Ballisti d’Italia [spigolature]

Voglio rivolgere un pensiero affettuoso ai postini di tutta Italia; fatevi un favore, non lo votate neanche voi, così evitate di passare per le ire dei destinatari di posta e in più ancora non sarete più costretti a dover distribuire ciclicamente la monnezza made in Arcore.
#leballedisilvio

Negli Stati Uniti la carriera di un politico può venire stroncata anche e solo per una bugia che riguarda la sua vita privata; non è affatto voyeurismo né intromissione nella privacy il fatto di pretendere che la vita di una persona che – per scelta sua – decide di occuparsi delle cose e di conseguenza delle vite degli altri debba essere il più possibile trasparente anche per quanto attiene al suo privato. Perché gli americani  pensano e credono  che una persona che mente a sua madre, a sua moglie o a suo marito, ai figli, agli amici,  può mentire a TUTTI, dunque anche al popolo che sta gestendo e governando. L’America ha mille e più contraddizioni e gli americani avranno mille difetti come tutti, ma una cosa è certa: non permetterebbero mai ad un buffone bugiardo e disonesto seriale di occuparsi delle loro cose né mai gli affiderebbero le sorti della loro  vita.

Imu, B. manda finto avviso fiscale
Rivoluzione civile denuncia il Cavaliere

Pensionati in fila davanti ai patronati dopo aver ricevuto la lettera/balla di berlusconi in cui promette la restituzione dell’IMU: quest’uomo va cacciato non perché abbia dimostrato tutto il peggior dimostrabile ma perché è socialmente pericoloso oltreché geneticamente disonesto. E bene ha fatto Ingroia a denunciarlo.

Sesso e carriera, i ricatti in Vaticano dietro la rinuncia di Benedetto XVI

Lotte di potere e denaro in un rapporto segreto con i risultati di un’inchiesta sul Vatileaks consegnato da tre cardinali al Papa. Ipotizzata anche una lobby gay. Il documento passerà nelle mani del nuovo pontefice, dovrà essere abbastanza “forte, giovane e santo”. Atteso un “motu proprio”. CONCITA DE GREGORIO – La Repubblica

Mai una schifezza, dietro a certe  faccende. Travaglio lo scriveva una ventina d’anni fa che nel salotti che contano non manca mai il politico, l’industriale, il cardinale e la mignotta. La lussuria è un peccato a corrente alternata, vale per noi mortali ma ai piani alti  e anche a quelli altissimi  non solo è ammessa ma anche concessa dalla notte dei tempi.

Monti: ‘Merkel non vuole Pd al governo’
Ma la Cancelliera lo gela: ‘Mai detto’

Sono proprio contenta che l’algido professore si sia rivelato per quello che è.
Che vadano a nascondersi tutti quelli che hanno lisciato il pelo [lasciandoci su anche qualche traccia di bava] al “salvatore della patria”.
Sobrietà d’accatto; raccontare balle pro domo propria fa schifo sempre, non è che se lo fa b la cui reputazione è qualche tacca sotto allo zero assoluto i soliti tromboni devono fare  sensazionalismo ma se invece lo fanno altri si può soprassedere e usare altri toni perché Monti è persona più affidabile. Il prestigio non si mantiene a forza di balle, che ha voluto dimostrare Monti, che può parlare in nome e per conto della Merkel? brava Angela che lo ha sputtanato a stretto giro di cazzata. Sappia, il professore, che quaggiù siamo diventati impermeabili e abbastanza esperti in materia, ormai.

E quelli che raccontano balle sono considerati e trattati da raccontaballe, non certo da statisti.

Master falso, Oscar Giannino si dimette
Il giornalista lascia la presidenza di Fare

Trovo ridicolo che si facciano le pulci a chi ha millantato lauree e master inesistenti in un paese dove una mai laureata, Giorgia Meloni, la sorellastra d’Italia, è stata ministro della repubblica. Le pulci si dovevano fare nei casellari giudiziari di un bel po’ di gente prima di farla entrare in parlamento, gente che invece c’è entrata e c’è pure rimasta, non certo negli archivi dei titoli di studio.

Tanto più che le dimissioni di Oscar Giannino sono un puro gesto di facciata visto che il candidato premier di Fare per fermare il declino resta lui.
Per carità, al punto di disperazione in cui siamo tutto fa e va bene, ma è troppo facile essere intransigenti coi pesci piccoli dopo aver perdonato tutto a quelli grandi, squali compresi.  Pare che Giannino abbia aumentato la somma  delle sue  balle avendo detto di aver partecipato allo Zecchino d’oro ma non è vero nemmeno questo. Complimenti comunque  a Zingales  che non ha avuto nessuna esitazione a denunciare lo stravagante bugiardello  esordiente  a pochi giorni dalle elezioni e, malgrado   le tante gaffes a getto continuo  del variopinto   leader  potrebbero perfino aver guadagnato qualcosa.
Nel paese alla rovescia – comunque –  una scorrettezza diventa un qualcosa di irricevibile e meritevole della pubblica gogna, un reato, invece, si abolisce con la stessa disinvoltura con sui s’ignorano leggi esistenti per consentire ai non aventi diritto – perché hanno scelto di fare altro nella vita,    di intraprendere carriere politiche – come ad  ad esempio occuparsi di televisioni e giornali o di violare la legge, e in certi casi anzi uno, anche entrambe le cose. 

Chi invece la vuole fare senza violare né la legge né la Costituzione [Ingroia] deve spogliarsi come san Francesco sennò non va bene.
Prima di entrare nella cabina elettorale 1, 2 o 3 ricordatevi, ricordiamoci che noi siamo meglio di loro. Di quelli che ci hanno portato fino a qui.
E lo siamo perché nonostante e malgrado la democrazia, la giustizia, l’uguaglianza, il rispetto dei diritti in questo paese siano solo dei fantasiosi modi di dire entrati di prepotenza nella categoria del luogo comune, non per colpe e responsabilità nostre, diamo ancora a loro la possibilità di occuparsi di noi.
Se avessimo fatto il contrario allora sì, saremmo stati peggio.

FRATELLI (OMOFOBI) D’ITALIA 
Meloni costretta a prendere le distanze


Grazie ai due deficienti candidati nel partito della sorellastra d’Italia di cui sopra, di Crosetto e di la russa per averci ricordato con lo squallido spot omofobo che ha fatto il giro del mondo, che il fascismo resta sempre la montagna di merda che è, come la mafia. Purtroppo bisogna capirli, loro non hanno nemmeno un culo adatto per paragonarci le loro facce, ecco perché si preoccupano di quelli altrui. Spero che gli omofobi e i razzisti vengano quanto prima soffocati dalle loro ossessioni. Gente cattiva, malvagia, che non ammette che una  persona la felicità e la serenità se la deve trovare come vuole e con chi vuole.

Se ci fosse un dio li maledirebbe, altroché.

In meno di ventiquattr’ore sia Monti che Bersani hanno dovuto abbassare il capino e arrendersi all’idea che uno che da quasi vent’anni porta milioni di persone sulle piazze di tutta Italia non si può scacciare come il moscerino dalla camicia bianca.
Se lo avessero fatto tutti prima forse il clima oggi non sarebbe così avvelenato.
Il fatto che spesso scrivo di Grillo e del MoVimento non significa che ne condivida tutte le teorie né tanto meno il linguaggio esasperato che usa il leader, anche se dovrebbe essere comprensibile che la piazza non è lo studio di Porta a Porta. Il mio non è affatto un sostegno ma semplici osservazioni e considerazioni che gente più esperta di me avrebbe dovuto fare da tempo, anziché mettersi a fare ridicole guerricciole contro dalle proprie tribune, che siano quotidiani, radio e televisioni non importa.
In questa campagna elettorale è mancata proprio l’intelligenza da parte di tanti, giornalisti, opinionisti, cazzari tout court ma che però vengono considerati autorevoli e meritevoli di una ribalta da cui esprimersi praticamente ogni giorno.
Gente che ha dimostrato di non avere memoria, dopo che lo stesso errore è stato fatto dai politici di professione ad esempio quando si è formata la lega, considerata all’inizio solo un manipolo di rozzi che facevano folklore, quelli che guardano dall’alto in basso come se fossero in condizioni di poterlo fare, persone che hanno dimostrato un’assenza totale di quella scaltrezza utile a non trasformare il nemico nel PEGGIOR nemico.
Sparare ad alzo zero ogni giorno da mesi contro il populista pericoloso fa incattivire lui e chi lo sostiene, e, lo dico e lo scrivo da mesi, ha prodotto lo stesso effetto che ha permesso a berlusconi di arrivare fino a qui.
Così come tanta gente ha votato berlusconi “per dispetto” ci sarà chi voterà il MoVimento per la stessa ragione.
Le carezzine in testa avrebbero dovuto farle altri a lui, non farlo esasperare oltremodo, chiunque sentendosi aggredito si difende, specie se non c’è ragione, non c’è SEMPRE ragione per doverlo fare, a differenza di quello che si fa – sempre troppo poco – con berlusconi DAVVERO pericoloso perché lo ha dimostrato, e che si dovrebbe fare con Monti altrettanto se non di più pericoloso anche se per motivi diversi ma non meno importanti, ma per lui ovviamente, siccome è ben visto, anzi adorato da Napolitano e dall’America si usa un trattamento diverso, sobrio.
Tutto sommato è anche meglio che Ingroia, il grande assente di questa campagna elettorale venga ignorato da gente così.
Noi cittadini siamo disorientati anche a causa della mancanza di punti di riferimento non solo politici ma che sappiano suscitare delle riflessioni serie, questo paese è pieno di gente scarsa, incapace, tutt’altro che autorevole e intelligente, gente costretta in qualche modo e sempre a portare acqua al mulini di qualcuno, politicamente inferiore rispetto al livello che dovrebbe avere chi ha l’arroganza di proporsi come la soluzione del problema, specie se ha contribuito alla costruzione di quel problema.

Fare politica cambia il modo di pensare e di agire o una persona deve essere predisposta per pensare e agire in un certo modo a prescindere dal suo impegno politico o professionale? la domanda sembra marzulliana ma veramente, io non capisco cosa passa per la testa di certe persone che non fanno nemmeno in tempo a metterci piede, nella politica, che subito si comportano come esperte e navigate opportuniste.
Siciliani, ma che ha fatto Mirello di bello che nessuno vuole toglierselo dalle balle nonostante il suo corposo curriculum? chiedo.

Ubi Mirello, Mineo cessat

Marco Travaglio, 21 febbraio

Oggi tocca parlare di Corradino Mineo, direttore per 7 anni di Rainews24 all’insaputa dei più (il canale ha totalizzato nel 2012 il ragguardevole share medio dello 0,57%), ma non del partito (il Pd) che l’ha prima sponsorizzato in Rai e ora lo candida, nientemeno che come capolista al Senato in Sicilia. Il futuro statista ha chiuso la campagna elettorale a Enna con un imperdibile dibattito col locale ras Vladimiro Crisafulli, detto “Mirello”, che il mese scorso la commissione di garanzia del Pd presieduta da Luigi Berlinguer ha escluso dalle liste dopo che il Fatto aveva ricordato le sue variopinte pendenze giudiziarie(note a tutti anche se non ne parlava nessuno) e pubblicato un rapporto inedito dei Carabinieri del 2008 in cui si chiedeva addirittura il suo arresto. In sintesi: Mirello è indagato per abuso d’ufficio per aver fatto pavimentare la strada che porta alla sua villa a spese della Provincia; è imputato (fresco di rinvio a giudizio) con altre 18 persone per truffa e falso in bilancio nella malagestione dell’Ato Rifiuti; e l’Arma lo accusa di gestire come affar suo tutti gli appalti, i servizi, le nomine e gli incarichi nella sua città e di intimidire chi si oppone al suo sistema di potere. In più c’è la celebre intercettazione del 2001, con tanto di filmato, che lo immortala nella sala di un hotel di Pergusa avvinto come l’edera al locale boss di Cosa Nostra, Raffaele Bevilacqua, già condannato per mafia e in seguito anche per omicidio. Quando finalmente il Pd lo esclude dalle liste, il 16 gennaio Mineo plaude: “C’era una questione di opportunità vera, dare prova di maggiore rigore in questo momento era importante”. Ma l’altroieri, al convegno elettorale reclamizzato — riferisce Live Sicilia — “da una lunga scia di manifesti abusivi affissi a ogni angolo”, Mineo pare un’altra persona. “Mirello — dice affettuoso — ha dimostrato di essere un vero dirigente politico”. Poi se la prende col Fatto , autore di una “campagna strumentale contro Crisafulli”. Strumentale in che senso? Sono vere o false le notizie che abbiamo scritto? Se sono false, sarebbe suo dovere di giornalista (ex?) ristabilire la verità. Se sono vere, sarebbe suo dovere di politico trarne le conseguenze, evitando di frequentare un simile soggetto e di elogiarlo in pubblico per avere i suoi voti. Invece sceglie la terza via: non entra nel merito e accusa di “campagna strumentale” un giornale indipendente che fa il proprio dovere di dare notizie (concetti — l’indipendenza, il dovere e le notizie — che evidentemente gli sfuggono). A questo punto qualcuno potrebbe domandargli: scusa, Mineo, ma perché non te la prendi con la commissione di garanzia del tuo partito che ha cacciato il tuo amico Mirello in quanto impresentabile? Ecco pronta la risposta: “Ho condiviso la scelta di opportunità, non i modi che hanno portato alla sua esclusione dalle liste. Questo non mi impedisce di riconoscere a Mirello di essere un grande dirigente del partito e soprattutto di non essere impresentabile”. Restano inevase un paio di curiosità. 1) Qual era il “modo” giusto per escluderlo dalle liste? Cacciarlo e poi chiedergli scusa? Cancellare una parte del suo cognome e candidare Crisa ma non Fulli, o Fulli ma non Crisa? Sistemarlo su qualche altra poltrona come premio di consolazione? 2) Che deve fare un politico (del Pd, si capisce) per essere impresentabile agli occhi di Mineo, visto che un’indagine per abuso, un’imputazione per truffa e falso in bilancio e l’affettuosa amicizia con un boss mafioso non bastano? Rapinare una banca? Imbracciare il mitra e fare una strage?

Ps. In questi anni ho più volte aderito agli appelli dell’Usigrai e di altre benemerite associazioni in difesa del Mineo, che ogni due per tre passava per vittima di non si sa bene quali censure e ostracismi. Me ne pento amaramente e me ne scuso vivamente con i lettori.