Uno stato dove la politica ordina a funzionari irriconoscibili – di cui non si conosce il volto, il nome né il numero di matricola, esattamente come quei ‘teppisti’ tanto criticati dalla società dei benpensanti – di picchiare i suoi figli, ragazzi o comunque persone che chiedono istruzione, lavoro, la possibilità di avere un futuro, diritti che spettano a tutti tanto quanto ad un poliziotto e ad un ministro, non merita di essere chiamato stato e non può essere rispettato da nessuno.
Alla violenza si dice no, sempre, in un paese civile.
Soprattutto se si rappresenta lo stato.
Fare in modo invece che polizia e carabinieri quando vestono i panni antisommossa siano identificabili almeno con un numero di matricola così come si fa in tutti i paesi civili tutela anche loro, si eviterebbe così di fare di tutta l’erba un…coso [non mi viene nemmeno per modo di dire].
Firmiamo l’appello di Micromega
–
Poliziotti o giustizieri? Il compito di una Polizia professionale e democratica è quello di prevenire l’esito violento delle manifestazioni di piazza. Con una presenza discreta e un uso della forza proporzionato e residuale. Non deve punire per strada nessuno.
PUCCIARELLI E adesso le dimissioni della Severino sarebbero un bel gesto
RUSSO SPENA Polizia, subito numeri identificativi |
–
Anche per questo:
Lacrimogeni dal ministero, al Tgcom il video verità