antifascisti e difensori della Costituzione. 

Tutti i giorni, nelle azioni, nei  comportamenti e anche nelle cose che si dicono e si scrivono.

Quello che non mi spiego è perché ci sia ancora tanta gente che non riesce a prendere le distanze in modo netto dal fascismo.

Ogni volta bisogna cadere nell’irresistibile tentazione del dibattito, della ricerca di qualcosa di positivo che non puó esserci visto che fu proprio il fascismo italiano a spianare la strada alla follia nazista di hitler.

E chiunque abbia in sé anche e solo un po’ di quel sentire è fuori dalla democrazia e deve rimanere fuori da qualsiasi dibattito finalizzato alla ricerca del “buono”.

E figuriamoci se può pensare di governare un paese nato da una Resistenza Antifascista.

E, per concludere, volevo solo fare un piccolo ringraziamento alla politica tutta di questi ultimi vent’anni per averci condotto allegramente fin qui fra una ladrata, una mafiata, una scopata e una tirata di coca, fra puttane papponi, mazzette, case e vacanze ottenute all’insaputa, fra leggi ad personam e conflitti di interessi assenti ma interessi sempre molto presenti; per aver ridotto insomma questo paese una latrina a cielo aperto nella quale oggi, naturalmente, tutti si sentono autorizzati ad orinare.
Ovviamente il ringraziamento più sentito va a chi avrebbe dovuto vigilare – nei paesi a democrazia compiuta la chiamano opposizione, dalla voce del verbo opporsi, ma non l’ha fatto perché sempre in tutt’altre faccende affaccendata.
I responsabili di questo scempio dovrebbero togliere il disturbo una volta e per sempre, qualora decidessero di farlo possono esimersi dal salutare.

Antifascista sempre! di  Rita Pani

Ho provato a tenere la distanza, ho provato a tacere per una volta, ma ci sono argomenti verso i quali, tacere, significherebbe rendersi complici, massificarsi, perdere di dignità. Ho un forte rigurgito antifascista, perché io antifascista lo sono fin dentro il midollo. Ho provato a tacere dopo aver letto le farneticazioni della cittadina portavoce alla Camera del movimento cinque stelle, ma non ho potuto.

Forse perché per me l’antifascismo è un valore, forse perché ho a cuore la mia dignità, forse semplicemente perché se pure ogni giorno di meno mi sento cittadina di questo stato, non voglio arrendermi.

Sia chiaro, non sono una sprovveduta, so bene che siamo rimasti in pochissimi a considerare l’antifascismo un valore, e so bene che nel ventennio parafascista instaurato da quel malavitoso che ha distrutto l’Italia, anche molte istituzioni si sono chinate al disastro, ed è proprio per questo che non intendo piegarmi, e mai mi piegherò al pensiero corrente.

Mi urta più che mai, poi, quando per dare senso a certe farneticazioni si usa la formula berlusconista del “tanto il fascismo e il comunismo, in Italia non esistono più” (cito a memoria).

È quanto di più miserabile sia stato insegnato alle nuove generazioni di italioti. Il fascismo, non ha nulla a che vedere con l’ideologia comunista – per fortuna ancora presente, almeno in me – e soprattutto, cara cittadina, il fascismo in Italia continua ad essere un reato. Il fascismo non dovrebbe più esistere – nemmeno sotto forma di folklore – semplicemente perché è proibito dalla nostra Costituzione, quella che ormai in tanti vedono come roba vecchia.

Quella carta vecchia, negli anni ci aveva salvato proprio dalle derive in qui da troppo tempo ormai, stiamo navigando.

Non riesco a tollerare che il razzismo o l’attitudine a “sprangare”  possano essere liquidati come gesti folkloristici di ragazzetti dediti alla goliardia. Perché negli ultimi vent’anni troppo spesso si è soprasseduto di fronte al corpo carbonizzato di un barbone, un gay massacrato per strada, l’extracomunitario preso a sprangate.

Di fronte al pericolo fascista, di fronte all’apologia del fascismo, di fronte a queste pericolose stupidità, io non mi fermo e rialzo la testa, e poco m’importa d’essere annoverata tra i nuovi nemici del futuro stato perfetto che anela ad avere il 51% dei consensi per poter finalmente avere il potere (stesso sogno infranto dell’altro tizio, guarda un po’). Poco mi importa dei nuovi insulti appositamente coniati per coloro che hanno conservato la libertà di pensiero prima, e hanno deciso di mantenerla ora. L’antifascismo è  un valore, quello che paradossalmente ha garantito anche a voi di arrivare in cima alla piramide, o forse due gradini sotto la cima.

Una volta si diceva “vigilanza democratica”, parole ormai in disuso, lo so, senza neppure una kappa a rafforzare, ma anche questo per me è obbligo etico e morale, e potete scommetterci il culo che non demorderò mai.

Perché io antifascista lo sono davvero, fino al midollo e pure un poco più in là.

Rita Pani (ANTIFASCISTA … scritto di getto e scusate lo sfogo)