L’anomalia mediatica

Dopo avere affossato Telese nell’esordio di Matrix, la santanchè sgonfia anche l’esordio de La gabbia. Neanche il 4 percento. 
Non solo la pitonessa non fa (più?) ascolti: ormai porta proprio sfiga. [Andrea Scanzi da facebook]

Meno male. Sono contenta, gli sta bene.
Così vediamo se smettono di chiamarla.

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Sottotitolo: per capire perché l’Italia è al 57° posto nelle graduatorie internazionali sulla libertà di stampa e informazione basterebbe vedere quanto spazio hanno dato i media allo scambio epistolare fra Eugenio Scalfari e papa Francesco. Un evento rilevante per molti ma non per tutti e che in un paese laico per Costituzione non dovrebbe soffocare e togliere spazio a fatti e notizie di interesse generale.

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Scontro in tv tra Santanchè e Travaglio
‘Delinquente’. ‘Datele la camicia di forza’

“Imparate da berlusconi come si trattano le donne”, ha detto la moderata statista a Marco Travaglio.

Ecco, qui se fossi stata nei panni di Travaglio, che è stato un gentiluomo, avrei risposto che berlusconi le donne le tratta da puttane, perché o le paga per farsi fare i servizietti durante le cene eleganti, quello che del resto sosteneva anche lei quando disse che “non l’avrebbe mai data a uno che le donne le vede solo in orizzontale”, o per andare in giro a difendere un indifendibile delinquente PER SENTENZA DEFINITIVA.

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Dopo aver visto l’ennesima performance disgustosa della maitresse à penser più amata dai mezzi di informazione di questo paese sciagurato anche [proprio] perché eleva a personaggi gentaglia come la santanchè spero che tutti abbiano capito il significato della parola “delinquente”, che imparino ad usarla quando si parla di delinquenti veri come silvio berlusconi condannato da un tribunale proprio perché tale.

Delinquente è infatti colei o colui che viola la legge scientemente, che assume comportamenti e agisce con la consapevolezza di danneggiare altri a proprio beneficio e vantaggio come ha fatto silvio berlusconi e come ha fatto anche alessandro sallusti, compagno di vita della nota statista, il quale per compiacere il padrone a cui fa riferimento il suo giornale, silvio berlusconi, non ha esitato a concedere al radiato dall’albo farina di reiterare diffamazioni vere, per questo condannate da un giudice [ma da Napolitano no], nei confronti di un onest’uomo come il pm Cocilovo. 

Non è dunque un delinquente chi commette un reato colposo, quindi non intenzionale, come è stato derubricato quello che si continua a rinfacciare a Beppe Grillo in assenza di altri argomenti, e non lo è nemmeno chi nell’esercizio del suo lavoro di giornalista può incappare in qualche errore del quale comunque – a meno che non si chiami alessandro sallusti – ne risponde in prima persona assumendosene la responsabilità in sede civile come è successo centinaia di volte a Marco Travaglio che però, a parte qualche sporadico caso è stato sempre assolto, parola sconosciuta ai servi di berlusconi.

Quindi non come sallusti che ha subito una condanna  penale che sarebbe costata la galera vera al diffamatore vero se non fosse intervenuto beffando la Costituzione con una grazia quantificata in poche migliaia di euro il bravo presidente, il garante di tutti.

Ma la  colpa non è della santanché, è di questa anomalia che qualcuno si ostina ancora a chiamare informazione che ha già costruito renata polverini grazie a Ballarò che la invitava una settimana sì e l’altra pure, trasformando un’anonima leader di un sindacato inutile niente meno che in presidente della regione Lazio e adesso sta ripetendo l’operazione con daniela santanchè, che essendo molto più presente rispetto alla sua collega di partito, quello dei moderati per intenderci, rischiamo di ritrovarci direttamente al quirinale.

Nonostante il livello bassissimo dell’informazione televisiva da talk show che somigliano sempre di più a pollai ingovernabili penso che giornalisti come Travaglio, Gomez, Barbacetto, Marco Lillo, Andrea Scanzi facciano  bene ad approfittare anche del minimo spazio che viene loro concesso per poter almeno dire un po’ di verità in questo paese dove l’irresponsabilità, la menzogna, la calunnia rischiano di diventare l’unico riferimento dal quale trarre le opinioni. E finché in tutte le trasmissioni si  continuerà ad invitare bugiardi, servi a libro paga, ci vorrà per forza qualcuno a fare da contraltare. Però credo anche che dovrebbe essere un diritto di tutti non dover assistere allo spettacolo indegno di una cialtrona maleducata che viene inseguita e chiamata da tutti come se fosse una politica di chissà quale spessore, una che per offendere allude ad una presunta omosessualità, come se l’omosessualità fosse un insulto,  si permette di chiamare delinquente un uomo perbene, una che nulla aggiunge alla discussione pubblica e  che viene cercata, invitata, intervistata da tutti unicamente per armare le risse.

Siamo messi male se il giornalismo ufficiale ha bisogno della santanchè per alzare lo share. Niente di meglio per il dibattito? provare ad alzare il livello della discussione politica, no? e poi ci chiediamo ancora come ha fatto berlusconi a resistere vent’anni in parlamento? dovremmo baciare la terra dove camminano i giudici che sono riusciti a condannarlo nonostante e malgrado la protezione e il sostegno di tutta la politica, le leggi ad personam e un presidente della repubblica che lo ha ricevuto al Quirinale, ritenendolo evidentemente un interlocutore credibile, solo qualche ora dopo una condanna in primo grado a sette anni per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile, altroché cianciare poi della gggente che poi lo vota.

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3 thoughts on “L’anomalia mediatica

  1. Lunedì sera ho messo per cinque secondi piazza pulita e c’era la Santanchè. Mi hanno detto che è stata pure al programma della gruber. Poi matrix e ieri sera. Ma la gente “normale” se le fa certe domande come: se sta in tv ogni sera come fa a concentrarsi la mattina sui banchi del parlamento?

    E scommetto che presto la vedremo anzi vedrete (perché io ste trasmissioni oltre i cinque minuti non je la faccio) da Santoro e da Floris e non so da chi altro.

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