Ultim’ora [o quasi]: Caso Sallusti, si muove anche il Colle
“Napolitano segue la vicenda”
Il portavoce del presidente della Repubblica scrive su Twitter che il Quirinale “segue il caso e si riserva di acquisire tutti gli elementi utili di valutazione”. Mercoledì prossimo il verdetto dei giudici della Cassazione sulla vicenda che ha coinvolto il direttore de Il Giornale. [Il Fatto Quotidiano]
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Ultimamente il quirinale sembra l’ufficio reclami, vanno tutti a frignare da Napolitano.
Sottotitolo: Nessuno, nelle istituzioni si è occupato di questo povero caso umano, eppure, guardaunpo’, ai convegni tutti quando parlano fra loro lo fanno per difendere il malcapitato di turno, per lui, pover’uomo non si è scomodato nessuno, manco il ministro per una revisione del codice piccola piccola, una leggina ad Sallusti, ecco. Si tratta proprio di una persecuzione, prima un magistrato e poi addirittura un altro hanno stabilito che fra libertà di espressione e diiffamazione qualche differenza c’è.
Che chi ha la responsabilità di scrivere su un giornale non può usarlo per scriverci tutte le stronzate che passano in certi cervelli bacati o, peggio ancora, pagati per esserlo. E farlo poi sotto pseudonimo non mettendoci un nome né una faccia.
Uno era Boffo, una la Boccassini, uno Vendola, uno Fini, uno il giudice Mesiano e i suoi ormai leggendari calzini azzurri, e via via per tutti quelli che sono stati manganellati in tutti questi anni per conto terzi e cioè di berlusconi.
La libertà di espressione non ha niente a che fare col lavoro che si fa nelle redazioni di Libero e Il Giornale, ma siccome in questo blog la libertà si difende sempre perché le questioni di principio e la libertà non hanno colori politici né editori né tanto meno padroni da servire, perché tanta gente è morta per difendere i principi di libertà, ma soprattutto perché l’Italia è l’unico paese europeo dove un giornalista rischia il carcere – i primati in negativo ce li abbiamo tutti – punire col carcere un pensiero è roba da regime cileno, noi dovremmo essere se non sbaglio una democrazia, anche le punizioni devono essere all’altezza di una democrazia, e in un paese civile e democratico nessuno deve rischiare il carcere per aver espresso anche la più becera delle opinioni, dunque anch’io mi associo all’appello di Marco Travaglio: salviamo il soldato Sallusti.
Liberainformazione: Sallusti rischia il carcere
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Travaglio è un giornalista, Sallusti no, e non per colpa di Travaglio ma la sua che ha rinunciato alla sua dignità di uomo, prim’ancora che a quella professionale per servire il suo padrone.
E quando si sceglie di servire un padrone, quale che sia, e lo si fa da giornalisti rinunciando a difendere quei principi indispensabili da rispettare quando si svolge il mestiere di informare non si può poi attaccare ogni giorno chi fa scelte diverse, scelte di libertà.
I principi come dice Marco Travaglio si difendono SEMPRE.
A parti inverse Sallusti NON avrebbe difeso Travaglio, anzi, come è già accaduto avrebbe approfittato dell’occasione per infierire, per scrivere e dire quello che dicono tutte le persone in malafede a proposito di Marco Travaglio.
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Salvate il soldato Sallusti
Marco Travaglio, 22 settembre
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Che cosa pensiamo di Alessandro Sallusti (non dell’ex bravo cronista del Corriere, ma del direttore di Libero e poi del Giornale), i nostri lettori lo sanno benissimo perché l’abbiamo scritto mille volte e mille volte lo scriveremo. Ma non oggi. Perché Alessandro Sallusti rischia di finire in galera o agli arresti domiciliari o ai servizi sociali, per scontare una condanna a 1 anno e 2 mesi senza condizionale: gliel’ha inflitta la Corte d’appello di Milano, aggravando il verdetto del Tribunale che gli aveva appioppato 5 mila euro di multa e 30 mila di risarcimento. Sentenza che la settimana prossima la Cassazione dovrà confermare o annullare.
Sallusti chieda scusa e rifonda il danno al giudice diffamato. E questi ritiri la querela: dimostrerebbe fra l’altro che, con tutte le magagne, i magistrati sono ancora molto meglio dei politici.