Confermata la condanna agli ASSASSINI di Federico Aldrovandi: purtroppo questa è solo una sentenza di facciata perché nei fatti non è cambiato nulla, potrebbe cambiare qualcosa se il capo della polizia li allontanasse finalmente dal loro posto di lavoro, cosa che nessuno ha mai pensato di fare in tutti questi anni.
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Aggiornamento: Caso Aldrovandi, pg Cassazione: i 4 agenti hanno superato ogni limite, condannarli – Adnkronos Emil
Dura la requisitoria della pubblica accusa di piazza Cavour che ha ricostruito la dinamica del pestaggio avvenuto nel 2005 ai danni di Aldrovandi. “Alla polizia -ha evidenziato il pg nella sua requisitoria- spettano compiti ingrati di intervenire in ogni momento e nelle ore piu’ faticose ma devono avere un grande senso di responsabilita’ e in questo caso non e’ andata cosi’. I poliziotti non avevano davanti un mostro, hanno agito come schegge impazzite avventandosi in quattro contro un ragazzo solo. Le condotte assunte dimostrano un grave deficit di diligenza e di regole precauzionali. L’agire dei poliziotti ha trasceso i limiti consentiti”.
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Sottotitolo: simpatico Di Pietro che vuole la commissione di inchiesta a proposito della trattativa stato mafia ma a quella per i massacri al G8 di Genova ha detto no. Verrebbe da dire “fra cani non si mordono”.
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Oggi sentenza della Cassazione sul caso di Federico. Teniamolo tutti per mano
#FedericoAldrovandi http://ow.ly/bJ2qc
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Aldrovandi, in Cassazione l’ultimo atto
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Preambolo: Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri sono agenti di Polizia. Sono persone libere di muoversi e di fare ciò che vogliono. Non sono stati espulsi dalla Polizia. Hanno ucciso un ragazzo di nome Federico Aldrovandi a manganellate. Sono stati condannati dal tribunale di Ferrara per eccesso colposo in omicidio colposo a 3 anni e 6 mesi. L’omicidio di un ragazzo, se sei in divisa, vale 3 anni e 6 mesi e non vieni neppure radiato. Equivale alla licenza di uccidere. Se quattro ragazzi avessero ucciso un poliziotto a bastonate che pena avebbero avuto? E avrebbero mantenuto il loro impiego? Chiedo a Manganelli, capo della Polizia, alla luce della sentenza di ieri, di radiare i poliziotti condannati. La loro presenza nella Polizia disonora tutti i poliziotti onesti.
Beppe Grillo, 4 aprile 2008
http://www.beppegrillo.it/battaglie/giustizia_per_federico_aldrova.php
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l’ultima corsa
Dal blog di Patrizia Moretti, mamma di Federico morto di stato a 18 anni
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Caro Federico, ieri 19 giugno, mamma è stata sottoposta ad un intervento chirurgico rapido e urgente al nuovo ospedale di Ferrara (l’ospedale di Cona). Ciò le impedirà di essere a Roma il 21 alla IV sezione della Corte di Cassazione. L’intervento è andato bene, grazie a dei bravi e competenti medici. Tutta la famiglia di Federico sarà a Roma per la giustizia definitiva, una piccolissima giustizia. Tutta la famiglia reale e quella acquisita in questi anni. Amnesty inclusa. Patrizia non può. Mamma Patrizia chiede di tenere per mano Federico… e ringraziando manda un suo bacio.
Io le dico di stare tranquilla e serena nonostante tutto, e come in questa dolce immagine di vita, Federico alla fine della sua corsa sarà abbracciato da tanti e tenuto per mano come dalla sua mamma e dal suo papà per ricordare a tutti quanto sia meraviglioso il respiro, il sorriso e l’abbraccio divino di ogni figlio, anche quello degli altri.
Per sempre, nei nostri cuori.
Lino Aldrovandi.
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L’eccesso colposo [dell’omicidio colposo: colposo?] era un reato non presente nel nostro codice penale, è stato confezionato appositamente per gli assassini di Federico.
Tre anni a “Er pelliccia” per aver fatto cosa non si sa, tre anni e sei mesi ridotti a sei mesi con l’indulto che la sentenza di oggi potrebbe solo riconfermare ma non è detto, lasciando quindi tutto come stava, compreso il fatto che i quattro poliziotti non sono stati nemmeno allontanati dal loro posto di lavoro – a chi ammazza a calci e manganellate un ragazzino.
Per non parlare dei promossi sul campo del G8, quei massacratori di stato che la galera non la vedranno mai. Loro né tantomeno i loro mandanti. Ma qui si parla sempre d’altro, di sospetti, di tentativi di sminuire lo stato e i suoi rappresentanti.
Come se questo fosse uno stato che merita rispetto.
Se i genitori di Federico fossero state persone meno forti e determinate oggi di questa faccenda non si parlerebbe più, la morte di Federico sarebbe stata liquidata come un suicidio per autolesionismo dovuto all’assunzione di droga. Riuscire a portare quattro poliziotti alla sbarra è un’impresa titanica in questo paese, Patrizia e Lino ci sono riusciti, per merito loro, della Rete e di Beppe Grillo che ha seguito per primo la vicenda scrivendone diffusamente nel suo blog. Far condannare quei poliziotti è però ancora più complicato, nel paese che applica la giustizia a seconda dell’abito che si indossa. Chi porta una divisa, una tonaca o un doppiopetto blu ha molte più possibilità di farla franca. Bisogna vedere il video, con Federico morto a terra e loro, i cosiddetti tutori dell’ordine che se la ridono intorno per capire il vero senso dell’ingiustizia.
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Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi non avevano il numero di Sua Maestà (Anno Zero 4-11-2010)