Preambolo: Monti ha detto tutto, e il suo contrario, e nessuno che gli vada a chiedere conto di certe dichiarazioni che, in bocca a un’altra persona sarebbero considerate schizofrenia allo stato puro.
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Oltre il giardino – Massimo Rocca, Il contropelo di Radio Capital
Allora ci avevo azzeccato. E’ proprio come Peter Sellers che faceva più parti nello stesso film. C’è il dottor Stranamonti che parla della Grecia come caso di scuola del successo dell’Euro e il professor Stranamonti che invece l’addita come orrido destino da evitare a tutti i costi, soprattutto nostri costi. Un successo che si misura con un nuovo tipo di spread: quello dei suicidi. Per adesso lo spread è 694 a 1572 a vantaggio del caso di scuola, ma teniamo duro che prima o poi li raggiungiamo. C’è il dottor Stranamonti che saltabecca da una capitale asiatica all’altra per dire che la crisi è superata e il professor Stranamonti che qui invece ci dice che il 2012 è un anno perduto. C’è un dottor Stranamonti che parla di una ipotetica crescita del 5% del pil grazie alle riforme e il professor Stranamonti che stima che il Pil crescerà nel biennio 2014 2015 dell’1 e del 1,2% cioè sarà ancora abbondantemente inferiore a quello del 2007. E se, restando a Peter Sellers, a palazzo Chigi avessimo Chance il giardiniere?
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Sottotitolo: “Beppe (Grillo) è come un fratello, quando gli dicono che è lui è l’antipolitica …ma i tre dell’Ave Maria fanno forse politica? D’Alema, è uno che fa antipolitica.”
[Don Andrea Gallo, 18 aprile, Unduetrestella, la7]
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“Il M5S di Grillo è una cosa buona. Al suo posto rischia di emergere un movimento qualunquista”
[Erri De Luca, 18 aprile, Unduetrestella, la7]
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Sarà perché i sondaggi danno il Movimento 5 stelle in grande ascesa, oltre il 7 per cento, per le prossime amministrative, un risultato che potrebbe scompaginare l’assetto politico attuale. Tutti i partiti sono in fibrillazione e scelgono la linea dell’attacco senza remore contro il leader del movimento, Beppe Grillo. Il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, ai microfoni de ilfattoquotidiano.it lo definisce “uno spregevole demagogo di quart’ordine che corteggia i leghisti per conquistare voti e giustifica coloro che non emettono lo scontrino”. Gli fa eco l’ex ministro Altero Matteoli (Pdl) che definisce Grillo “un clown, un fenomeno da circo”, dando ragione a un suo avversario politico Massimo D’Alema (Pd) che aveva descritto il leader di 5 stelle come “un personaggio a metà tra il Gabibbo e Bossi”. “Un fenomeno mediatico inquietante” è Grillo invece per il leader di Sel, Nichi Vendola. Insomma mentre l’antipolitica di Grillo avanza, i partiti investiti da un crisi e una sfiducia profonda fanno quadrato contro il comico genovese
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I buoi che danno del cornuto all’asino.
Di solito chi giudica dovrebbe essere migliore del giudicato, ma qui ormai tutti fanno tutto perché, specialmente in politica troppi pensano che l’arroganza faccia virtù, che sia un diritto divino poter dire qualsiasi cosa a proposito di tutto: anche le cose peggiori ben sapendo che pochissimi fra quei politici che stanno attaccando Grillo hanno i titoli per poterselo permettere.
Beh, no.
Questi lor signori stanno pericolosamente sottovalutando il malcontento della gente che in un momento di crisi profonda può trasformarsi nella miccia che accende la bomba, e siccome da loro proposte non ne arrivano, siccome TUTTI si sono accodati, accomodati e in molti casi inginocchiati al governissimo che fa benissimo per convenienza e per scaricare le loro responsabilità al cosiddetto curatore fallimentare, è assolutamente giusto e normale che la gente cerchi dei punti di riferimento altrove, il più possibile lontano da questa politica disonesta, cialtrona, che non vuole fare cose buone e vuole impedire a qualcun altro perfino di provare a farle al posto suo.
Se Grillo in un comizio parla “bene” di bossi è un populista: il male assoluto.
Se 314 parlamentari giurano in un parlamento che Ruby è la nipote di Mubarak per salvare le chiappe flaccide di un delinquente [e nessuno nell’opposizione che si sia andato a incatenare per protesta, per richiamare l’attenzione su una vicenda che, insieme a molte, troppe altre, ha reso questo paese lo zimbello del mondo] sono rappresentanti delle istituzioni autorizzati dal popolo? almeno rendiamoci conto del pulpito dal quale arrivano certe prediche.
Dovrebbero andarsi a nascondere dalla vergogna e invece sono sempre lì a dire le loro cazzate che nove volte su dieci nessuno ha il coraggio di smentire, confutare.
Nessuno che abbia il coraggio di rinfacciare a questi parassiti, mantenuti, ladri, di non aver fatto niente affinché non nascesse nella pubblica opinione quell’antipolitica che temono ma che in realtà è solo voglia di politica, ma vera, onesta, costruttiva: quella che loro, gli addetti ai lavori, non hanno mai fatto altrimenti l’Italia non sarebbe in queste condizioni, né hanno la benché minima intenzione di voler fare.
L’antipolitica non esisterebbe se esistesse la buona politica, ad ogni azione corrisponde una reazione, e, a fronte delle azioni perlopiù illegali, contro lo stato, quello stato che si vantano di rappresentare compiute da questa classe dirigente e politica credo che le reazioni siano state fin troppo delicate.
In Italia è dai tempi della Resistenza che non si organizza più un movimento di popolo in grado di scalzare un regime, quello è stato l’unico momento storico nel quale i cittadini hanno preso atto che ce la potevano fare, che ce la DOVEVANO fare, che potevano essere più forti dell’oppressore.
E hanno avuto ragione.
Oggi l’oppressione si esercita in maniera diversa ma i risultati non sono poi così diversi.
Nel frattempo: Silvio Berlusconi indagato dai magistrati di Bari insieme a Valter Lavitola: entrambi sono accusati di aver indotto Giampaolo Tarantini a mentire sulle feste che si svolgevano nelle residenze dell’ex presidente del Consiglio.
Caso escort: Berlusconi indagato a Bari
“Spinse Tarantini a mentire ai pm”