Manifest’Azioni [che bel paese è l’Italia, manco una colata di acido muriatico ci salverà]

Contro le istituzioni: tutti con Silvio!  – Domenico Gallo per Micromega

[…] Con la scusa della repressione della criminalità sono stati privati della libertà tanti onesti padri di famiglia dediti al commercio della droga per sfamare i figli; tanti onesti collettori di tangenti e tanti onesti professionisti, dediti ad attività predatorie; tanti onesti imprenditori costretti a mandare in esilio nei paradisi fiscali i capitali onestamente guadagnati con l’aiuto della “famiglia”.

Per giunta questa società di onesti deve confrontarsi quotidianamente con lo spionaggio screanzato sui telefonini, anche quelli più riservati, non essendo più sicura nemmeno dell’inviolabilità delle proprie conversazioni telefoniche: in Italia non si è più liberi di organizzare una rapina in banca, un’estorsione, un appalto truccato o un attentato che si viene subito intercettati!

Tuttavia il culmine di questa situazione insopportabile non è né l’oppressione fiscale né quella burocratica, ma l’oppressione giudiziaria. I magistrati arrivano ad usare i loro poteri (cioè il potere di procedere al controllo di legalità) persino contro chi è stato democraticamente eletto, come se i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche avessero il dovere di adempierle con disciplina ed onore!

Come se gli eletti dal popolo (specialmente uno!) non godessero del privilegio dell’inviolabilità. Del resto lo diceva anche lo Statuto Albertino che la persona del Re è sacra ed inviolabile. Per questo gli innumerevoli procedimenti penali a carico di Silvio sono atti sacrileghi perché colpiscono il corpo mistico del Re (di denari).[…]

 

Incipit:  è molto strano che nessuno abbia pensato a caricare questo video su youtube: https://www.facebook.com/photo.php?v=474695502588125: la censura preventiva è quella che funziona meglio, così almeno non c’è nemmeno bisogno di giustificare la scomparsa di materiali come dire? inopportuni.

Preambolo: i due marò tornano in india. Bisognerebbe mandare laggiù anche Monti, Terzi, e quell’altro che c’ha il cognome che somiglia a una marca di spumante, Staffan De Mistura, che per i danni che hanno fatto nella gestione di questa faccenda e per la figura miserabile che hanno fatto fare al paese meriterebbero una revoca a tempo della  cittadinanza italiana.

Sottotitolo: non mi piace tutto questo interesse del M5S per quell’area della politica che si occupa del controllo: sicurezza e telecomunicazioni, il servizio pubblico sono cose delicate da gestire, non si possono affidare a dei principianti della politica che alle spalle hanno Casaleggio, uno che ha delle idee fantasiose sul futuro prossimo e più prossimo di questo paese. Uno che ha previsto la terza guerra mondiale, per dire.

Di tante cose che ci sono perché proprio la Rai e il Copasir, non abbiamo già dato in termini di monopolio e di pessima gestione delle cose importanti? cos’altro c’è da sperimentare in questo paese? perché la faccenda dovrebbe interessare tutti, visto che le cavie siamo noi.

MA

se  berlusconi riesce a cavarsela anche stavolta grazie alla politica che gli offre l’ennesima scialuppa di salvataggio a votare non andrò mai più nemmeno se mi ci portassero a forza.
E nessuno venisse più a raccontarmi favole sulla democrazia che è partecipazione, perché sostenere ancora una politica impegnata da quasi vent’anni a cercare la soluzione ai problemi giudiziari di un delinquente  non è partecipazione ma complicità con  chi al delinquente  non solo ha retto e  regge il sacco ma gli fa trovare pure la cassaforte aperta.
E allora non è più roba per me.

Sono diciotto anni che b chiede l’impunità e gliele hanno concesse tutte. 
Adesso che si è finalmente indebolito non deve assolutamente trovare gente ancora disposta a cedere ai suoi ricatti. 
Bisognerebbe che tutti prendessero finalmente atto che b non è un avversario disposto a perorare le sue cause per mezzo di sistemi democratici, non l’ha mai fatto, lui sta bene soltanto nella sua condizione naturale che è quella del fuori legge visto che le ha praticamente violate tutte.
E coi fuori legge non si tratta, tanto meno dovrebbe farlo la politica che sta lì per rappresentare e gestire lo stato per mezzo delle leggi e della democrazia, concetti completamente estranei alla figura di silvio berlusconi. craxi è stato moto più dignitoso di lui, se n’è andato a morire da latitante ma almeno non ha stravolto un paese, un parlamento e la Costituzione.

Domani berlusconi porterà i suoi in piazza a manifestare contro la magistratura, una cosa che sarebbe impossibile fare in qualsiasi altro paese democratico e civile, qui invece le istituzioni tacciono, trasformando un atto eversivo in qualcosa che si può tranquillamente fare in virtù di quella democrazia che berlusconi stupra da quasi vent’anni ogni giorno.

La cosa più deprimente è che si parlerà dello scazzo di Grasso  per mesi come della puntata in cui Santoro e Travaglio avrebbero fatto il favore a berlusconi.
A Porta a Porta si fa pornografia cinque sere a settimana da anni in pieno regime di conflitto di interessi del suo conduttore che è stipendiato da berlusconi e marito di una dei membri dell’autorità di garanzia nominata da Monti e nessuno fa un fiato.
Quando dico che un’informazione in questo paese se la meritano in pochi so perché lo dico.

Travaglio poteva calare l’asso ricordando anche l’intervista nella quale Grasso disse che il governo di b avrebbe meritato il premio per il suo impegno antimafia, non l’ha fatto, si è limitato a citare cose che chiunque legge libri e giornali doveva e dovrebbe conoscere da tempo.

Il problema invece è che siccome chi critica Travaglio non lo legge e chi critica Santoro non lo vede perché loro si devono criticare non sulla base del loro lavoro ma perché si chiamano Santoro e Travaglio io sarò sempre dall’altra parte, da quella di chi parla e critica in base alla conoscenza e non al pregiudizio.

Che tristezza doversi ridurre a fare la figura di un berlusconi qualunque…e bravo l’ex superprocuratore che, da perfetto estraneo alla politica quale dovrebbe essere ha invece imparato benissimo il linguaggio della politica come l’altro, il sobrio professore, e che ti combina il neo presidente del Senato dunque seconda carica dello Stato? invece di pensare ad una querela per diffamazione contro Travaglio – un magistrato dovrebbe sapere benissimo quali passi fare in presenza di accuse “infamanti” contro di lui [come se Travaglio avesse detto che la magistratura è un’associazione a delinquere composta da pazzi, antropologicamente diversi dalla razza umana, un cancro della democrazia etc etc: in quel caso non si leva nemmeno un pigolio da parte di nessuno]- telefona in diretta televisiva e si mette a battibeccare con lo studio come se fosse quello di un Porta a Porta qualunque.

Ed è strano che solo ieri sera sera Pietro Grasso si sia sentito ferito nell’onore, visto che le cose che ha detto Travaglio a Servizio Pubblico sono le stesse che ripete da anni, sono scritte anche sui suoi libri ma casostrano non ha mai ricevuto nessun invito alla sfida a duello da Grasso.
Forse Grasso si è spaventato perché probabilmente Napolitano conferirà a lui l’incarico di formare un governo da presdelcons e ci tiene ad farsi trovare vergine all’altare? Stabilito che c’è differenza fra errore e crimine è colpa di Travaglio se molto spesso chi si presenta alla politica ha SEMPRE e sistematicamente qualche conto da regolare col suo passato, con fatti legati alla sua attività professionale?
Marco Travaglio non è uno sprovveduto che parla senza verificare la veridicità delle cose che dice e che scrive sui suoi libri, se da anni dice quelle cose a proposito di Pietro Grasso e per anni non è successo significa che Grasso o era molto distratto e nessuno gli ha mai riferito i contenuti di quei libri come invece qualcuno ha fatto ieri sera informandolo che a Servizio Pubblico si stava infamando il suo onore, o semplicemente vuole dire che quelle cose sono vere e non c’è nulla da confutare, e la telefonata di Grasso è la conferma che Travaglio non ha svenduto la propria professione a nessuna causa o persona, lui fa il giornalista ed ha il DOVERE di raccontare i fatti quando ci sono, e la reazione di Grasso è la miglior risposta che poteva dare per confermare a me che Travaglio è un ottimo giornalista che non ha mai guardato in faccia nessuno e che non si è mai inchinato a nessun potente pre-potente o delinquente come invece ha fatto e fa la stragrande maggioranza del giornalismo italiano.

L’intervento di Marco Travaglio

La telefonata di Pietro Grasso a Servizio Pubblico

“Mente sapendo di smentire” [cit. Dario Vergassola]

Preambolo “terzo”:   ai due marò la licenza premio [di un mese?] per votare sì mentre questo è stato impedito agli studenti che sono in giro per l’Europa a fare l’Erasmus? loro un premio da parte dello stato per il solo fatto di non andare in giro per il mondo a sparare a pescatori scambiati per pirati non l’avrebbero meritato? io nel merito del diritto nazionale, internazionale neanche ci voglio entrare, non è roba mia questa, da cittadina che osserva e che non riesce a trovare una spiegazione per situazioni che qui e solo qui si possono verificare.

Ma i due marò è la seconda volta che tornano in Italia nel giro di un paio di mesi; la prima per natale – come se fosse normale e consueto che tutti i detenuti altrove da qui abbiano la possibilità di tornare a fare le vacanze di natale a casa – voglio solo umilmente e sommessamente  ricordare che anche Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni sono italiani e detenuti dal 2010 in un carcere indiano, accusati di un delitto sul quale non è mai stata fatta chiarezza e condannati all’ergastolo, non ad una pena detentiva da scontarsi fra un intermezzo natalizio e uno causa elezioni che durerà niente meno che un mese, ma forse di questo Napolitano, ultimamente così solerte e particolarmente interventista non è stato informato.
E quello che non mi spiego è perché ogni volta che ‘sti due mettono piede sul suolo italico debbano trovare autorità civili e religiose ad accoglierli e – ça va sans dire – l’apposito giornalista che li intervista come se fossero due rockstar di ritorno da una tournée. Se le istituzioni italiane pensano che sia giusto riportarli in Italia e processarli in Italia che si attivassero per fare questo. Altrimenti sembra davvero l’ennesimo privilegio ad castam, e che a loro è permesso questo perché portano una divisa; quegli altri due poveracci non sono anche loro figli di questo paese? due accusati di aver ucciso un loro amico al quale l’autopsia fu fatta da un oculista e che sono in una cella da tre anni, non nel resort che ospita i marò? Perché Monti deve andare a stringere la mano a due accusati di omicidio? farebbe lo stesso con un accusato qualunque? e Napolitano accoglierebbe da ospite al Quirinale chi deve rispondere ad una giustizia nazionale e internazionale di duplice omicidio?

 

 

Berlusconi rompe il silenzio elettorale

Attacco ai pm: “Sono peggio della mafia” 

Arrivato alla conferenza stampa di presentazione in vista della partita tra Inter e Milan, l’ex presidente del Consiglio ha sparato sulla Germania, sul governo tecnico di Mario Monti e sui pm di Milano, violando – per l’ennesima volta – il silenzio pre-elettorale: “Da 150mila intercettazioni telefoniche – ha detto del caso Ruby – non è venuto fuori un reato”. Poi se la prende: “Nessuna regola violata”.

“Noi rispettiamo le regole e quindi il silenzio elettorale, altri non lo hanno fatto e, non potendo commentare certe dichiarazioni, chiediamo l’autorevole intervento del presidente della Repubblica, anche a tutela della credibilità della magistratura di cui il capo dello Stato è supremo garante”.

[Antonio Ingroia]

Ecco perché in questo paese non è solo berlusconi a detestare i Magistrati ma tutti quelli che pensano che una regola – sebbene deficiente come quella sul silenzio elettorale che al tempo di internet e del conflitto di interessi di b non è solo inutile ma assolutamente ridicola visto che lui si può presentare in tv sottoforma di tutto, anche di presidente del suo cesso e lo può fare perché nessuno glielo ha impedito per legge – si possano non rispettare senza che questo venga almeno considerato dalle istituzioni alte a da quelle altissime.

E’ davvero stupefacente che uno che per sentenza di un giudice ha “una naturale capacità a delinquere mostrata nella persecuzione del disegno criminoso” se ne sbatta altamente quel che resta dei suoi coglioni di leggi e regole.
Ma ancora più singolare è lo stupore di tutti quelli che poi ci ricamano su le solite critiche, i soliti titoloni di giornali e telegiornali come se questa fosse una novità di ieri o l’altroieri. .Di berlusconi si sapeva molto anche prima che la politica trasversale ma soprattutto d’alema lo legittimassero come uno statista in grado di poter gestire la cosa pubblica, e non uno che ha usato la politica per sfuggire alla giustizia, ai tribunali, per poter continuare a delinquere e ad arricchirsi senza che nessuno, oltre ai Magistrati impediti dalle leggi che un parlamento tutto intero ha votato per permettergli tutto questo, si sia mai messo di traverso.
Nei paesi normali i delinquenti si trattano da delinquenti, e dovrebbe essere così anche qui, purtroppo per noi però quell’Italia che fino a qualche decennio fa era considerata la culla del diritto, di quel diritto romano che ha ispirato le leggi e le Costituzioni di mezzo mondo si è trasformata nel postribolo dove i delinquenti possono soggiornare e continuare serenamente le loro attività criminali come se nulla fosse. Il paese dove l’unico risultato che hanno prodotto la presunzione di innocenza e il garantismo a tutti i i costi – anche di fronte a quelle che sono molto più che evidenze e flagranze – è stato quello di permettere a gente con precedenti penali gravi, che hanno commesso reati gravi, che hanno nel loro curriculum accuse gravi e all’attivo processi per reati non gravi ma gravissimi tipo lo sfruttamento della prostituzione minorile di cui è accusato quello che si permette di dire che i Magistrati sono un cancro, antropologicamente diversi dalla razza umana, peggio della mafia siciliana, di poter intraprendere e continuare un’attività politica, gestire aziende, imprese, rappresentare l’Italia in Italia e anche nel mondo.

E farlo da cavaliere della repubblica italiana.
Ma c’è un resto del mondo dove tutto questo non sarebbe mai stato possibile e che non riesce a spiegarsi come mai a silvio berlusconi nonostante sia silvio berlusconi e si comporti da silvio berlusconi sia ancora concesso di fare quello che fa e di dire le cose che dice senza che poi succeda nulla.

Non una reazione delle istituzioni e nemmeno un misero monito di un presidente della repubblica che, a pochi mesi dalla fine del suo mandato, anziché fare quello che un presidente della repubblica sarebbe chiamato a fare anche con la valigia pronta in mano, cioè difendere il paese e i cittadini, ha scelto di scollarsi dalla realtà e di fare solo il presidente di se stesso, dei suoi amici banchieri e il nemico di quei Magistrati che invece per ruolo e istituzione – essendo il capo supremo della Magistratura – dovrebbe difendere al ritmo del suo respiro.

Se penso che un parlamento intero si è bloccato per 18 anni intorno a uno che altrove ci si vergognerebbe ad  avere per vicino di casa, uno col quale non si prende nemmeno un caffè al bar, uno con cui la gente onesta non ha NIENTE da spartire né da condividere mi viene voglia di stracciarla ora, la mia scheda elettorale.
Ma sono sempre  tutti ancora lì ancora a fare i loro bei discorsini sulla responsabilità, il voto utile, rinforziamo di qua e allarghiamo dillà.
Se nemmeno stavolta uscirà una legge seria sul conflitto di interessi nessuno mi venisse più a parlare dell’utilità della politica e del MIO senso di responsabilità.
Ché se ne avessero avuto tutti un terzo di quanto ne ho io il criminale sarebbe in galera da una quindicina d’anni a quest’ora.

Habebamus Nanni
Marco Travaglio – 24 febbraio
Tutti sanno che, secondo i sondaggi, i vincitori
delle elezioni saranno due: il Pd di
Bersani, che diventerà premier (Senato permettendo)
e il M5S di Grillo, che calerà sul
Parlamento con un centinaio e più fra deputati
e senatori. Eppure venerdì, sui palchi dei due
vincitori, si è assistito a due scene molto tristi
anche se per motivi molto diversi. Mette malinconia
vedere Grillo che caccia i giornalisti
italiani: sia perché un leader democratico, per
quanto rivoluzionario voglia essere, non può
scegliersi chi deve e chi non scrivere di lui; sia
perché, della cacciata dei giornalisti alla gran
parte degli italiani non importa assolutamente
nulla. Anzi, la gran parte degli italiani la condivide
e la sottoscrive, accomunando il quarto
potere a quello politico e finanziario: e questo
non per colpa di Grillo, ma del giornalismo
italiano, che – salvo eccezioni – si sente, ed è, e
dunque appare tutt’uno con i poteri che dovrebbe
controllare. Nelle democrazie l’informazione
è considerata – salvo eccezioni – dalla
parte dei cittadini contro il potere. In Italia,
dalla parte del potere contro i cittadini. Di questo
dovrebbero occuparsi, dopo gli sdegni rituali,
i capatàz dell’Ordine e della Fnsi. L’altra
scena malinconica, almeno per chi lo stima e
gli vuol bene, è Nanni Moretti sul palco di
Bersani. Non per la scelta – legittima e prevedibile,
per certi versi anche comprensibile –
di votare Pd. Ma per un gesto simbolico che
segna la sconfitta di una stagione e la fine ingloriosa
di un percorso iniziato proprio 10 anni
fa in piazza Navona: quella dei girotondi e
dei movimenti della società civile. Anche allora
c’era un palco: piccolo, improvvisato, per una
manifestazione indetta dai dissidenti del centrosinistra
guidati da Nando dalla Chiesa contro
gl’inciuci di una coalizione polverizzata
dalle elezioni 2001 perché ridicolmente divisa
(desistenza con Bertinotti, Di Pietro fuori) e
incapace di opporsi alle leggi vergogna. “Con
questi dirigenti non vinceremo mai” urlò Nanni,
salendo a sorpresa su quel palco e lasciando
basiti i D’Alema, i Fassino, i Rutelli, i Veltroni
ivi mummificati. Sette mesi dopo, su un altro
palco ben più grande e maestoso, quello di
piazza San Giovanni gremita di folla, spiegò a
quei dirigenti falliti e tenuti giustamente alla
larga: “Io non riesco a parlare con Bertinotti,
ma voi dovevate farlo e presentarvi uniti. E
dovevate fare la legge sul conflitto d’interessi”.
Era chiaro a lui e a tutti che il ritorno di B. non
era colpa di B., ma del centrosinistra che l’aveva
resuscitato con la Bicamerale. Da allora
son passati dieci anni e alla guida del centrosinistra
c’è Bersani, ministro di quei governi
che nel 1996-2001 non fecero la legge sul conflitto
d’interessi né l’antitrust, in compenso
promossero B. a padre costituente. L’amico del
giaguaro si appresta a riportare al governo quasi
tutti quelli con cui – Moretti dixit nel 2002 –
“non vinceremo mai”. Per giunta invecchiati di
10 anni e protagonisti nel frattempo di nuove
prodezze: nel 2006-2008 niente legge sul conflitto
d’interessi, niente antitrust, niente riforma
del Porcellum, ma un bell’indulto salva-B. e
salva-Previti; e nell’ultimo anno e mezzo, l’ennesimo
salvataggio di B. morente col governo
Monti, l’alleanza Pdl-Pd-Udc, i decreti pro-Ilva,
lo scippo ai pensionati e lo sfascio Mps. Ma
ora Moretti sale sul loro palco perché – spiega
mestamente – “me l’ha chiesto Gasbarra”. Gasbarra?
E chi è Gasbarra? Poi dice che bisogna
“liberare l’Italia” da B. perché “aggredisce i magistrati”:
giusto, ma l’aggressione del Pd e del
Quirinale alla Procura di Palermo per le indagini
sulla trattativa dove la mettiamo? E l’ostracismo
a Ingroia e Di Pietro perché il Colle
non li vuole? Infine l’appello un po’ patetico:
“Stavolta fatela, la legge sul conflitto d’interessi”.
Stavolta?
Dopo cinque legislature di inciucie bugie?
Nanni, ma ci sei o ci fai?
Con questi dirigenti il Caimano vincerà sempre.
Anche da morto.

 

Comportarsi da italiani

India: i maro‘ a Terzi, “siamo italiani e ci comportiamo come tali”

Rossella Urru, per non dimenticare l’Italia di cui vantarsi

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Ad oggi, gli italiani scomparsi nel mondo sono dieci: Maria Sandra Mariani, scomparsa il 2 febbraio 2011 nel sahara algerino; Giovanni Lo Porto, 38 anni, rapito in Pakistan il 19 gennaio scorso; Franco Lamolinara, 47 anni, sparito in Nigeria il 12 maggio 2011; sei membri dell’equipaggio della petroliera Enrico Ievoli, vittime di un assalto dei pirati in Somalia il 21 aprile 2011. C’è poi anche il caso di Bruno Pellizzari, anche lui ostaggio dei pirati somali dal 10 ottobre 2010. Lo skipper però ha la doppia cittadinanza, italiana e sudafricana, e il caso è seguito direttamente da Johannesburg. Rossella Urru è un simbolo, la faccia di dieci persone, partite dall’Italia per portare la pace, quella vera, non quella che scende dai bombardieri, e rimasti travolti dalla guerra.

Di chi si sente italiano e pensa che “comportarsi da italiani” sia una peculiarità riservata a chi indossa una divisa e ha un fucile sempre col colpo in canna ne faccio volentieri a meno, visto che il nostro paese ripudia la guerra per Costituzione. O almeno dovrebbe, vero Ammiraglio?
Essere italiani non è una nota di merito né una caratteristica che fa pregio.
Anzi, specialmente in questi ultimi due decenni è stato proprio l’esatto contrario visto che abbiamo dimostrato ampiamente di non saper fare “popolo” né di essere uniti nelle cose importanti quel tanto che sarebbe bastato a non ritrovarci oggi in queste condizioni pietose.
Mi piacerebbe che “comportarsi da italiani” significasse altro.
Significasse agire come Rossella, Francesco, Vittorio, Enzo, Nicola, Gino, come loro e come tutto quell’enorme ma pacifico esercito di gente che parte ed è partito non per una missione pagata molte migliaia di euro al mese per andare ad “annichilire” e ad esportare un’idea di democrazia malata e marcia: quella che si spara da missili e mitragliatrici ed ha più a cuore la difesa di un pozzo di petrolio che di due persone, per dire.
Gente che spesso ha pagato con la sua vita un’idea di democrazia buona, quella che le guerre le schifa e non le considera – perché non potranno mai esserlo – uno strumento per portare la Pace.