Sottotitolo: Monti ha ribadito la sua estrema sobrietà presentando la sua lista in un luogo semplice e spartano qual è l’Hotel Plaza di Roma.
Un ambientino adeguato: per pochi intimi.
–
La scelta civica…con fini e casini?
Adesso io vorrei capire perché la “salita” di Monti è ben vista e considerata da tutti, in primo luogo, ma che lo dico a fare, dalla loro santità e codazzo di gonnelle al seguito a cui non pare vero poter rimettere bocca nelle decisioni che la politica dovrà prendere e lo fa ormai a cadenza quotidiana [e già questo dovrebbe far capire a tutti che se va bene a loro non dovrebbe andare bene a nessuno che si senta parte di una società civile, dunque laica], mentre Ingroia sarebbe l’ospite sgradito, l’imbucato ad una festa dove nessuno lo aveva invitato.
Cosa pensano le “autorevoli eminenze giornalistiche”, specialmente quelle che durante quest’anno non hanno fatto altro che raccontarci di quanto è bello, bravo, intelligente, sobrio, elegante il professore.
Quelli che “quelli di adesso sono meglio di quelli di prima”, visto che Monti non ha mai nascosto che con quelli di prima ci si è trovato sempre e perfettamente a suo agio, così tanto da metterseli in casa nientemeno che per una lista CIVICA, ovvero una lista che dovrebbe essere SENZA riferimenti a NESSUN partito politico, AUTONOMA rispetto alla politica, quella bella e tradizionale che piace a S.M. Napolitano I come quella di casini dietro al quale ci sono due esempi di probità quali cuffaro e cesa.
E come può essere una scelta civica quella di chi ha demolito lo stato sociale a beneficio del salvataggio delle banche, cosa c’è di democratico e di civico in una persona che non rappresenta nulla di tutto ciò che la parola democrazia significa. E figuriamoci civismo.
Per dire, sempre per dire.
[Ma che abbiamo fatto di male per ri_meritarci tutto questo?]
Bagno Penale – Marco Travaglio, 5 gennaio
Anziché verificare la credibilità dei programmi dei vari partiti (perlopiù inesistenti, a parte i soliti libri dei sogni e delle bugie) e dei candidati che dovrebbero realizzarli, partiti e giornali al seguito sono impegnatissimi a calcolare il tasso di “centrismo” e “moderatismo” dei vari schieramenti che si presentano alle elezioni. Dibattito appassionante, ma unico al mondo, visto che nei paesi normali si fronteggiano una destra, una sinistra e talvolta un centro, ciascuno dei quali sta al suo posto e fa il suo mestiere. Sarebbe davvero bizzarro cioè che da noi è normale: e cioè i continui richiami a destra e sinistra perchè diventino di centro, fra l’altro in un paese che già vanta una dozzina di partiti centristi. Ma tant’è. Monti, leader del Centro, intima a Bersani e a Berlusconi di “tagliarsi le ali”, cioè la destra e la sinistra, e di “silenziare” i rispettivi esponenti non “moderati”, senza peraltro spiegare che ci sta a fare lui se anche destra e sinistra diventano di centro. Polito El Drito, sul Corriere deplora inconsolabile che il Pd sia “diventato una forza di sinistra”. Che è un po’ come mangiare Nutella e sporgere reclamo perchè sa di cioccolata. Ora, a parte il fatto che Letta, Boccia, Fioroni, Renzi, Bindi e lo stesso Bersani alla parola “sinistra” danno querela, una domanda sorge spontanea: ma, di grazia, come dovrebbe essere il maggior partito della sinistra, se non di sinistra? La colpa della “mutazione genetica” – spiega El Drito – è delle “primarie” che han premiato i “giovani turchi” alla Fassina e Orfini, tutti incompatibili col montismo. Cioè: è colpa degli elettori di sinistra se, anziché un partito centrista, insistono inspiegabilmente a pretendere un partito di sinistra. E, fra la Cgil e Marchionne, si ostinano a preferire pervicacemente la Cgil. Infatti, per riequilibrare la pericolosa deriva di una sinistra di sinistra, Bersani deve infilare nel suo listino il professor Dell’Aringa, al cui confronto è di sinistra perfino la Fornero: anche perché, alle primarie, gli elettori di sinistra, inguaribilmente di sinistra, l’avrebbero asfaltato. In attesa di ulteriori sviluppi dell’arrapante dibattito (come evitare la pioggia bagnata? come ottenere il sale dolce?
che ne direste di un peperoncino non piccante? perché il sole, anziché raffreddare, si ostina a scaldare?), il Fatto insiste in beata solitudine sugl’impresentabili. Anche perché tutti i partiti hanno appena approvato la legge “Liste Pulite” (a parte l’Idv, che giustamente la voleva più severa). E viene il dubbio, che non serva a impedire l’elezione di personaggi inquisiti, condannati e in conflitto d’interessi, ma a fornire loro un comodo alibi. Siccome non sono eleggibili i pregiudicati con pene oltre i 2 anni, tutti quelli al di sotto della soglia diventano gigli di campo. Anche se hanno incassato la prescrizione dopo un giudizio di colpevolezza per reati gravi. Se sono imputati con pesantissime accuse. Se hanno condanne o patteggiamenti inferiori ai 2 anni. Se non distinguono gli affari propri da quelli dello Stato. Ne abbiamo indicati una dozzina, appena usciti trionfatori dalle primarie del Pd. E la risposta è stata: “Abbiamo il Codice etico”. Oppure: “Ma la gente li ha votati”. La seconda è berlusconismo puro: il voto lava più bianco (il famoso bagno penale). La prima è una tartuferai della peggiore specie: perché il Codice etico del Pd, nonostante le sue larghissime maglie, non prevede solo incompatibilità di tipo penale: impone anche “onestà”,”sobrietà”, “correttezza” e vieta “abusi di cariche per trarne privilegi”, “gestione clientelare del potere”, logiche di “scambio”, “conflitti d’interessi”, “incarichi a familiari”. Quanto basta per tagliar fuori dalle liste del Pd tutti gl’impresentabili scoperti dal Fatto .
Perchè allora nessuno interviene a fare pulizia, lasciandosi scavalcare addirittura da Montimer? A che serve la Commissione di Garanzia presieduta da Luigi Berlinguer? Garanzia per chi?