Non vorrei mai essere quella madre a cui suo figlio chiede aiuto e non glielo può dare. Piuttosto vorrei morire io al posto suo.
La Cancellieri per Federico ha mandato l’ispezione dopo, per l’amica di famiglia invece l’ha richiesta prima.
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“Il numero della Cancellieri non lo avevo
E mio figlio Federico è morto di carcere”
Intervista a Nobila Scafuro, madre del 34enne deceduto in prigione lo scorso 8 novembre. “Non ce la faccio più, mi stanno uccidendo”, le scriveva (leggi). Ma nonostante le ripetute perizie l’uomo non è mai stato scarcerato. [Il Fatto Quotidiano]
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Mentre tutti parlano del confronto Pd, di cui non mi fregava e frega assolutamente nulla, resto sconcertato dalla vicenda di Federico Perna. Un altro detenuto morto nell’indifferenza generale. L’ennesima prova tangibile di uno Stato assente, cinico e malato. Come Aldrovandi, come Cucchi, come Uva e tanti altri, che per loro sfortuna non conoscevano il cellulare del(la) Ministro della Giustizia.
La politica paragona empiamente berlusconi a Mandela, Moro e Pertini. E i martiri veri muoiono nell’indifferenza generale, con le madri costrette a pubblicare le foto dei figli martoriati per ricevere un briciolo di attenzione. Siamo un paese moralmente in coma. [Andrea Scanzi.]
che poi a morire in carcere sono sempre i tossici morti di fame, dovrebbero inculcarlo anche nelle scuole che la droga è robba pe’ ricchi