Sottotitolo: Non si capisce se i politici non vogliono cambiare, non possono cambiare o non sanno cambiare, ma mi sembrano tre ottimi motivi per mandarli tutti a casa lo stesso.
[Marco Travaglio]
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Ha fatto più riforme Hollande prim’ancora di sedersi in poltrona che i nostri politici [vecchi] in quarant’anni di governi.
Due cose: tagli consistenti agli stipendi dei manager e dei membri del governo, 17 [diciassette] donne ministro nel suo governo, altro che quote rosa.
Hollande taglia e toglie ai manager, ai politici, Monti invece taglia e toglie ai pensionati, ai lavoratori vantandosi anche di agire con equità.
Sono vecchi, non “longevi” come riferiva ieri con compassione Enrico Mentana nel suo TG riportando gli esiti della ricerca condotta dalla Coldiretti: l’Italia ha la classe dirigente/politica più vecchia del mondo. Obama a 46 anni è diventato l’uomo più potente della terra, Mark Zuckerberg a 28 è già una potenza mondiale, in Italia a 28 anni come a 46 puoi fare al massimo “il bamboccione”.
In questo paese chi non ha almeno 75 anni non può fare nemmeno il presidente di un circolo della bocciofila o del ricamo a tombolo: il paese dei giovani virgulti.
Perché nessuno investe nei giovani, i più bravi e capaci devono andare via per trovare un posto nel mondo.
E questo può succedere solo in un paese gestito da vecchi, in testa prim’ancora che di età.
Napolitano è in politica dal 1953.
Sei decenni: un delirio.
L’ Andreotti politico pare che sia nato ancora prima della repubblica italiana.
E dunque essendo vecchi hanno una visione parziale delle cose; parziale perché vecchia ma soprattutto disinteressata perché è grazie ad un sistema che TUTTI si sono ben guardati dal toccare, modificare e migliorare se un piccolo manipolo di privilegiati ha potuto ottenere tutto quello che ha allontanandosi anni luce dai problemi della gente salvo poi arrogarsi il diritto di risolvere i problemi della gente perché qualcuno – con viva & vibrante soddisfazione [e un piccolo e impercettibile colpetto di stato] – ha deciso che erano loro i migliori.
In secondo luogo perché molti di loro, di quelli che straparlano di crescita, non vivranno abbastanza nemmeno per pentirsi dei disastri che hanno combinato.
Due, tre, cinque, dieci incarichi, stipendi milionari e nessuna voglia di rinunciare a niente di quello che sono riusciti ad arraffare per il solo fatto di essere italiani.
E’ strana la vita: noi comuni italiani ogni giorno abbiamo un buon motivo per vergognarci e/o dispiacerci di essere nati in un paese così misero, piccino, loro, le caste, dovrebbero baciare ogni giorno la terra dove camminano.
Ma quand’è che in Italia sapremo se c’è qualcuno più bravo di Montezemolo, Abete, di Mastrapasqua, tanto per citare i primi che mi vengono in mente e dei quali si è perso il conto di quanti stipendi milionari percepiscono? per non parlare delle cariatidi che sono in parlamento da venti, trenta, cinquant’anni.
L’unica riforma possibile è quella del M5S: al massimo due legislature e poi a casa, a lavorare, come tutti, non mantenuti a vita dai cittadini per due o tre generazioni.
E chissà perché poi la stessa persona può ricoprire più incarichi, tutti prestigiosi e strapagati però casostrano quello che va combattuto – secondo il governo dei tecnici – è il nero, il sommerso, non gli sprechi, i privilegi, questo immenso movimento di denaro pubblico che finisce nelle tasche dei soliti noti; in questo paese se non ci si chiama, appunto, Montezemolo, Abete e Mastrapasqua però si ha la necessità di arrotondare lo stipendio in uno stato che più di un lavoro (quando va bene) non regolarizza non si può fare senza essere considerati e trattati dallo stato come dei fuorilegge.
Cornuti e mazziati, sempre e comunque.
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“Sono vent’anni che annunciano cambi alla politica, ma ancora niente. Tutti hanno proposto tagli alle spese ed ai parlamentari, ma nonostante una apposita commissione istituita lo scorso anno, ancora niente” E tra richieste e controproposte, i parlamentari sono sempre lo stesso numero. E i tagli ai finanziamenti ed alle spese? Se non diminuscono i parlamentari, diminuiranno mai i costi?”
[Marco Travaglio – Servizio Pubblico, 17 maggio]
sono loro la vera antipolitica. Andassero a casa, a lavorare o a vivere di rendita, forse si potrebbe ricominciare a costruire politica: diritti, bisogni e anche sogni!
Infatti. Ci basterebbe anche questo..:-)
che so? Una legge che consenta alle persone di sposare chi amano anche se dello stesso sesso… no, qui si pensa a tassare anche cani e gatti!
Ma non ci potremmo inventare almeno un Massimiliano Robespierre da asporto; che aiutasse cioè ad asportare tante inutili e dannose teste di cocomero marcio?
Diomio, non me lo dire proprio oggi! ;-)))