Di patti, patteggiamenti e cose così

ECCO PERCHE’ L’AMNISTIA AIUTERA’ BERLUSCONI (Antonella Mascali)

E SPUNTA UNA NORMA SALVA-SILVIO NEL DECRETO SULLE CARCERI (Bei-Milella)

Però continuano a dirci che “inciucio” è una brutta parola, che non si deve dire, che non è vero che il governo Letta serve solo per traghettare berlusconi verso l’impunità eterna.

Non sparirebbe solo la galera a cui non credeva nessuno, visto che a berlusconi sono state date  tutte le garanzie affinché non la dovesse mai rischiare ma verrebbe eliminata anche l’interdizione, che è l’ultima e unica speranza per liberare la scena politica da silvio berlusconi.
E qualcuno, tipo l’ottimo professor Prospero, questo lo chiama compromesso e negoziazione.
VERGOGNA.

Sottotitolo: il centro destra che chiede le dimissioni di Josefa Idem dovrebbe solo stare zitto visti i precedenti penali che si porta dentro travestiti da onorevoli e senatori, certe richieste e critiche le può fare solo chi dimostra coi fatti di essere migliore: un comune cittadino non può dimenticarsi di pagare le tasse perché lo stato glielo ricorderebbe dopo cinque minuti e coi modi che sappiamo, a differenza di come quello stesso stato si comporta  nei confronti dei suoi rappresentanti politici ed istituzionali.

 

Josefa Idem prima di diventare ministro è stata un’atleta, quindi dovrebbe conoscere il significato e il valore della parola lealtà applicata, non chiacchierata, e in ogni caso, quelle che per molti sono inezie, cose da niente [al confronto di…chi se ne frega, siccome c’è berlusconi che ha fatto tutto stravolgendo perfino i termini di paragone non è che si deve tollerare per forza chi si accontenta di poco], ad un cittadino comune sarebbero costate un trattamento molto diverso e forse pure il marchio di disonestà.

Quattro anni di tasse non pagate non mi sembrano una semplice dimenticanza: somigliano molto di più ad una reiterazione di un reato, in altri paesi i ministri si dimettono perché “si dimenticano” di pagare i contributi alle tate dei figli,  il canone della tv pubblica, o semplicemente perché hanno copiato una tesi di laurea da internet, per dire. Ma il ministro ha già fatto sapere che non prenderà nemmeno in considerazione l’ipotesi delle dimissioni perché il governo Letta le ha assicurato il suo sostegno, dunque Josefa  Idem, ministro di questo bel governo del largo inciucio e quindi intoccabile in nome della pacificazione nazionale pagherà la mora e amici come prima.

 In molti ci dicono che non sono tutti uguali ed è perfino vero nonostante tutto, ma il problema è che non trovano mai il modo giusto per dimostrarlo.
A volte non lo cercano nemmeno.

 

Irregolarità Imu, Letta: “Mi fido di Idem”

La procura pronta ad attivarsi sul caso

 

IL SINDACO DI RAVENNA: “ORA IL MINISTRO DEVE FARE CHIAREZZA”
I VICINI: “SPERIAMO SIA FALSO. CON QUELLO CHE PAGHIAMO NOI” 

IL MISTERO DI QUELLA PALESTRA DENTRO CASA

I BERLUSCONES AVVERTONO IL COLLE: “MANTIENI I PATTI”

“Non ha rispettato il patto”. Il Pdl contro Napolitano

Dopo la sentenza della Consulta sul caso Mediaset, i fedelissimi di B. minacciano il Colle, rammentandogli i presunti “accordi” e andando all’incasso in vista del vero salvacondotto: prescrizione in Cassazione o amnistia. [Il Fatto Quotidiano]

Processo Mediaset: no della Consulta tra pressioni e minacce

Il vigliacco sperava nell’ennesimo aiutino dall’alto coi soliti mezzucci, ovvero le solite bacchettate alla Magistratura “protagonista” e che non permette al diversamente statista di potersi occupare del paese e cioè dei cazzi suoi.

Ma stavolta gli è andata male, forse qualcuno inizia a capire che fare figure di merda pro domo berlusconi non è proprio il massimo del prestigio professionale, e non dovrebbe esserlo nemmeno di quello personale.

 Ogni riferimento al garante della Costituzione non è casuale ma voluto e intenzionale, non si capisce infatti perché il presidente della repubblica avrebbe dovuto intercedere per lui. L’hanno già fatto santo Napolitano, da vivo?  berlusconi anche stavolta avrebbe voluto la buona parola del capo dello stato che si traduce automaticamente in quella cattiva per i giudici, evidentemente è una richiesta possibile, mentre invece non dovrebbe essere così.

E il bello è che Letta, Epifani  si vantano pure della tenuta del governo.

Ci tengono a dire che le questioni che riguardano berlusconi, i suoi processi e le sue condanne non avranno nessuna ricaduta sulla stabilità del bel governo targato Napolitano.

E,  di grazia, cos’è che secondo gli esimi Letta ed Epifani dovrebbe avere conseguenze sulla tenuta del governo? il lancio dell’atomica su piazza san Pietro potrebbe bastare?
Chiedo, per curiosità.

Se questo fosse un paese normale Napolitano avrebbe trascorso l’intera giornata di ieri a raccogliere e firmare le dimissioni di tutti.

Nessuno vorrebbe avere niente a che fare con un delinquente patentato [per sentenza] che prima dà la parola e poi se la rimangia inventandosi il consiglio dei ministri per non andare in tribunale.
Loro sì, però, tutti uniti in nome della necessarietà [e di che genere non s’è ancora capito, a parte il dare altro respiro al fuori legge conclamato, come se fin’ora non avessero fatto la stessa cosa] e della pacificazione nazionale sono ancora lì a vantarsi della tenuta di questo bellissimo governo di cui al massimo gli italiani dovrebbero solo vergognarsi.

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Nota a margine: la cosa insopportabile è che ancora lo chiamano cavaliere.
Se la nomina di cavaliere della repubblica, ovvero persona che onora il paese e non lo infama come ha fatto e fa lui non gliela toglie il responsabile della repubblica potrebbe intanto togliergliela la stampa, evitando di citarlo come cavaliere e financo con la maiuscola.
Non se ne può più di sentirlo definire così.

A Tanzi la nomina fu revocata prima del terzo appello, quindi prima della condanna formale e definitiva, che altro deve fare berlusconi perché si smetta – ALMENO –  di chiamarlo cavaliere, strangolare gattini appena nati in diretta tv?

Stonatura? Massimo Rocca – Il Contropelo di Radio Capital

Allora io avrei passato diverse ore con i crampi allo stomaco. E proprio quando mi erano passati vado mica a leggere, con varie sfumature di grigio ma praticamente dovunque, che Berlusconi è imbestialito perché  l’accordo con il Quirinale si è trasformato in una truffa.

Secondo Berlusconi, Napolitano gli avrebbe tirato il pacco. Lui parlava di pacificazione ed intendeva i processi e la Consulta, l’altro annuiva e pensava allo spread e all’Europa. Lui metteva sul piatto l’appoggio al governo e si immaginava che l’altro mettesse una buona parola coi giudici comunisti della Corte Costituzionale. Lui si è alzato convinto. L’altro gli ha fatto ciao con la manina. Insomma non proprio la trattativa Stato mafia, ma certo una trattativa con uno che la Corte medesima ha appena dichiarato che convocava i consigli dei ministri come gli altri si fabbricano gli alibi.

E sono ancora qui ad aspettare un nota viva e vibrante che destituisca di ogni fondamento le ricostruzioni di stampa, sul genere di quella che si beccarono il Fatto e Barbara Spinelli a proposito del governo a tempo.

Aspettando la sentenza della Consulta [come se ci volesse la Consulta a stabilire chi è silvio berlusconi]

Sottotitolo: E se per caso – Massimo Rocca – Il Contropelo di Radio Capital

Questa volta nessuno potrà negare che si tratti di conflitto di interessi. Elevato a conflitto tra poteri dello stato. Era legittimo l’impedimento invocato da Berlusconi, la convocazione improvvisa di un consiglio dei ministri il primo marzo del 2010, data in cui si doveva svolgere a Milano una delle udienze del processo Mediaset che in seguito lo avrebbe visto prendere 4 anni di carcere sia in primo grado che in appello?  Oppure fecero bene i giudici a ritenerla un scusa, un espediente processuale, e a proseguire?  Ma ciò su cui deve decidere da oggi la Corte Costituzionale è, in realtà, la natura stessa dell’avventura politica di Berlusconi. L’episodio per il tutto. Immaginate le conseguenze di una sentenza che dica che il capo del governo subordinò la massima attività dell’esecutivo alle sue tattiche di difesa dal processo. Con che faccia i rappresentanti del centrosinistra potrebbero continuare a governare con un uomo così, a discutere con lui la riforma della costituzione. Saprebbero dargli addosso come hanno fatto sull’euro, nascondendosi dietro Draghi e la Merkel?  Saprebbero dirgli:  con te no, come hanno fatto con Grillo?

Preambolo: nella magnifica quanto incredibile eventualità che la sentenza della Consulta abbia un esito sfavorevole a b e quindi favorevole per l’Italia dovrebbero dimettersi tutti, anche quelli che per vent’anni hanno fatto finta di opporsi al più grande farabutto della storia di questa repubblica, che ancora oggi permettono che questo paese sia ostaggio dei suoi ricatti e delle sue minacce ammantando il tutto, non senza la consueta viva e vibrante soddisfazione, con la pomposa quanto menzognera definizione di “governo di necessità”.

Danilo Maramotti per l”Unità

Mediaset, la Consulta decide
Il pessimismo di Berlusconi

Il verdetto della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento.

[Fiorenza Sarzanini – Corriere della Sera]

Già: chissà se Napolitano ci ha pensato a questa conseguenza, lui sempre e da sempre in mezzo fra berlusconi e la Magistratura.

E se ci ha pensato quando ha voluto a tutti i costi questo bel governo dei larghi sottintesi.
Guai se un simile statista debba vedersi negata la possibilità di sedersi al tavolo delle decisioni.
E’ proprio la persona adatta con cui riformare nientemenoche la Costituzione.

L’impunità a b è stata sempre offerta sul classico piatto d’argento.
Nel corso della sua storia politica che inevitabilmente è andata di pari passo con le sue vicende giudiziarie perché è stata costruita appositamente per evitare che silvio berlusconi rispondesse davanti alla legge delle sue azioni, dei suoi reati, molti dei quali commessi prima della sua ormai tristemente famosa discesa in campo, della sua immoralità delinquenziale tutti, destra, centro, centrosinistra, si sono prodigati per mettere i bastoni fra le ruote ai Magistrati.

Mi chiedevo in quale paese sarebbe possibile organizzare addirittura un esercito per “proteggere” berlusconi dai giudici.

In quale paese si potrebbe dire impunemente che Ilda Boccassini dovrebbe essere indagata per diffamazione aggravata solo perché è un giudice che fa onestamente il suo lavoro.

E mi chiedevo in quale paese il presidente della repubblica, nonché capo supremo dei giudici anziché tutelare quei giudici da attacchi continui, di pretendere rispetto per un potere dello stato, avrebbe potuto fare invece sempre l’opposto permettendo che quei giudici fossero insultati, denigrati, avrebbe guardato in silenzio chi ha manifestato contro quei giudici da ministro e vicepresidente del consiglio: cose di una gravità inaudita e che non sarebbero permesse in nessun paese democratico davvero.

E mi chiedevo come si fa a sacrificare la civiltà democratica – ché nominare la parola dignità a proposito della politica è diventato ormai un esercizio inutile – di un paese per salvare dai suoi guai un delinquente abituale per sentenza.

Con un casellario giudiziario come quello di b, i suoi precedenti, le sue frequentazioni, il suo partito fondato da un condannato per mafia, il boss mafioso ospitato in casa, le mignotte, i papponi, la corruzione, in un paese normale sarebbe impossibile fare anche il più umile dei mestieri.
Figurarsi chi, oltre a Giorgio Napolitano, avrebbe dato la possibilità ad uno così di riformare leggi e Costituzione, di “poter partecipare alla delicata fase politica”.

berlusconi non ha più bisogno dell’assoluzione di un tribunale perché ha già ottenuto quella morale dalla politica, quella legittimazione per cui lo si considera ancora l’interlocutore col quale discutere, quello con tutti i titoli per decidere le sorti di questo paese.

  Una democrazia, la Costituzione, vanno protette anche da quello che sembra uno scherzetto innocente come l’esercito di silvio.

Non si lascia fare senza dire una parola. Quella è eversione in piena regola.

Ma se il primo sostenitore di berlusconi è il ministro dell’interno, quello chiamato a difendere il paese e non chi ne ha fatto strame, che speranza ha questo paese di potersi salvare? secondo me nessuna.

D’Alema: come si fa a non amare quest’uomo?

Riecco, immancabile, la disinformazione del TG1.  Quasi esattamente due anni fa, il TG1 assolveva l’avvocato Mills, che invece era stato semplicemente prosciolto per intervenuta prescrizione. Si gridò allo scandalo, alla manipolazione dell’informazione, alla diffusione di falsità. Cose per cui Minzolini disse: “Vi prego, i complimenti mi imbarazzano”. Anche Silvio Berlusconi è stato prosciolto per prescrizione. Ed ecco come il sito del Tg1 ha dato la notizia:

Notizia solo successivamente rettificata con “Berlusconi prosciolto per prescrizione”.

E’ cambiato il direttore, ora c’è Maccari, ma non c’è niente da fare. Al cuor non si comanda. (Rabdomante, Cattive maniere per l’Unità)

Sottotitolo: O Berlusconi rinuncia alla prescrizione oppure è nient’altro che un corruttore che se l’e’ scampata modificando leggi a proprio vantaggio. Cos’ha da dire Monti a riguardo, visto che la sua maggioranza sta in piedi sui corruttori? Evidentemente Monti si trova in migliore compagnia con i corruttori che con la gente normale, visto che nel suo governo non si può entrare se non si è milionari.
(Paolo Ferrero, segretario del partito di Rifondazione Comunista)


 Checché ne dicano Silvio Berlusconi e i suoi trombettieri, la sua carriera di imputato è costellata di reati accertati ma impuniti. Ecco un riepilogo dei processi.

Berlusconi assolto? No, colpevole 10 volte su 25 accuse. I reati accertati ma impuniti

Il Pd di oggi e il cosiddetto centrosinistra di ieri e ieri l’altro – da quando b., è “sceso in campo” – sono stati la migliore assicurazione sulla vita di berlusconi.
Perché il centrosinistra quando è al governo e ogni volta che, per sbaglio, torna al governo non cancella non modifica né corregge tutte le leggi vergogna fatte su misura per il capobanda e l’associazione  che lo appoggia.

E spesso se ne è reso più che complice mettendo la sua faccia davanti ad altre leggi vergognose (necessarie per gli italiani e cioè solo per berlusconi e i suoi amichetti di merende) vedi quella sull’indulto voluta da Mastella  ma fatta apposta per far scontare a previti solo quattro giorni di detenzione rispetto ai sei  anni che gli spettavano, quando era ministro col governo di Prodi.
Perché il centrosinistra non ha mai fatto una legge seria sul conflitto di interessi  (come c’è in tutti paesi mediamente civili dove la distinzione fra controllori e controllati la stabilisce la legge) anche quando avrebbe potuto, anzi, non dimentichiamoci di D’Alema e della sua frase ormai passata alla storia: “Mediaset è una grande risorsa per il paese” e nemmeno di Violante quando confessò in Parlamento che c’erano stati accordi (quelli che cdx e csx sono abituati a fare con le mani sotto al tavolo) già nel 1994 per garantire a berlusconi e a Letta che “le televisioni non sarebbero
mai state toccate” (e infatti nessuno lo ha mai fatto: quando si dice mantenere le promesse) e tenne a precisare, forse vantandosene anche, che durante il governo di csx il fatturato di Mediaset lievitò di ben 25 volte. E fu sempre D’Alema che, durante il suo governo nel 1999, fece approvare una legge a favore delle Tv di berlusconi facendogli pagare solo l’uno per cento dei ricavi per le concessioni televisive.
Che poi è lo stesso D’Alema che legittimò, nonostante ci fosse e c’è una legge che impedisce ai possessori di media e mezzi di comunicazione di intraprendere carriere politiche, la figura politica di berlusconi con la famosa e, secondo il geniale statista del Tavoliere, necessaria, bicamerale.
Ed è stato sempre il centrosinistra a resuscitare berlusconi ogni volta che lui – da se stesso medesimo – ha fatto il possibile ma soprattutto quell’impossibile che gli è sempre riuscito a meraviglia, per suicidarsi politicamente.
Non dimentichiamoci di Veltroni che, durante l’ultima campagna elettorale si rifiutava persino di pronunciare il nome di berlusconi, ché forse pareva brutto far sapere alla gente che l’avversario da combattere era silvio berlusconi, fino ad arrivare ai giorni nostri e al giovane virgulto Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che in un’intervista al Corriere della sera, ha detto che b., al processo per la corruzione del testimone David Mills “è stato prosciolto e spero che questo ponga fine alla lunga era delle curve e degli ultrà”.

berlusconi è stato prescritto ma per Renzi è la stessa cosa.

Perché la cosa importante, sempre per Renzi è che berlusconi sia uscito da quel processo tornando ad essere un cittadino libero (ma c’è sempre il processo Ruby e quell’accusa di sfruttamento di prostitute minorenni che, evidentemente Renzi ha rimosso per non autodispiacersi troppo).

Quindi, riassumendo il Renzipensiero dal quale non risulta che il PD abbia preso le distanze devono tacere tutti quelli che dicono o scrivono che berlusconi ha ottenuto la sesta prescrizione grazie alle leggi che si è fatto approvare dalla sua maggioranza di parlamentari nominati (compresi i suoi avvocati). E che, sempre grazie a quelle leggi ha potuto mettere le mani sulla Mondadori, evadere il fisco, truccare i bilanci, sottrarsi al giudizio dei tribunali garantendosi dunque l’impunità.
Probabilmente Renzi non si è ancora ripreso dall’emozione di quando andò a conferire con berlusconi in quel di Arcore, a dicembre del 2010 e lì berlusconi gli disse: “tu mi somigli”.

Dunque considerando il passato, il presente e il futuro direi che noi italiani siamo in ottime mani.

Le sconcertanti affermazioni di Violante in parlamento nel 2003, introdotte da Marco Travaglio.