Se berlusconi pensa che lo vogliano privare ingiustamente della sua libertà, se la riprendesse da se medesimo assumendosene la responsabilità senza mettere in mezzo lo stato, le istituzioni e noi cittadini.
Faccia preparare uno qualsiasi dei suoi potenti mezzi di aria, di terra e di mare e si dia alla latitanza, che poi è l’unico modo per un delinquente, uno che ha violato le leggi del suo stato, di poterla riottenere, come già fatto in precedenza da bettino craxi.
Bondi avverte: “Rischio guerra civile”
Pressing del Pdl sul Colle per salvare B.
B. può finire in carcere. E sfida Napolitano: “In piazza lo stesso”.
Bondi paragona la condanna alla “guerra civile”. Il Quirinale tuona: “Irresponsabile”. Il corteo Pdl di oggi diventa un sit-in a Palazzo Grazioli, senza ministri. Letta: “Ricatto”. Pd: “Eversori”.
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Manifestare contro lo stato e i suoi poteri è terrorismo, non un esercizio democratico del libero pensiero.
Non si può chiedere al presidente della repubblica di graziare un delinquente condannato, sapendo che quella grazia non gli è dovuta minacciando la guerra civile e la Magistratura.
Uno che pensa di aver subito delle ingiustizie ma col minimo sindacale di quel senso dello stato per il quale dice da vent’anni di essersi immolato avrebbe già bloccato l’orda dei barbari incivili che parla e agisce in sua difesa. Quello che sta accadendo in queste ore è un attentato contro lo stato.
Invece tutti sappiamo che il promotore dell’eversione è lui, ecco perché penso che non sia il caso di farci su dell’ironia, di pensare che quelle che stanno accadendo sono cose da liquidare con qualche barzelletta di mezz’estate.
Già qualche anno fa si mormorava che Napolitano firmasse tutto quello che gli mettevano sulla scrivania perché qualcuno minacciava azioni contro lo stato.
I tempi moderni non richiedono i carri armati nelle piazze, oggi i i colpi di stato si fanno su carta intestata.
Il primo grado della sentenza Ruby descrive berlusconi come uno con una naturale propensione a delinquere.
berlusconi sta allo stato come Riina all’antimafia, come le religioni ad una visione moderna e civile delle società e come il pd ad un’idea di sinistra.
Tutto quello che ha a che fare con lo stato non interessa a berlusconi se non può usare lo stato per i suoi interessi, l’unica cosa che ha fatto fino ad ora, quella che lo ha portato a scendere in campo per il bene del paese e dunque il suo.
berlusconi ha già creato il precedente.
Da lui in poi tutti quelli che verranno, che avranno la possibilità di intraprendere una carriera politica, o quelli che sono già nella politica potranno, potrebbero e possono fare quello che ha fatto lui, chiedere allo stato le garanzie ricevute da lui e pretendere di averle come le ha avute lui finché gli è riuscito.
E la richiesta di grazia pretesa dai sovversivi sostenitori di berlusconi usando la minaccia, l’ultimatum, l’intimidazione di stampo mafioso non arriva dal nulla ma anche da un certo sentire comune di tanta gente che in tutti questi anni avrebbe preferito liberare lui da ogni incombenza giudiziaria pur di non dover più parlare di lui, credendo così di liberare il paese e la gente dall’anomalia berlusconi.
Ma un paese non si libera concedendo sconti, tutele che ad altri sarebbero negate, possibilità che non è giusto offrire perché mancano i requisiti per poterle avere, leggi fatte apposta per andare oltre la legge.
Non c’è nessuna libertà né un’ipotesi di libertà nel concedere diritti extra in un paese che sulla Costituzione ha scritto e a chiare lettere che i cittadini sono tutti uguali e che la legge è uguale per tutti.
L’errore più grave che si possa fare è ritenere queste manifestazioni patetiche, o al più ridicole.
Non lo sono.
E fa malissimo a non preoccuparsi chi invece dovrebbe.
Questa manifestazioni vanno impedite perché sono contro lo stato, contro la legge, contro quel potere dello stato, la Magistratura, che è rimasto l’unico a ricordarci che abbiamo una Costituzione che va rispettata e che lavora in quella direzione, non va per le strade dell’intesa, dell’accordo e dei patti occulti coi delinquenti.
Bondi non facesse troppo lo spiritoso, perché c’è gente che all’invito alla guerra civile si farebbe trovare pronta.
In questi due decenni di scempio politico concordato reazioni popolari eclatanti non ce ne sono state.
In altri periodi, invece, c’è stata gente che non restava a casa a guardare la televisione.
E se proprio dobbiamo parlare di guerra civile facciamolo nel caso in cui Napolitano decidesse di concedere il perdono dello stato, magari infilato in qualche riforma della giustizia sottoforma di amnistia al delinquente condannato, che mi sembra un motivo molto più serio.
berlusconi non è nelle condizioni di poter chiedere né ricevere alcuna grazia, perché oltre alla condanna ha vari procedimenti penali ancora in corso e altri che potrebbero includerne la figura.
Nota a margine: mi piacerebbe sapere dove si nascondono le forze dell’ordine quando persone che fanno parte dell’apparato dello stato si esprimono e agiscono da eversori terroristi.
Dove sono quelli che prendono a manganellate, a botte e a calci i no tav, gli studenti, chi manifesta per difendere il posto di lavoro ma se ne stanno tranquilli a guardare ministri, un vicepresidente del consiglio che vanno davanti e dentro ai tribunali per mettersi contro un potere dello stato, dicono pubblicamente cose di una gravità inaudita che a dei cittadini normali e comuni non sarebbe permesso dire senza rischiare l’arresto.
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Eccola, la pacificazione.
Le minacce di guerra civile, la violazione assoluta della separazione dei poteri, il trattamento Mesiano per il giudice Esposito. E tutto il resto, da vomito.
Era questo che si portava in pancia Berlusconi, non lo sapevate?
No, dico, quando ci dicevate che le “larghe intese” erano una scelta responsabile, anzi l’unica scelta responsabile in nome del ‘bene del Paese’, quando ci spiegavate che l’alleanza con il Pdl era come la ‘grosse koalition tedesca, né più né meno?
Chissà se quando lo dicevate eravate in buona fede, se pensavate davvero a Berlusconi come a un un normale leader di centrodestra europeo, chissà se scambiavate una speranza per una convinzione, oppure se mentivate anche a voi stessi.
Era questo che si portava in pancia Berlusconi, non ci voleva molto per saperlo, bastava aver vissuto in Italia negli ultimi vent’anni.
Era questo che si portava in pancia Berlusconi, e voi ci dicevate ‘estremisti’ mentre vi lasciavate accompagnare nell’abisso da un criminale eversore, e mi verrebbe da ridere se non ci fosse davvero da piangere.