Se Napolitano avesse sciolto le camere a tempo debito e cioè prima di quel 14 dicembre definito poi “scilipoti day”, quando a b fu concesso il tempo necessario a ricomprarsi la fiducia persa in parlamento, dunque in modo democratico, molto di quello che è successo dopo non sarebbe mai accaduto. Il governo dei professori, ad esempio, ma anche dover assistere ancora oggi, adesso, alla patetica e miserabile richiesta di legittimo impedimento circa il processo che vede berlusconi imputato del reato di sfruttamento della prostituzione minorile.
E’ davvero singolare che quello che si è potuto fare qualche settimana fa con estrema naturalezza anche se le circostanze non lo richiedevano, anche se non c’era stata nessuna regolare sfiducia da parte del parlamento non sia stato possibile poco più di due anni fa quando si poteva agire con più tranquillità.
E agire secondo Costituzione, soprattutto, non secondo i desiderata del presidente della repubblica.
A voler essere maliziosi e malpensanti, alla luce di quel che accaduto appunto dopo, sembra quasi che qualcuno abbia voluto che quel tutto dovesse succedere.
Che non ci sia stata proprio la volontà di riparare il paese da tutto quello che ha dovuto subire in questo ultimo anno.
Corrado Guzzanti è un genio, altroché blasfemo.
I suoi sketch sulla P2 e licio gelli dovrebbero studiarli i ragazzini a scuola.
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Processo Ruby, Ghedini invoca il legittimo e PERENNE impedimento.
Ma il giudice Boccassini lo stoppa: ”B non è candidato premier, non c’è impedimento”
Processo Ruby, no allo stop elettorale
Giustizia e politica, l’eterna lotta di B.
Dall’impedimento legittimo a quello perenne.
Secondo Ghedini per b ci vorrebbe l’impedimento perenne.
Perché [provo a ragionare come Ghedini ma è molto complicato] essendo l’Italia un paese perennemente in campagna elettorale anche i dispositivi di legge utili ai numerosi referenti politici che si pongono oltre la legge ma vogliono ugualmente partecipare al gioco della democrazia, quel gioco che ai comuni cittadini sarebbe invece impedito anche con requisiti minori rispetto a quelli che solitamente appartengono a questi ladri della patria – si devono logicamente adeguare al numero dei processi, alla gravità dei reati che riguardano onorevoli e senatori della repubblica.
Quindi non sono loro, i personaggi coinvolti in crimini a processi a doversi regolare e restare fuori dai giochi fino al pronunciamento di una regolare sentenza, è la giustizia a dover essere stravolta ogni volta che un processo riguarda il pre-potente delinquente e criminale di turno. Col risultato che altre riforme non si fanno mai , quelle davvero importanti, serie, utili e che dovrebbero servire a non mandare in carcere chi non commette reati, a non rimettere in libertà camorristi assassini e a non mandare ai domiciliari chi stupra una ragazzina incinta per ridicoli vizi di procedure o per colpa di leggi che andrebbero realmente modificate non certo per favorire e alleggerire criminali e stupratori ma finalizzate, possibilmente, alla tutela delle vittime come è accaduto solo qualche giorno fa.
L’inferno da vivi, altroché gl’impedimenti legittimi o perenni.