Four more years. Congrats, Mr. President

Ma questi nostri bei politici liberali, riformisti e progressisti che oggi stanno tutti con Barack che ne pensano dell’approvazione dei matrimoni fra omosessuali, della liberalizzazione della marijuana non solo a scopo terapeutico ma anche come dire, ludico [che di canne non si muore ma di botte nei sotterranei di un carcere sì, per dire]? si troverà un giornalista coraggioso che glielo vada a chiedere? domanda stupida o inutile? yes we can quando, da e per noi?

Sì alla marijuana, ai matrimoni gay e il bis al presidente “negro”.
Stamattina il mio “antiamericanismo” è spaesato assai!
 [Per fortuna ci rimangono i tedeschi da detestare…^_^]

Le grandi donne non stanno dietro, sono AL FIANCO dei loro uomini, per aiutarli a diventare ancora più grandi.

Una vittoria liberal su più fronti, grazie all’esito dei referendum che si sono tenuti in alcuni Stati. Infatti ha ottenuto il via libera in Maine al matrimonio gay e marijuana legalizzata per uso generale negli stati di Washington e Colorado. [Il Fatto Quotidiano]

La lezione che arriva dall’America è che non si può fare campagna elettorale con una bibbia fra le mani e poi essere favorevoli alle guerre, all’immiserimento dei già più poveri, l’ipocrisia del mormone guerrafondaio  avversario, uno che si vanta di sua moglie come di una sua scelta univoca come l’acquisto della macchina nuova [“The difference is clear: Romney calls Ann “the best choice I’ve ever made”; Obama calls Michelle “the woman who agreed to marry me.” Lo scrive Richard Brody, del The New Yorker],  che si domanda perché gli oblò degli aerei devono restare chiusi e che è convinto che Cristo dopo la resurrezione sia andato a predicare in Texas non ha incantato, per fortuna.
E chissà se sono sempre più importanti gli stramaledetti soldi oppure anche i diritti civili e la loro concessione sono determinanti per una buona politica.
Diritti alle donne, diritto di abortire senza essere considerate assassine, assistenza medica pre e post natale gratuita e via via estensione al matrimonio per gli omosessuali [senza farsi le pippe su come sarebbe opportuno chiamare l’unione fra coppie omosessuali, capito Rosy Bindi, Bersani?].  E sì alla marijuana perché non c’è ragione per cui si debba dire no.
Per esempio.

Dietro ai repubblicani d’America ci sono anche i fanatici che vanno ad ammazzare ginecologi che praticano gli aborti in virtù del loro concetto di rispetto della vita, per dire.

Sbaglia chi pensa che la buona politica deve essere solo quella che fa quadrare i conti. Nella vita della gente esistono anche altre necessità che riguardano appunto la sfera privata/civile che diventa difficile affrontare quando nessuno si occupa e si preoccupa di facilitare il percorso verso la civiltà; meno soldi ma più diritti aiutano a vivere una vita meno difficile e complicata di quanto lo è senza soldi e senza diritti.
E bene hanno fatto gli americani a dare la possibilità ad Obama di poter proseguire il suo lavoro. L’America non è perfetta, è un paese dalle mille contraddizioni,  ma gli americani sono un grande popolo capace di rinnovare, di mettersi alle spalle i problemi del passato, un nero alla Casa Bianca era inimmaginabile una volta, figuriamoci due di seguito.
Ora Obama, se vuole passare alla Storia in modo perfetto dovrebbe prendersi fra gli altri,  l’impegno di abolire la pena di morte, questa è un’ombra pesantissima di cui un paese civile si deve liberare.

 Che differenza con la nostra politica piccola e miserabile fatta di gente altrettanto piccola e miserabile, frustrata, incattivita, che non ammetterebbe la sconfitta nemmeno se fosse al posto di Napoleone a Waterloo.

E che differenza di popolo che, in momenti di crisi anziché dare fiducia e aprire ad una politica progressista sceglie di far condurre il paese da un manipolo di fascisti più o meno ex o post capitanati da un uomo dal passato e dal presente torbidi, sporchi, disonesti,  disonesto lui in prima persona.

Senza contare che la maggior parte dei soldi che spendono i candidati americani per la campagna elettorale proviene da DONAZIONI, non viene estorta per mezzo di tasse;  in America gli evasori fiscali li murano in una galera, qui diventano presidenti del consiglio.

Obama non potrà più ricandidarsi e nemmeno fare il politico in modo diretto.

Per Obama altri quattro anni e poi BASTA con la politica.
Ciò significa ritirarsi ad una dignitosa vita privata a 55 anni, molto prima dell’età media in cui un italiano va in pensione. Altro che le cariatidi che manteniamo qui in parlamento anche sessant’anni di seguito.

 Chi comanda l’America e quindi il mondo guadagna meno del nostro capo della polizia, dottor Manganelli, al quale lo stipendio non si può abbassare per Costituzione

Non c’è storia.

Negli USA Obama aiutato dal Boss, in Italia, berlusconi aiutato dai boss.