Riformiamolo, con viva e vibrante soddisfazione

Ogni volta che un tribunale si avvicina a un politico per condannarlo, assolverlo o chiamarlo a testimoniare a Napolitano gli scappa sempre la riforma della giustizia.
E’ un’incontinenza ciclica la sua ormai. Non la può trattenere. Nella nuova richiesta urgente di riforma della giustizia  non più rimandabile: secondo Napolitano è solo da questa che può ripartire l’economia e dopo averla sollecitata anche in due precise occasioni, quando condannarono b e quando sempre b fu assolto dal processo per sfruttamento della prostituzione minorile  c’entrerà qualcosa la richiesta, ennesima, del tribunale di Palermo che chiede a Napolitano di comportarsi come un qualsiasi cittadino rispettoso delle regole che quando lo stato chiama, risponde?

Lo scopriremo solo vivendo.

***

Re Giorgio è stanco (e può andare via) – Fabrizio d’Esposito, Il Fatto Quotidiano

***

IL TESTIMONE NAPOLITANO – Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, Il Fatto Quotidiano

***

Monumentale Sabina Guzzanti che introduce l’argomento del suo film in prossima uscita sulla trattativa stato mafia.

***

Nel paese col tasso più alto di corruzione e malaffare all’interno della classe politica e dirigente la riforma della giustizia, fortemente voluta dal presidente della repubblica che l’ha sollecitata in varie e precise occasioni anche prima di oggi, sarà frutto dell’accordo, del patto segreto di cui nessuno deve sapere fra un presidente del consiglio abusivo e un condannato per aver rubato allo stato.
Se non è un colpo di stato questo è sicuramente un colpo allo stato del quale sono complici tutti quelli che hanno agevolato le oscure e antidemocratiche manovre di palazzo che consentono ad un parlamento illegittimo, mantenuto in vita non da democratiche elezioni ma da una sentenza della Consulta che aveva intimato al parlamento di garantire la tenuta dello stato il tempo ragionevole per produrre una legge elettorale che permettesse ai cittadini di tornare a scegliersi i propri rappresentanti.
Renzi è in parlamento da oltre sei mesi, a Letta non fu concesso neanche un giorno di più perché non aveva portato nemmeno un risultato.
Nemmeno Renzi lo ha portato, a parte la quantità sesquipedale di chiacchiere non una cosa è stata fatta per garantire la tenuta dello stato e del diritto, anzi si lavora per sfoltire proprio nei diritti ma nessuno gli mette fretta: il progetto di demolizione dei diritti e di rendere vita facile alla casta deve andare avanti perché così ha detto e chiesto il re.

In un paese dove solo gli introiti provenienti da attività illegali e criminali fanno lievitare il Pil chissà di quale riforma della giustizia ci sarà bisogno. Vogliamo legalizzare l’illegale mentre vengono tolte tutte le tutele ai lavoratori onesti che si fanno il mazzo?
Mentre i giovani sono senza più nemmeno la possibilità di pensare un futuro e i disoccupati a quarant’anni troppo vecchi per rientrare nel circuito del lavoro?
Presidente, si dimetta, ché s’è fatta quell’ora.
Mai vista un’istituzione così palesemente contro il popolo che rappresenta e che continua a sostenere il sistema che ha distrutto lo stato sociale.

E dire che proprio lui il 25 aprile di due anni fa auspicava il riavvicinamento dei cittadini alla politica, chiedeva alla politica e alle istituzioni di cambiare registro per scongiurare il pericolo dei populismi.

 

Foreign affairs (e non solo)

 

Son proprio forti gli americani…spostano l’Air Force One per una gitarella di tre ore.

Obama promette giustizia ai familiari delle vittime di Denver.

Però la legge sul possesso scellerato e indiscriminato di armi no, quella non si cambia. Nel frattempo le stesse persone che non vogliono l’abolizione di quell’abominio sono le stesse che poi organizzano fiaccolate di cordoglio ad ogni strage “della follia”. L’apoteosi dell’ipocrisia.

Come dice il mio amico Gianni, un paese che organizza party alle esecuzioni capitali, spara a chi getta una cicca, cura solo i ricchi non lo fa solo per selvaggi spiriti giovanili.
E se i 2/3 della popolazione americana non vogliono l’abolizione del permesso di uccidere allora ci facessero la cortesia di ammazzarsi quanto e quando vogliono ma in silenzio, possibilmente.

Ibrahimovich, a quanto pare, guadagnerà 90 volte di più del presidente Hollande e 1000 più di un lavoratore a stipendio/salario normale. Possibile che il calcio rincoglionisca così tanto un po’ ovunque? L’Europa qui non dice niente, chessò, una regoletta, un tetto, niente?
I soldi sono dello sceicco? non importa, lo sceicco si adegui alle regole di un occidente in crisi economica se vuole, altrimenti restasse a fare lo spiritoso a casa sua.  Certi compensi sono eticamente immorali, di questi tempi.

  Io sono sempre favorevole ad un tariffario: quanto guadagna un professionista, medico, avvocato eccetera? ecco, lo stipendio base deve essere quello anche per un calciatore, poi se va a guadagnarsi altro coi marchi, la pubblicità sono fatti suoi, se ci paga le tasse,  fermo restando che il calciatore, l’attricetta, il bonazzo  fanno lievitare i costi dei prodotti che reclamizzano  e dunque alla fine hanno un costo che ricade sulla collettività.

TUTTO ha dei costi che ricadono sulla collettività.

berlusconi disse, a proposito di Nesta, che era immorale spendere tanti soldi per un calciatore solo però, lo disse quando l’aveva già comprato.

Spero che tutti si ricordino del caso Lentini, quello fu il principio della fine del calcio.
Lo sceicco si adegua alle regole europee e noi qui potremmo impedire con leggi serie – tipo quella sul conflitto di interessi – che un presidente del consiglio sia anche il proprietario di squadre di calcio.
Ma più che altro viceversa in  modo tale che una cosa non interferisca con altre che non c’entrano niente.
Leggevo che lo stesso sceicco ha acquistato l’intera ‘maison’ di Valentino per la modica cifra di 700 (settecento) milioni di euro. L’alta moda  di Valentino non è alla portata di tutti, ma chi ha tanti soldi da buttare in abiti che costano anche qualche migliaio di euro forse li investirebbe più volentieri per acquistare prodotti prestigiosi italiani piuttosto che per far  arricchire lo sceicco del Qatar.

***

Le sentenze del G8 e di Federico hanno fatto scuola, sono state educative per tutti: maroni si è subito preoccupato di consigliare il governo di avere la mano più dura coi manifestanti NOTAV, lui se non ci scappa il morto non si diverte.

Da Aldrovandi alla Diaz: una firma contro la tortura

 

***

I dispetti alla Merkel glieli sappiamo fare solo in uno stadio e su un circuito di Formula uno…peccato che in altre e ben più importanti sedi non ci riesce nessuno, nemmeno Cybermario.

Un paese dove i lavoratori dipendenti, quelli che le tasse le pagano tutte e in anticipo, visto che gli vengono sottratte direttamente in busta paga e che in dodici anni hanno ricevuto, udite udite, ben 29 euro di aumenti complessivi è un paese morto.

Nel 2000 gli operai stavano meglio di oggi.

Questo dovrebbe significare qualcosa;  gli adeguamenti ci sono stati solo sulle grandi cifre, e cioè un parlamentare che prima guadagnava 16 milioni al mese (di base) oggi guadagna 16.000 euro e non è la stessa cosa, un operaio e un impiegato che guadagnavano un milione e duecentomila lire al mese oggi NON guadagnano 2400 euro ma 1200 euro, e non è la stessa cosa.

Hollande attua politiche di sinistra, al confronto di Bersani pare Che Guevara e lo spread scende, qui con le famose politiche del rigore e dei sacrifici (a senso unico, quello dei lavoratori) lo spread è tornato ai bei tempi di quando c’era lui, e allora a cosa è servito il massacro sociale non lo sappiamo, e nessuno ce lo spiega.
Finché non si capirà che la ripresa può avvenire soltanto attuando una politica di redistribuzione delle risorse non ne usciamo.

Gli imprenditori vogliono il rinforzino dallo stato ma poi se quello che producono la gente non lo può comprare a che serve dare sempre e tutto a loro e niente a noi?

Qual è il senso  di impoverire chi già faceva fatica prima, sempre,  e lasciare tutto in mano ai pochi e ignobili soliti noti?

E Monti ha pure il coraggio di citare De Gasperi, lui che ha già annullato anche le generazioni che devono ancora nascere?

 

Italici orgoglioni

Forse se la si smettesse di pensare sempre a chi c’era prima per fare il confronto con Monti, si dimostrerebbe anche una maggiore maturità. Possibile che basta così poco, o che ci voglia uno come Monti per sentirsi “orgogliosi di essere italiani”? L’avevo già scritto ieri sera nella mia pagina di Facebook dopo la puntata di ‘Che tempo che fa’: qualcuno dovrebbe dire a Monti che gli italiani non hanno accettato “responsabilmente” proprio niente.
Gli italiani, dopo essere stati terrorizzati perbenino dallo spread che saliva e scendeva (cosa che continua imperterrito a fare nonostante l’eccellenza: è proprio stronzo, ‘sto spread) hanno dovuto subire le scelte di questo signore al quale un altro signore aveva affidato le sorti del paese consultando nient’altro che stesso. E questo, in un momento di ‘emergenza’ ci starebbe pure, quello che non ci sta sono le conseguenze di questo agire. Perché a me sentire gente che dice cinguettando di essere tornata ad essere orgogliosa di essere italiana perché al posto di berlusconi c’è Monti (quindi si può immaginare facilmente che molti si fossero sentiti così quando al posto di Prodi c’è andato berlusconi: siamo italiani mica per niente) fa capire per l’ennesima volta che agli italiani il manganello piace, sia che si tratti dell’oggetto in sé o di altri modi per sedurre e convincere, che siano l’infatuazione mediatica o il creare un esagerato allarme per ottenere consenso e credibilità fa davvero poca differenza.
Piccola considerazione: si sente molto parlare di evasione, di lotta all’evasione, il blitz a Cortina ha eccitato gli italiani più di un film porno: e la corruzione? come mai di corruzione non si parla mai, è stata già liberalizzata a nostra insaputa?


Esportatori di buoni esempi

Si sente ripetere come una sorta di mantra, che ora l’Italia non deve più vergognarsi, e anche che gli altri paesi europei, da noi, dovrebbero prendere esempio. Io resto un po’ così, stupita e dubbiosa. Certo, se consideriamo il nonno che mandiamo in giro a rappresentarci, ora va meglio di prima, almeno dal Professore nessuno si aspetterebbe che possa scorreggiare a tavola, o toccare il culo alla Regina Elisabetta, ma per il resto, davvero, di cosa dovremmo andare fieri ed orgogliosi, e cosa mai potremmo insegnare ad un’altra nazione mediamente civile?

Quale sarebbe l’esempio? Il moltiplicarsi di tasse e balzelli che continuano ad istigare il popolo al suicidio? La desolazione dei negozi che chiudono perché è sempre più difficile trovare soldi da spendere? I vecchi che rovistano nei cassonetti?

C’è di più. Ci sono le nuove vergogne, quelle che provo quando penso all’arroganza tutta italiana che può spingere un tale a veri e propri deliri di propaganda: chiedere alla Merkel di prendere esempio … Quale?

Da giorni, se non da settimane ci sono troupe televisive impegnate in ore e ore di inchieste sugli scontrini a Cortina. Inviati speciali per raccontare ad un popolo che sta esalando l’ultimo respiro, col telecomando sempre in mano, come fosse una Bibbia, gli inghippi, le ripercussioni, le tragedie di una località turistica colpita dalla Guardia di Finanza. Non so, ma non riesco a immaginare la Germania immersa nella stesso scandalo: l’ignominiosa pretesa di emettere scontrino fiscale.

Potremmo forse insegnare – e gli altri stati dovrebbero prendere esempio – a pagare a peso d’oro vecchie glorie del calcio gonfie di vita debosciata, attorucoli in disarmo o ex partecipanti a cene eleganti, per la partecipazione ad una trasmissione televisiva, mentre chi guarda la Bibbia forse non sa che anche non pagare l’aumento del canone della RAI potrebbe far incazzare Equitalia.

Cosa, di grazia, dovrebbe renderci fieri di questo stato? Abbiamo fatto arte della corruzione tanto da essere in grado di far arrossire la Colombia. La gente si ammazza per strada come nel far west, e per la prima volta la politica s’indigna: “Troppe pistole”. Forse dovremmo dare l’esempio agli stati civili, perché come siamo capaci noi a dimenticare, non è capace nessuno. Alemanno, potrebbe insegnare come fare per avere un’amnesia, una selettiva. Anni e anni di battaglie sulla sicurezza, ragazze stuprate per propaganda elettorale, campi rom incendiati in nome della sicurezza, hanno portato alla semplificazione delle pratiche per chiedere ed ottenere il porto d’arma, e ora? Troppe pistole. (Lo ha detto davvero)

L’aumento dell’occupazione in Germania, gli investimenti per la creazione reale di posti di lavoro, la tutela dei salari tedeschi dovrebbero forse insegnare qualcosa al Professore, visto che in tempi non sospetti non ha insegnato nulla al suo predecessore, troppo impegnato a far sì che le puttane non si prostituissero per strada, (in effetti favorendo l’ occupazione femminile). Oggi scopriamo che la situazione del lavoro femminile, in Italia, è assai peggio della Grecia. Non ci dobbiamo più vergognare.

Quindi quale sarebbe l’esempio da esportare? Essere riusciti laddove tutti gli altri hanno fallito: l’Italia è l’unico paese in Europa ad essere riuscita a cedere direttamente “il popolo” alle banche. Che il paese, già lo avevano.
Trovassero la dignità del silenzio, sarebbe più elegante anche la sodomia.

Rita Pani (APOLIDE)