Polemica su atto di forza Schifani: polizia chiarisca
Tanto per chiarire, visto che si è già messa in moto la macchina delle “poche mele marce” e delle “schegge impazzite” come succede ogni volta che la polizia e le forze dell’ordine come dire? esagerano nell’esercitare il potere che lo stato consente loro di poter esercitare. Noi cittadini siamo inermi di fronte al potere, e dunque potrebbe essere anche consentito generalizzare visto che gli episodi di “esagerazione” hanno raggiunto un livello di guardia preoccupante. Io però non lo voglio fare, ma pretendo da chi ha ribalte in grado di veicolare un messaggio che quel messaggio sia giusto, che non tendesse a divagare, che non si minimizzasse ancora una volta una vicenda che come tante altre volte è capitato ci farà fare la solita figura di merda a livello internazionale. Tutto questo perché questo paese è mal gestito, condotto da persone irresponsabili che, nemmeno dopo i fatti di Genova hanno pensato che fosse opportuno dare una stretta all’esuberanza di chi per ruolo e istituzione è chiamato a tutelare e proteggere i cittadini, non dunque ad aggredirli, pestarli, ammazzarli. Io non voglio vivere in un paese dove diventa un rischio essere fermati anche per una semplice infrazione stradale ché non si sa mai in quel momento fossero di turno le mele marce o le schegge impazzite.
Un capo della polizia che guadagna più del presidente degli stati uniti dovrebbe andarci di persona a chiedere chiarimenti (chiarimenti de che? cominciamo a prenderli a calci in culo e mandarli via prima che sia tardi questi funzionari di stato così solerti e ligi al dovere, quelli che si riparano dietro “io sono” e che non badano troppo alla forma quanto alla sostanza delle cose che sono chiamati a fare, esiste qualcosa che si chiama deontologia professionale, e non è detto che se quello che ordina è un pazzo scriteriato si debba fare proprio tutto di quello che chiede), non farselo dire da schifani.
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Una delle tante espressioni dell’italica civiltà.
Vantiamocene, magari ogni volta che pensiamo che la talebania sia un altro mondo dal nostro. Li abituano presto, cosicché possano crescere repressi e felici. Ma molto educati. Perché la legge decide che deve essere così. La giustizia poi, è un’altra cosa, ma impareranno presto pure questo. La vicenda di questo bambino mi ha rovinato la giornata. Provo schifo per due genitori che hanno lasciato dirimere le loro questioni personali alle forze dell’ordine perché incapaci di farlo diversamente.
Ma provo schifo anche per le cosiddette istituzioni che pensano che tutto si possa risolvere con atti violenti. E per uno stato che non fa nulla per impedirlo ma, al contrario, non si prende mai la responsabilità delle conseguenze di quelle violenze.
Di questa escalation di inciviltà applicata alle azioni, alle botte, ai pestaggi, alle sentenze che poi giudicano meno grave un morto ammazzato di una vetrina sfasciata non parla mai nessuno. Nessun monito dall’alto, nessuna indignazione da parte della politica sempre troppo presa dal salvataggio di se stessa. E oggi sì, al contrario di tante altre volte in cui avrei preferito che si vergognassero altri, quelli che permettono anche queste porcherie, mi vergogno anch’io di essere nata in questo paese che non sa e non vuole diventare civile. Perché non vanno a prendere formigoni così? col cazzo che qualcuno lo va a trascinare via dalla poltrona, sarebbe un gesto antidemocratico e fascista, invece un bambino trattato così è solo puro esercizio della democrazia nell’assoluto rispetto della legge.
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Il tribunale aveva deciso che la patria potestà dovesse andare solo al padre del piccolo. Così gli agenti sono andati a prenderlo all’entrata di scuola, alle otto di mattina, per portarlo via dalla madre. Il bambino non voleva andare con loro, e così è stato trascinato nell’auto a forza. Ma una parente del bambino ha ripreso la scena del “prelevamento” e ha girato il video a Chi l’ha visto, che l’ha trasmesso. Nel filmato si vede una donna che corre verso un gruppo di persone e comincia ad urlare, poi il ragazzino sollevato a forza e portato per alcuni metri verso un’auto dove poi è stato caricato.Per tutto il tragitto, il piccolo tenta di divincolarsi dalla stretta di un uomo che lo tiene per le spalle e di un altro che gli stringe le caviglie.
Grazie a http://www.cadoinpiedi.it
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Sottotitolo: Moody’s declassa la fiat, così marchionne impara, e invece di limitarsi a sciacquare la bocca come gli ha consigliato [giustamente] Renzi dopo la sua dichiarazione su Firenze “città piccola e povera” si fa una doccia, la barba e impara a cambiarsi d’abito tutti i giorni.
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Non ho votato per il movimento di Grillo, sono mesi che lo scrivo ovunque, a chi mi chiede di che partito sono non so più rispondere, dico di essere una semplice osservatrice della società, ecco perché questo squadrismo istituzionale/mediatico verso di lui non lo sopporto.
Questa missione di cui si è autoinvestita certa stampa e cioè criticare tutto di lui e molto poco di altri, spesso niente anche dove da criticare ce ne sarebbe eccome, perfino qualcosa che si dovrebbe guardare con simpatia tipo la sua avventura di ieri trovo che sia ingiusta e inutilmente maligna, qualcosa che produce esattamente il contrario di quel che vorrebbero in molti e cioè escludere il movimento, togliergli la possibilità di potersi proporre nella politica, dunque impedire alla democrazia di svolgersi.
Grillo ce li ha tutti contro, a partire dal bravo Napolitano che il 25 aprile invece di parlare di cose importanti ha scagliato la sua personalissima fatwa contro lui e i suoi presunti populismi e qualunquismi.
Io non ho paura di Grillo, ne ho molta di più di gente come d’alema per esempio, uno che si sente indispensabile tanto da decidere di immolarsi per la giusta causa [la sua] malgrado la storia di questo paese degli ultimi vent’anni ci abbia detto proprio il contrario.
Vivo apprezzamento dalle massime cariche civili, militari e religiose.