Sottotitolo: In Italia i veri privilegiati sono loro: gli operai. Sono gli unici che guadagnano un sacco di soldi pur svolgendo lavoro subordinato, perché – stando a sentire le dichiarazioni dei redditi degli italiani – tassisti, orefici e gioiellieri, ad esempio, guadagnano meno delle tute blu. Ci dev’essere l’inghippo, è chiaro che gli operai rubano ai poveri gioiellieri il pane e il lavoro. (Roberto M.)
“Un paese dove i gioiellieri dichiarano mille euro al mese me lo declassi in serie B? Ma un Paese così merita la Champions League”.
Schettino è la perfetta metafora di questo paese! Uno che dice “va tutto bene” mentre la nave affonda, ricorda qualcuno. (Maurizio Crozza nella copertina di Ballarò)
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La chiusura di Crozza di questa sera, rivolta a Bersani, conferma lo stato pietoso in cui è ridotta questa Italia senza una guida politica: “vada a bordo, cazzo”
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Un notaio dichiara un reddito medio di 280mila euro, un tassista di 14mila, un commerciante di elettrodomestici ne guadagna, per il fisco, 10mila, e un commerciante di scarpe 7mila euro l’anno. Nella lunga strada che separa queste categorie c’è di tutto.
Tutti i numeri delle dichiarazioni in base agli studi di settore
Le dichiarazioni Irap e Ires
di Antonio Criscione e Saverio Fossati – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/uBKAF
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Un tassista oggi esponeva un cartello: “non voglio essere espropriato dall’ultimo governo comunista del mondo”. Dunque adesso le liberalizzazioni sono comuniste. Non si capisce più niente se non separando e distinguendo gli idioti da chi ha un po’ di senno. E allora mi chiedo: ma ha ancora senso il suffragio universale? No. Un tassista come quello non può annullare il mio voto. Perché è cretino. Completamente. Non sa. È come un bambino di 12 anni che vuole guidare l’auto senza patente: non può votare. Prima fa un esame. E poi vota. Anche Scilipoti se vuole. Ma prima fa un cazzo d’esame.