Altroché usare una figura specchiata come la sua per legittimare un’azione politica molto spesso oscena, violenta e volgare, che non ha nulla, ma proprio nulla di quella sinistra che caratterizzava Enrico Berlinguer e il suo modo di intendere la politica. Bisognerebbe smetterla di usare gente che non può rispondere per farle dire cose che non avrebbe nemmeno mai pensato.
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“Il voto alle europee non è un test sul governo in carica…”
…disse quello che solo per aver vinto le primarie di partito pretese ed ottenne la cacciata di Letta per fregargli il posto.
Perché se non sono un test le elezioni europee figurarsi se lo può essere un’iniziativa di partito che non riguarda tutti i cittadini e non ha alcuna valenza istituzionale.
Non bisognerebbe dimenticare che Renzi sta lì solo grazie al risultato delle primarie del pd, diversamente Enrico avrebbe potuto restare sereno per chissà quanto ancora.
Ma nel paese dalla memoria del pesce rosso Renzi può dire quello che vuole: una volta che le elezioni non legittimano e un’altra invece che lo fanno. E il fatto che lui non sia stato legittimato da nessuno, oltre ai voti ottenuti alle primarie passa in second’ordine.
Renzi cerca i voti dei delusi dai 5stelle, invece di pensare ai delusi del suo partito che sono tanti, berlusconi idem ma questa è la sua ultima spiaggia e va capito: è un pover’uomo.
Grillo cerca i suoi e li avrà perché fra i tre è, che piaccia o meno, l’unico che ha mantenuto la coerenza: un leader di partito non va a caccia dei voti degli altri ma li cerca fra la gente che condivide la sua linea politica, esattamente come fa Tsipras che non parla degli altri in modo compulsivo, trasformando la campagna elettorale in un test su se stesso ma di quello che vuole fare lui che ha già dimostrato di saperlo fare.
Cerchiamo di favoleggiare poco di percentuali e di influenza nella politica centrale a proposito della lista di Tsipras, perché questo è lo stesso giochino che ha sempre fatto e continua a fare la politica, quella brutta di sistema e dei partiti quando elemosina il cosiddetto voto “utile”, in qualche caso necessario come ci ha ricordato anche l’ottimo Scalfari domenica scorsa e damigella Moretti, pd [tutti, perfino forza Italia e Ncd ma non i 5stelle].
Un’utilità che fin’ora ha sempre premiato la politica e mai i cittadini.
Per me l’unica utilità è andare a votare secondo il mio pensiero, non in base a quello che potrebbe succedere se…
Diversamente vado al mare, in questa stagione si sta d’incanto.
In un momento in cui sta diminuendo sensibilmente la considerazione per quella volontà del popolo che caratterizza ogni democrazia regolare io, che di politica capisco poco e niente, credo che l’unico modo per riprendersela sia spostarsi più a sinistra che si può.
Perché gli interessi del popolo storicamente non li hanno fatti altrove.
Poi ognuno è libero di convincersi, se gli fa piacere, che non sia così, io però siccome mi ricordo che c’è stato un tempo in cui era così e anche con fatica, con quella lotta dimenticata una manciata di diritti a questo paese non l’ha data la destra non mi sono mai fatta sedurre da chi ha provato a convincermi che non è così.
Che mi devo adeguare all’urgenza.
Chi è convinto della sua scelta non si deve agitare cercando di convincere che ci sono voti giusti o sbagliati.
Perché c’è chi il suo giusto se lo costruisce anche con fatica fino a trasformarlo in una questione di principio, di coscienza, prim’ancora che di coerenza: l’unica cosa che si può sempre rimodulare rispetto al presente che ci riguarda.
Difficilmente mi è capitato di non aggiornare il blog per più di un giorno, due ma sono in una fase di rigetto comunicativo, nel senso che mi sembra di aver scritto tutto quello che si poteva, che, continuando a scrivere più o meno degli stessi argomenti si rischia di somigliare a quelli che tutti i giorni e tutto il giorno sono ovunque, in radio, nelle televisioni, a vendere i loro progetti di speranza, ché a parole si fa presto.
E non mi piace la violenza, non mi piace chi, a tre giorni da un voto importante vaneggia di processi popolari, di tribunali del popolo per infiammare un dibattito che non ha bisogno di ulteriori escandescenze.
Non mi piace chi dice che non se ne andrà quali che siano le decisioni del popolo, cosa che invece non pensava quando qualcun altro è stato costretto ad andarsene non dopo una scelta di popolo ma di chi ha pagato due euro per votare un segretario di partito, non il nuovo presidente del consiglio.
Non mi piace accendere il televisore e trovare la faccia di Renzi ovunque, in diretta, in differita, registrata dall’ultima trasmissione a cui ha partecipato.
C’è una buona parte dell’informazione che non va processata ma educata sì, perché anche se coi toni sbagliati ha ragione chi dà la responsabilità di questo Matrix a ciclo continuo a chi usa in modo sconsiderato un mezzo importantissimo che dovrebbe servire a responsabilizzare l’opinione pubblica, non dividerla in opposte fazioni sempre in guerra.
E non ci si può difendere se anche mentre si cerca semplicemente un film passando nel menù di Sky bisogna trovare la faccia di Renzi, di Grillo e di berlusconi. Questa non è una campagna elettorale, è accattonaggio molesto, stalking. Andrebbero denunciati tutti per disturbo alla quiete pubblica. E visto che quello è un palinsesto obbligato, è impossibile sottrarsi a questa violenza è però possibile rallentare il passo almeno qui, guardare oltre quello che ci obbligano a vedere.
Ed è quello che ho deciso di fare in attesa di questo ipotetico Armageddon che avverrà.
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Il maggiordomo – Massimo Rocca, Il Contropelo di Radio Capital
Io ve l’ho detto che siamo ai confini della realtà. “Svelate le mire di Grillo e Casaleggio vogliono fare i ministri”, tuonano dal Pd. Invece Renzi e la Madia vogliono servire il popolo e Berlusconi e Brunetta fanno politica perché si annoiano. Ma va bè. Volevo invece ricordarvi perché i governi tecnici o del presidente sono un male. Tra tre giorni voteremo anche per giudicare il nostro passato. E non potremo attribuire le colpe, perché spero siamo d’accordo che colpe nel come siamo messi ce ne sono. Chi è il colpevole? Berlusconi certo, ma non oltre il novembre 2011. Oppure no, anche dopo, visto che è stato in maggioranza fino all’ottobre scorso. Il Pd, sicuramente non fino al 2011, ma dopo? In maggioranza da tre anni e al governo da 15 mesi. Renzi? fino a febbraio no, ma adesso uno zero virgola di meriti e colpe spetta anche a lui. Dunque hanno governato tutti e non possiamo presentare il conto a nessuno. Oddio a pensarci bene un colpevole di quello che ho detto però c’è. Vivo e vibrante.
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ma infatti, ma quante volte mi chiedo: ma chi te lo fa fare?
Che poi tutto il tempo che dedichi qua lo rubbi dall’altra parte che era la parte migliore per regalarci qualche sogno
Ah ah, prima o poi torno, sì 😉