Sottotitolo: “Fra trent’anni l’Italia non sarà come l’ha fatta la politica ma come l’hanno fatta le televisioni”. Questo l’ha detto Ennio Flaiano, che è morto nel 1973, quindi in tempi meno sospetti di questo. Per non parlare di quanto detto e scritto da Pasolini a proposito dell’effetto devastante dei mezzi di informazione quando sono usati e gestiti male, con l’obiettivo di favorire il potere e non quello di raccontare i fatti affinché la gente poi impari ad elaborare le giuste riflessioni su ciò che esiste davvero, dunque non per costruire modelli perlopiù negativi, contrari a qualsiasi forma di etica in cui la gente non si riconosce, che a leggerlo adesso sembra scritto e detto l’altra settimana.
Io, lo dico spesso a mò di implorazione, di preghiera, non pretendo da tutti una chissà quale cultura avanzata che non possiedo neanch’io, ma almeno la conoscenza di questi ultimi trent’anni di storia, per capire, per non farsi prendere per il culo, per sapere chi dice la verità e chi invece la nasconde dietro il chiacchiericcio delle finte risse in tv. Oggi molti parleranno della finta lite fra Cicchitto e sallusti e non della fiducia che probabilmente si darà ad un governo che agisce sotto l’egida dell’Europa peggiore, quella liberista che ammazza lo stato sociale e i diritti civili, del lavoro, in virtù di una crisi provocata ad arte di cui non sono responsabili quelli che la stanno pagando. E quelli che stanno per decidere la fiducia al governicchio liberticida di Napolitano sono gli stessi che avevano giurato che Ruby era la nipote di Mubarak. Gli stessi TRADITORI dello stato. #colLetta.
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Mauro Biani
Il punto più significativo, e più basso, di Ballarò di ieri sera secondo me non è stata la lite fra Cicchitto e sallusti ma il successivo commento di Paolo Mieli quando riferendosi a Cicchitto ha detto più o meno che lui ha avuto dei problemi, un passato complicato ma che non gli si può riconoscere il ruolo di traditore.
Ovvero Paolo Mieli ha riconosciuto una dignità politica a Cicchitto evitando accuratamente di fare riferimento a quei problemi che hanno riguardato Cicchitto e che si chiamano P2. Quando l’ho sentito ho fatto un salto sulla sedia, si spera sempre “ora lo dice, lo dirà” e invece no, nessuno dice che se questo fosse un paese normale tutta la P2 e i suoi derivati sarebbero in una galera da vent’anni, lontani dalla società civile e dimenticati da tutti, purtroppo, e invece, in questo paese c’è un sacco di gente che non sa nemmeno cos’è la P2, trasformatasi nel tempo in 3, 4 eccetera. Ecco perché dare una forma di dignità politica a Cicchitto significa non aver capito un cazzo di quello che è successo in Italia in questi ultimi trent’anni, anche un po’ prima di silvio il pregiudicato, quindi.
La televisione imbambola la gente con la finta lite in studio, a meno che qualcuno creda davvero che quei due stessero facendo sul serio, così oggi tutti parleranno della lite e non dei contenuti di un programma che informa in modo parziale, pilotato dalla politica che se questo fosse un paese normale non avrebbe nessun diritto né il modo di influenzare l’informazione in modo così sfacciato. Margaret Thatcher usava dire: “la BBC non mi piace ma non posso farci nulla”.
Questo è il paese dove tutti sanno tutto, dove non c’è bisogno di nessuno che racconta le cose, dove si guarda a chi le racconta, e invece di andare a verificare se le cose che si riportano sono vere o false si preferisce prendersela con chi le dice e le scrive. Solo in un paese a maggioranza di deficienti e ignoranti dal punto di vista della conoscenza si può criticare un giornalista perché è lui come succede sistematicamente a Marco Travaglio perché non si possono confutare né smentire le cose che scrive e che dice. Ecco perché poi i Paolo Mieli diventano le eccellenze e gli altri, quelli che non hanno piegato la schiena al conflitto di interessi di berlusconi né al suo libro paga, gli scemi del villaggio.
Qui in rete, lo vedo anche dalla mia pagina di facebook si rischia ogni giorno l’accusa di presuntuosità, molti ti leggono e rispondono alle varie cose che si pubblicano con l’aria da “ma questa che dice, che vuole?” solo perché scrivi di cose che non conoscono. E invece di andare a vedere se sono vere preferiscono prendersela con chi gliele racconta.
Riconoscere una storia politica a chi ha fatto parte di una loggia segreta eversiva il cui obiettivo era il rovesciamento dello stato significa dare dignità ed un significato POLITICO, e ancorché storico a tutto quello che è successo in questi ultimi vent’anni, ovvero la messa in pratica di quel progetto criminale che è il piano di rinascita di Licio Gelli che nel 2003 in un’intervista a Repubblica si vantava che tutto [giustizia, ordine pubblico, televisione] stava andando come da lui voluto trent’anni prima e che forse avrebbe dovuto pretendere i diritti d’autore.
E se il bravo presentatore avesse fatto ascoltare tutta l’intervista a Grillo, del quale tutto si può dire meno che non abbia la giusta competenza e conoscenza delle dinamiche dell’informazione italiana, invece dei venti secondi stralciati da un quarto d’ora di dichiarazioni interessanti e vere sullo stato pietoso dell’informazione del servizio pubblico forse la gente capirebbe che se l’Italia è al livello più infimo in materia di libertà di stampa e informazione, nelle classifiche internazionali si trova sotto o al pari di paesi che almeno non si vantano di essere democrazie, lo si deve anche, soprattutto, a gente come Paolo Mieli considerato un’autorevole eccellenza giornalistica ma nei fatti solo uno dei tanti funzionari del sistema “status quo” italiano e alle trasmissioni come Ballarò, grazie alla quale, val la pena di ricordarlo, un’anonima dirigente di un sindacato inutile come Renata Polverini è stata aiutata a diventare niente meno che governatrice del Lazio.
La disinformazione crea mostri che nessuno poi può più distruggere, e la conferma l’abbiamo proprio nella figura di berlusconi che grazie alle sue tv e al controllo che ha potuto esercitare poi da “politico” sulle altre, sul cosiddetto servizio pubblico, ha stravolto e deformato un paese intero.
La finta lite tra sallusti e cicchiitto mi hai ricordato quella altrettanto fimta tra d’alema e sallusti. L’informszione nostrana è sempre più complice dei politici . Guardando qualsiasi telegiornale sembrava ch e berlusconi fosse veramente incazzato con letta
Vero.