Sottotitolo: il ‘naturalmente delinquente’; “non deve capitare ad altri quello che sta capitando a me” [come no? qui siamo tutti in attesa della retata finale: stai scherzando, vero? dev’essere sullo stile notte dell’epifania, che tutti i criminali si porta via]
Dice di voler tornare, che è necessario, per “riformare il pianeta giustizia”? E come lo vorrebbe riformare, il pianeta giustizia? magari imitando quello del sincero democratico comunista, amico suo e di bordelli che gli oppositori li sbatte in galera? non si capisce poi che vuole dire la biancofiore quando afferma che va giudicato dalla volontà del popolo, micaè, ce rifamo? eddaje bella, insomma, caruccia, i colpevoli dei reati li giudicano i tribunali, non gli elettori. Un suggerimento: non gliela fate fare ‘sta figuraccia, se gli volete bene davvero, se siete davvero il partito dell’ammmòre, risparmiatelo stavolta dalla volontà del popolo. Ché misà che il popolo stavolta ha capito.
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Maqquanto mi piacciono gli amar(i)cord…ché la memoria italiota è labile, ora che tutti, almeno si spera, hanno capito cosa ha rischiato questo paese, e cioè di ritrovarsi berlusconi perfino al Quirnale bisognerebbe attuare un bel programma di rieducazione alla civiltà a livello nazionale per poi pretendere che a rappresentare lo stato sia gente che abbia davvero il senso dello stato, non i soliti burattini sempre disponibili a cedere a richieste e/o al soldo di qualcuno solo per smania di potere.
Non c’è solo da rinnovare la politica ma anche quel giornalismo che contribuisce alla confusione, quei giornalisti che o in prima persona o per conto terzi accettano di ospitare sempre i soliti squallidi personaggi che non aiutano per nulla la comprensione delle cose.
Basta, dare risalto a gente e darle la possibilità di conquistare un’autorevolezza che non merita per ritrovarcela poi magari a fare la presidente di regione.
E basta anche coi sallusti, capito Lilly Gruber?
Uno appena condannato a 14 mesi di galera dovrebbe avere la decenza di rifiutare un invito, se quella decenza manca a chi lo chiama.
La Bindi che cade dal pero dopo 18 anni e si accorge solo adesso di quanto sia stato devastante non aver risolto il conflitto di interessi fa semplicemente pena, non merita neanche di essere commentata. Ma neanche votata, mi pare ovvio.
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Se, secondo i Magistrati di Milano berlusconi ha “una naturale capacità a delinquere” significa che tutti gli italiani che lo hanno sostenuto e votato sono naturalmente portati a delinquere anch’essi o è solo un’inguaribile tendenza alla coglionaggine diffusa? [e meno male che i coglioni eravamo noi che non lo facevamo né lo abbiamo MAI fatto: il tempo, è galantuomo], perché errare sì, è umano, ma avergli permesso di perseverare per diciassette anni per aver creduto davvero che senza di lui l’armata rossa [ma dove, ma quando, ma do’ stanno ‘sti comunisti? ] avrebbe preso possesso del parlamento non è stato solo un agire motivato dall’ignoranza ma vera e propria complicità con chi ha portato l’Italia al declino totale. Quindi sì, si può tranquillamente dire che c’è una parte di italiani anche piuttosto consistente che si è riconosciuta in un delinquente, si è fatta rappresentare da un delinquente.
Dell’opposizione non voglio nemmeno parlare, cari Bersani &co, ci vediamo alle elezioni, perché io a votare ci andrò, ma nemmeno stavolta potrò concedere la mia fiducia a chi si tiene ancora in casa gli artefici del disastro berlusconi.
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“Non ci libereremo mai di Berlusconi se non ci liberiamo di Massimo D’Alema. Il governo di centro sinistra si pronunciò per l’eleggibilità di Berlusconi per l’ambizione di D’Alema che mirava ai voti del premier per stravolgere la Costituzione introducendo il Presidenzialismo.
Fu Massimo D’Alema – lo diciamo da anni- che diede a Silvio Berlusconi, nel 1994, l’assicurazione che il suo impero mediatico non sarebbe stato toccato. Ignorava l’allora capo della opposizione che il 69,3% degli italiani decide come votare guardando la TV. La verità la confessò Luciano Violante nel febbraio 2002, quando disse, nello stupore del Paese: “l’on Berlusconi sa per certo che gli è stata data garanzia piena nel 1994 che non sarebbero state toccate le televisioni. Voi ci avete accusato, nonostante non avessimo fatto la legge sul conflitto di interessi e dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni”
E ciò in violazione della legge 30 marzo 1957, ignorando l’appello di Giorgio Bocca, Paolo Sylos Labini e Giuseppe Laterza.
Non c’era stata ignoranza ma un consapevole patto scellerato tra D’Alema e il suo amico di Arcore.”
[Ferdinando Imposimato – 16 settembre 2012]
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Le indecenti evasioni
Marco Travaglio, 27 ottobre
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La sentenza emessa ieri dal Tribunale di Milano, che ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione per frode fiscale, a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e a 10 milioni di provvisionale all’Agenzia delle Entrate nel processo sui diritti Mediaset, non è — come vaneggia Angelino Alfano, nientemeno che ex ministro dellaGiustizia, “
angh’io se avesssi dei soldi da investire mi butterei in politica
grazie alla fantasia dell’immaginifico bobbolo tajano l’industria della politica tira na meraviglia
– Sì, ma a fracà, ma che je daremo alli cinesi in cambio dei loro pommodori?
– Je faremo sparà quarche cazzata da uno dei nostri migliori, dar nano, dar bersy, dar vendy, dar cas, ma forse
basterà scomodà un quacchiarelllo qulsiasi