
“No a lezioni da chi non ha capito b”., dice l’arrogantello toscano. Lui invece l’ha capito così bene da ritenerlo indispensabile per rifare la Costituzione. Quando uno capisce, capisce. Si vede soprattutto dalla faccia. Nella foto l’autoscatto del maniaco compulsivo da twitter subito cancellato ma che qualcuno ha fatto in tempo ad “eternizzare”.
Agli spin doctor di berlusconi, quelli che suggeriscono al personaggio che poi si presenta in pubblico cosa fare, come parlare, come gesticolare arrivavano critiche da tutte le parti.
In molti ci chiedevamo perché non arrivasse mai il benefico calcetto sotto al tavolo, l’occhiataccia ogniqualvolta berlusconi diceva una cazzata cioè sempre.
Renzi in questo senso sta molto peggio di berlusconi che, essendo proprietario di tv e media poteva fare in modo che le sue cazzate diventassero poi cose importantissime e che anche la sua immagine venisse data ai media senza farla risultare più sgradevole di quanto lo sia al “naturale”: infatti c’è riuscito benissimo. Indimenticabile Carlo Rossella che da direttore di Panorama s’improvvisò coiffeur per aggiungere a berlusconi i capelli che gli mancavano in una foto di spalle e che per questo fu anche processato per “piaggeria”.
Oppure quando, in occasione di una conferenza stampa semideserta i solerti funzionari funzionali della tv mostrarono una diversa location per far vedere che la sala era piena di gente.
Renzi però non ha Rossella, non ha Panorama né un sacco di altre cose e nemmeno gli argomenti convincenti coi quali berlusconi otteneva quello che gli serviva per la sua propaganda.
Il gran lavoro prodotto dai media per far apparire Renzi come il Messia 2.0 è frutto di inspiegabili scelte editoriali, relative agli ordini di scuderia nelle varie redazioni di giornali e telegiornali, che hanno abolito la critica e il dissenso per la solita teoria napolitana che “o così o la catastrofe” che trasforma chi osa fare qualche appunto al globetrotter in camicia bianca in gufo e rosicone.
Quindi non si spiega la sequela praticamente ininterrotta di cazzate con cui sta portando avanti la sua attività politica. Non si spiega perché nessuno dopo l’ultima [cazzata] in ordine di tempo, tipo la foto twittata e poi cancellata, non spieghi all’illuminato Matt’attore perché sarebbe il caso di farla diventare ultima e basta.
Non si spiega perché la “normalità” a cui si riferiva Alessandra Moretti ieri sera a otto e mezzo – quando ha detto che il modus di Renzi è quello che più avvicina alla gente – sia invece tutto ciò che rende ridicola e poco affidabile una persona con le responsabilità di un presidente del consiglio. Chiunque pubblicasse una foto con quell’espressione sarebbe un cretino. Uno che ha voglia di farsi prendere per il culo. Penso che tutti quanti prima di condividere una foto sui social le diano un’occhiata per assicurarsi che non sia ridicola oltremodo: lui no, scatta e condivide. Il presidente del consiglio.
Poi si pente e cancella, come se non sapesse che i tre quarti d’Italia sono lì ad aspettare proprio l’occasione per prenderlo per il culo.
Ecco perché non si spiega quel 64% di consensi, relativi ai sondaggi di questi giorni, che non fa di Renzi uno statista ma fa dell’Italia un paese alla canna del gas.
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Tutti i selfie e le altre bruttezze del Matteo nostro – Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano

Una cosa più idiota non gli poteva venire in mente. Ma questo sempre perché i nostri cari informatori stanno lì a scaldare i banchi, perché nessuno, a parte le solite rare eccezioni, gli mette mai davanti agli occhi le sue cazzate.
Autogol.
Probabilmente è un problema di narcisismo ingiustificato, o forse di frustrazione adolescenziale da riscattare ora che è famoso, ma – in ogni caso – qualcuno dovrebbe aiutare Matteo Renzi. Il selfie-tweet postato e poi cancellato dopo tre minuti, convinto che nel frattempo qualcuno non lo avesse eternato, è la prova definitiva di un’autostima inversamente proporzionale all’efficacia. Un autoscatto di bruttezza vivida, viso gonfio e sguardo stralunato, roba che neanche il suo nemico più spietato avrebbe mai potuto immaginare. E invece Renzi, due sere fa, ha avvertito (hacker esclusi) l’urgenza di regalare al mondo uno scatto simile. Poi l’ha rimosso, ma troppo tardi. Sfottò e insulti erano già esplosi: “Questo giocherella col telefono, l’altro giocherellava con la pompetta”; “Ma questo si è completamente rincoglionito?”; “Forse mira all’infermità mentale”. E via così. Notevole anche il “testo” del tweet: “Io”. Come se, guardando quella foto, una persona avesse potuto covare il dubbio che cotanta bellezza non fosse appartenuta al figaccione Renzi bensì Einstein, Clooney o (più probabilmente) Mister Bean.
Verrebbe da chiedersi: davvero Renzi non ha nessuno che lo consiglia? La discrepanza tra percezione di se stesso ed efficacia fisica oggettiva è sempre più marcata. Matteo Renzi sembra sempre più un Bombolo misteriosamente convinto di essere Johnny Depp. La lista dei suoi harakiri fantozziani, spesso celebrati dai media non meno di quando Mussolini si faceva eternare nelle pose più improbabili, aumenta ogni giorno di più. C’è il Renzi che si versa in testa un secchio d’acqua gelata per la Sla, con effetti estetici raggelanti. C’è il Renzi che continua a usare una taglia di camicie (masochisticamente iper-aderenti ) molto più inferiore di quanto potrebbe permettersi, andando così a evidenziare un aumento adiposo inversamente proporzionale alla diminuzione della disoccupazione. C’è il presidente del Consiglio che si rimette la giacca perché gli amici (una volta tanto) gli hanno fatto notare che nello streaming coi 5Stelle sembrava un bombolone sbruffone; c’è il ragazzotto che si strafoga di gelato in un tripudio di tripli menti e pappagorge; c’è il Premier che corre sopra il tapis roulant con agilità da rinoceronte infortunato; c’è il Rottamatore che gioca a tennis come neanche il Ragionier Filini. E tutto questo con l’aria del playboy, del ganzo: del gigolò ipotetico. Come se non bastasse, c’è pure il Renzi democraticamente libidinoso, che (accanto ai tenores del Ppe di bianco vestiti) sbircia le parti pruriginose della Mogherini: i colleghi guardano garbatamente la collega, lui sembra quasi il Fantozzi infoiato. Non ne indovina una, neanche per disgrazia. Renzi potrebbe rispondere che vanta comunque il 64% dei consensi nei sondaggi, e avrebbe ragione. Evidentemente può permettersi di tutto. Ciò nonostante, quel selfie-tweet – e tutto il resto – paiono la dimostrazione che gli specchi in casa sua siano stati tutti creati da Nardella o Farinetti. Qualcuno lo aiuti. Al più presto.
e poi ce la mettono tutta, ma proprio tutta per lavorà pe’ lui
adesso per far finta che la casa è esentasse, se ne sono inventate 2 per avere il solito gettito fiscale, la imu e la tasi + la tari per chi già pagava la munnezzza.
E’ chiaro che alle prossime elezioni il nano farà il suo bel figurone a reintrodurre la vecchia ici almeno pe’ semplificà la vita alle persone oneste e così una volta abolendola ed una volta re-introducendola si beccherà il suo bravo consenso bobbolare.
E’ questione di stile, si può essere cialtroni, ma cialtroni ed imbecilli è un po’ troppo da presuntuosi, anche il bobbolo ha i suoi limiti di tolleranza