Aridatece er palo

ll Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio del Pdl in via del Plebiscito, che è stato montato senza fare alcuna richiesta in comune. Ho informato il Prefetto ed è stata immediatamente applicata una sanzione amministrativa nel massimo ammontare. Domani, smontato il palco, la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica.

Ignazio Marino da facebook

Manifestazione pro Berlusconi
“Palco abusivo”, i vigili multano

Segati i pali dei cartelli stradali/Foto

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La segnaletica, le vetrine, l’abusivo

Cosa sarebbe successo se a compiere tali atti fosse stato un cittadino comune? O, che so, un No-Tav? Facile: sgomberi, manganellate, lacrimogeni. E pensare che c’è chi sta ancora scontando dieci anni di galera per aver rotto una vetrina in occasione del G8 di Genova. [Pasquale Videtta ]

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Sottotitolo: mio figlio ha un palo della luce in prossimità del cancello di casa che gli complica oltremodo le manovre di parcheggio quando deve mettere l’automobile nel cortile, quella casa è sua di proprietà, non l’ha presa in affitto come il cosiddetto piano nobile di palazzo Grazioli dove berlusconi risiede qui a Roma.

 Se mio figlio un giorno di questi decidesse di far rimuovere l’intralcio senza il permesso del comune e delle autorità preposte  cosa succederebbe? chiedo.  

Il comune di Roma ma in generale un po’ tutti in base a cosa rilasciano i permessi o chiudono un occhio, alla simpatia o al potere di chi commette l’abuso?  Solo qualche mese fa un fioraio  si è dato fuoco perché il comune di Ercolano non gli ha concesso lo spazio antistante alla sua attività commerciale per poter parcheggiare il mezzo che gli serviva per lavorare. Un gesto esagerato rispetto alla negazione, ma che dà la misura di quanto le istituzioni siano sempre lontane dalle piccole ma fondamentali esigenze e urgenze dei cittadini comuni ma sempre ben disposte ad accontentare il prepotente di turno, in questo caso anche delinquente. Qualche anno fa, sempre in prossimità della residenza romana di berlusconi fu rimossa, eliminata, soppressa una fermata dell’autobus perché in contrasto con le norme di sicurezza che circondano, ancora e tutt’ora,  il palazzo dove risiede l’anziano pregiudicato: una cosa impensabile anche nel ventennio fascista ma che per berlusconi è stata resa operativa senz’alcun problema.

E le forze dell’ordine sempre pronte a disperdere i cortei e le manifestazioni non autorizzate ieri dov’erano, tutte a farsi i bagni al mare o, more solito, a picchiare in val di Susa che almeno lì c’è fresco?

Dall’estero guarderanno basiti e attoniti gli accadimenti italiani.
Escluse le dittature amiche del satrapo credo, anzi sono convinta che quello che è accaduto ieri a Roma sia non solo impensabile ma anche impossibile.
Se le forze dell’ordine non fossero comandate indirettamente dal satrapo delinquente per interposto alfano avrebbero dovuto fermare e identificare tutti quelli che sono arrivati per partecipare ad una manifestazione a sostegno del pregiudicato delinquente.
Che dicono dalle parti del pd, si è levato qualche pigolio o va tutto bene?
Nel senso che, se lui resta che fanno, restano anche loro?

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Nel 2011  Chirac fu condannato a due anni per abuso di potere e appropriazione indebita, non risultano nelle cronache di quel periodo manifestazioni a sostegno dell’ex presidente condannato né palchi allestiti sulla Champs-Elysées con relativa distruzione di parte dei beni comuni.
E si parla di Chirac, mica di un berlusconi qualunque.

Se, come ci ha fatto sapere Ignazio Marino, nessuno aveva chiesto i permessi per allestire il palco, demolire parte del suolo pubblico per fare spazio all’orrido teatrino allestito per silvio berlusconi perché nessuno è intervenuto mentre stavano compiendo l’abuso?

C’è ancora qualcuno, anche adesso e anche nel comune di Roma che pensa che far fare a e per silvio berlusconi quello che berlusconi gradisce, gli fa piacere, ne esalta le velleità ducesche sia la soluzione per evitare guai peggiori?

Nemmeno adesso che un tribunale ha stabilito in modo definitivo che lui è un cittadino peggio di altri si riesce a trattarlo, considerarlo un cittadino almeno come gli altri, soggetto dunque al rispetto di quelle regole che per gli altri, per noi, sono obbligatorie e qualora le violassimo dovremmo risponderne e assumercene la responsabilità?

Chiunque abbia avuto la necessità di occupare il suolo pubblico per affari personali sa benissimo quanto sia complicato ottenere i permessi, che si tratti di venditori ambulanti o di quella società civile che raccoglie firme, adesioni, che si fa promotrice di appelli importanti, non certo della difesa di un delinquente condannato. 
E se i permessi non ci sono, se ci sono irregolarità, arrivano le forze dell’ordine e in qualche caso anche la digos a chiedere, e a modo loro, che si rimuova l’abuso.

Perché ieri non è stato fatto? perché nessuno ha pensato di denunciare, di intervenire, di far presente al più vicino posto di polizia o comando dei carabinieri che nel centro di Roma si stava compiendo un abuso che di lì a poco avrebbe ospitato la sceneggiata dell’abusatore finale?

Le manifestazioni non autorizzate vengono impedite anche, soprattutto anzi, con l’uso della forza pubblica: perché ieri non è stato fatto?

Lo scrivo e lo dico da sempre: finché non saranno le istituzioni a delegittimare silvio berlusconi, a pretendere da lui gli stessi comportamenti che lo stato, la giustizia, la legge, la polizia, il vigile urbano che ci fa la multa per un banale divieto di sosta, esige da noi cittadini lui e chi per lui continueranno a farsi beffe della legge e dello stato.

 

Piovono bombe, anzi no: rimbalzano

Sottotitolo: ‎”Bisogna guardare le due facce della medaglia, ci sono anche tanti poliziotti che si sono comportati in modo egregio”. [Anna Maria Cancellieri]

Ecco, appunto, e se chiediamo di poter individuare più in fretta chi invece NON si comporta in modo egregio ed eccellente è proprio perché vogliamo vedere SOLO eccellenze nel corpo di polizia e nelle forze dell’ordine in generale. Non siamo così miserabili da non capire che lì in mezzo ci sono padri e madri di famiglia, ragazzi che potrebbero essere i figli di tanti di noi. Iniziamo a dare a queste persone uno stipendio ADEGUATO al rischio e alla responsabilità, magari dando una sforbiciata a tanti emolumenti percepiti indegnamente da politici e manager che hanno condotto l’Italia al fallimento.

O magari  al posto di dare tre milioni di euro al figlio della signora ministro dell’interno come buona uscita per UN ANNO di “lavoro”. Si può fare? sì, no, non è abbastanza tecnico, sobrio, non è politica buona, questa?

ALESSANDRO ROBECCHI – Lacrimogeni, balle e rimbalzi

Alla lettera, il rapporto dei carabinieri dice che la polizia ha tirato un lacrimogeno contro le finestre del ministero della Giustizia e per puro caso non ha fatto lacrimare la ministra e tutto il personale che stava lavorando.

In ogni caso, la toppa è peggiore del buco. [Il Manifesto]

ANNAMARIA RIVERA – I cecchini di via Arenula

Scontri e proteste, il Governo Monti è sotto assedio

Dopo Fornero, Passera e Profumo, la contestazione colpisce a Milano il premier [in visita alla Bocconi] e a Rimini il ministro Cancellieri, che sconta il comportamento della polizia negli incidenti di Roma. I sondaggi mostrano un Paese stremato e con i nervi a fior di pelle, che ai tecnici crede sempre meno [solo il 32%] – Il Fatto Quotidiano

Neanche questi eccellenti e sobri ministri, i migliori che ci potessero capitare secondo il presidente  Napolitano, conoscono la parola DIMISSIONI, è un virus che colpisce tutti quelli che mettono piede nel parlamento italiano.
Una residenza da sfruttare ad libitum, a proprio piacimento, Dio o chi per lui gliel’ha dato e guai a chi glielo tocca.
Un ministro dell’interno che invece di dimettersi dopo le scene da regime cileno a cui abbiamo dovuto assistere per l’ennesima volta va a impartire nientemeno che lezioni di legalità.
Come se Falcone e Borsellino non avessero di che rigirarsi nelle tombe già abbastanza.
La prima responsabile, o l’ultima, dipende da come si guardano le gerarchie, la persona che dunque sull’operato delle forze dell’ordine ci mette la sua faccia e purtroppo anche la nostra di cittadini, visto che rappresenta lo stato [ loro il manganello], che prima fa eseguire il lavoro e poi va a parlare di squadrismo e fascismo ai ragazzi.

Più che una lezione una minaccia.
La signora ministro poteva avere almeno il buon gusto di evitare di parlare di squadrismo e fascismo, considerato che sono proprio lì le origini storiche di un certo sentire ma soprattutto del modo di fare delle nostre forze dell’ordine.
Lo squadrismo è accanirsi in tanti contro uno, se non sbaglio, proprio come usano fare agenti e carabinieri durante le manifestazioni così come di solito si usa fare in tutte quelle occasioni in cui ci scappa il morto per sbaglio per caso e per eccesso, nelle questure come nei sotterranei di un carcere, in uno stadio, nelle strade e nelle piazze.

Purtroppo in questo paese fare il poliziotto o il carabiniere è spesso l’extrema ratio per chi avrebbe come alternativa il nulla, mentre invece una professione così delicata dovrebbe avere motivazioni più alte, fare il poliziotto e il carabiniere dovrebbe significare assumersi la responsabilità di prendersi cura dei cittadini, tutelare con discrezione sulla loro sicurezza.

Il cosiddetto tutore dell’ordine dovrebbe essere un punto di riferimento per i cittadini, non qualcuno a cui pensare con timore augurandosi di non dover mai incontrare un poliziotto o un carabiniere troppo da vicino.

Un paese dove il capo della polizia guadagna più del presidente degli Stati Uniti ha il diritto di avere una migliore gestione delle forze dell’ordine. L’Italia dovrebbe essere l’eccellenza nel mondo.

 E un poliziotto e un carabiniere non possono guadagnare 1300 euro al mese.

Il professionismo si paga, e Manganelli lo sa bene visto che il suo stipendio è intoccabile per Costituzione. Le nozze coi fichi sulla pelle degli altri non si possono fare.

I lacrimogeni di ritorno sono una cosa ridicola tanto quanto la teoria dell’insaputa, indice della mediocrità di chi è chiamato ad occuparsi delle cose di tutti e dei tutti, principalmente.

E se il paese bolle, ministro Cancellieri, questo non è un buon motivo per continuare ad accendere micce.
L’unico gesto di vero buon senso, per restituire un minimo di dignità ai cittadini da parte dello stato dopo i fatti di questi giorni sarebbe stato rassegnare le dimissioni,  invece, in perfetto stile italico non solo il ministro dell’interno resta ma trova perfino qualcuno che le offre un pulpito dal quale impartire lezioni: di legalità.
Vergogna su vergogna.

Penso. Credo. Spero. Ma…

Sottotitolo: Gratteri: “La mafia che io conosco non colpisce scuole e ragazzi”

Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, è uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta: “Fatto anomalo, la mafia per esistere ha bisogno del consenso popolare”.

 

 

Voglio credere e sperare che la tragedia di Brindisi non abbia niente a che fare con teorie stragiste, con complotti orditi allo scopo di destabilizzare un paese che fa fatica a reggersi in piedi.
Però, attenzione, qualcuno ci proverà: il capo della polizia ha già pronunciato la parolina magica “eversione” e anche Monti ha promesso contrasto alle “tentazioni eversive”.
La storia di questi ultimi anni ci ha insegnato che è stato definito eversore anche chi vuole uno stato serio, un governo scevro da politici corrotti, un’impresa ripulita da dirigenti disonesti, delinquenti.

E’ stata una parola pronunciata spesso anche nei confronti di giornalisti che denunciavano i fatti osceni e criminali di cui certa politica si è macchiata.
E inoltre, l’Italia è sempre il paese in campagna elettorale permanente, dunque, parleranno, molti lo hanno già fatto, TUTTI.
Anche quelli che si nascondono dietro un partito di centrosinistra che però cerca alleanze strane, “anomale” per un partito di centrosinistra.
L’unica cosa che si può fare è stare vigili, attenti, e non cadere nei tranelli di chi vuol farci credere quello che – more solito – è utile e funzionale al potere.

Specialmente in questo momento.

Vigliacchi criminali

Ilaria [o Veronica] sta ancora lottando con la morte [non si è ancora capito come si chiama questa figlia, nell’era della tecnologia più raffinata è ancora difficile avere notizie precise].

 

Sottotitolo: condoglianze alle famiglie di Melissa, morta ammazzata nel luogo preposto per eccellenza alla protezione e alla tutela di bambini e ragazzi.

 

Per fare una cosa del genere bisogna essere infami e criminali quanto chi scioglie donne e bambini nell’acido ma, soprattutto, quanto i mandanti di chi compie crimini di questo tipo.
Pare che di lì doveva passare una manifestazione, cos’è, i percorsi si controllano solo quando gli obiettivi sensibili sono le banche, negozi  ‘in’ e le solite “eccellenze”?
Quando pare allo stato controlla e piomba perfino i tombini.
Non si pretendeva questo, ma un controllo però sì.
Ma i nostri ministri sono troppo impegnati a cercare i terroristi fra i NOTAV  e fra gli “squilibrati” che ce l’hanno con Equitalia. [“La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni” -Ministro Annamaria Cancellieri, 14 maggio 2012].
Evidentemente le scuole non sono obiettivi ‘sensibili’, nemmeno se si chiamano Falcone e Morvillo, a pochi giorni dal ventennale della strage di Capaci.
Un po’ di confusione, giusto per non far capire se sono stati “gli anarchici”, “gli anarco insurrezionalisti [formali, informali]” col doppiopetto blu o la tuta da ginnastica, o, guardaunpo’, la mafia.
La gente si spaventa e, come dice Ascanio Celestini, “un popolo spaventato ubbidisce subito”.
La storia la conosciamo.
E’ il  remake di un film già visto: corruzione politica > discredito (ovvio) della politica > risveglio (momentaneo) delle coscienze popolari > bombe > craxi > berlusconi.
E non ci piace.

Ora aspettiamoci il solito diluvio di “conati di monito”. (cit. Marco Travaglio)

Brevissimo, avvelenato

Scontri No Tav
Blitz in tutta Italia
Ventisei arresti

L’Italia è bloccata dai camionisti che impediscono la circolazione delle merci, dai tassisti che picchiano i “crumiri”, dai pescatori che si picchiano con la polizia, dai forconi che hanno messo in ginocchio la Sicilia, mentre navi da crociera naufragano e uccidono e inquinano. E come reagisce lo stato?
Arresta i No Tav.

Le agenzie riferiscono di almeno 32 arresti su tutto il territorio nazionale e undici denunce.

Complimenti.

Il potere, che sia tecnico o politico cambia poco, anzi niente, ci tiene sempre a mostrare il suo vero volto attraverso il suo braccio armato. Qualcuno ce le avrà mandate, e a chi rispondono oggi le forze cosiddette dell’ordine quando fanno azioni di questo tipo?

 

Nel frattempo…

L’orgettina – di Marco Travaglio, 26 gennaio

Nascosti dietro i tecnici, in uno dei loro più riusciti
travestimenti, i politici autonominati vivono una stagione di libidine
sfrenata.

In Parlamento non vanno mai (le aule sono deserte, tanto non c’è
niente da votare). Qualunque porcata facciano non se ne accorge
nessuno. E hanno un sacco di tempo libero per dare sfogo alla
perversione più inconfessabile: l’inciucio, sogno proibito di una
vita, che negli anni passati li costrinse a spericolati e clandestini
Kamasutra per non farsi notare dagli elettori.
Ora invece, dietro il trompe l’oeil montiano, sono come topi nel
formaggio: possono scatenarsi, come quei sadomasochisti repressi che
trovano finalmente il coraggio dell’outing in gita premio a Sodoma e
Gomorra.

E allora vai con l’orgia, anzi al momento l’orgetta, sulla giustizia.
Ad apparecchiare il talamo a tre piazze Pdl-Pd-Udc è Il Messaggero,
quotidiano del gruppo Caltagirone, con la scusa della solita “riforma
della giustizia” (non bastando le cento e più varate, con i risultati
noti a tutti, negli ultimi 18 anni). L’idea l’ha lanciata sul
Messaggero un osservatore neutrale: Casini, che incidentalmente di
Caltagirone è il genero.
L’indomani gli ha risposto, sempre sul Messaggero, il presunto
segretario del Pdl Alfano.

Poteva mancare a questa soave corrispondenza di amorosi sensi il
contributo di Violante? No che non poteva. Infatti ieri è arrivato
anche lui: “Per anni siamo vissuti fra due opposti giacobinismi”, ha
detto, mettendo sullo stesso piano i magistrati che tentano di far
rispettare le leggi e i politici che le violano o le cambiano a
proprio uso e consumo. Ma ora “basta alibi, cambiare la giustizia si
può”, anche perché ora “abbiamo la fortuna di avere un ministro
competente, capace, onesto e stimato”. Cioè l’avvocato Paola Severino,
casualmente fino a due mesi fa difensore di Caltagirone, condannato in
primo grado a 3 anni e 6 mesi per la scalata Unipol-Bnl (insider
trading e ostacolo alla Consob). Il genero Piercasinando propone sul
giornale del suocero di “chiudere vent’anni di contrapposizione tra
potere giudiziario e potere legislativo”. Lui i processi ai politici
che rubano e mafiano (in gran parte amici suoi) li chiama
“contrapposizione”.
E vorrebbe chiuderli col disarmo bilaterale: dei politici ladri e
mafiosi, ma anche dei giudici che li hanno scoperti (“La politica deve
fare autocritica, ma pure il mondo della magistratura deve riflettere
su certi eccessi”). E poi con una bella legge contro le
intercettazioni, “su cui si deve raggiungere un equilibrio di
civiltà”. Violante, sul disarmo bilaterale, concorda: “Il magistrato
non è il custode della moralità… Molte volte la magistratura,
esercitando un compito improprio, è stata costretta a intervenire
sulla politica”, mentre è “l’elettore il selezionatore della classe
politica”. Cioè: se un magistrato scopre un politico a rubare o a
mafiare, deve ritirarsi in buon ordine perché non è compito suo
indagare: deve lasciarlo fare agli elettori, che naturalmente non
sanno nulla. In più, a giudicare i magistrati in sede disciplinare,
non dovrà più essere il Csm, ma un’“alta corte di giustizia” nominata
dal Parlamento, cioè dai politici, che così potranno processare i
magistrati. Invece i magistrati che processano i politici “esercitano
un compito improprio”.

E, se questa è la posizione del Pd, siamo a cavallo.

Al confronto, Angelino Jolie è una mammoletta: sulle intercettazioni
teme che “il testo da me proposto non potrà ottenere la convergenza
del Pd”. Uomo di poca fede: con i Violante tutto è possibile. Del
resto, sulla svuotacarceri Severino, il Pd s’è già rimangiato la
richiesta di abolire l’ex-Cirielli (il Pdl non vuole) e ha digerito
senza un ruttino la trovata del Pdl di escludere dai benefici
scippatori, ladri e rapinatori: cioè quelli che davvero affollano le
carceri, mentre restano compresi i colletti bianchi, che in carcere
non ci sono ma potrebbero presto finirci. Compreso Caltagirone, che in
caso di condanna definitiva, rischiava di finire dentro. Invece
scampato pericolo, grazie alla legge firmata dal suo ex avvocato
divenuto ministro.

Libidine pura.