
Giusto per una questione di praticità: almeno si evitano figuracce
planetarie a getto continuo. Le nostre, mica quelle di berlusconi.
Mills, Berlusconi la fa franca: prescritto
Salvo grazie a una legge ad personam
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Già gli italiani non sanno nemmeno la differenza che c’è fra assolto e prescritto, figuriamoci come ne esce ancora una volta il perseguitato delinquente.
Qualcuno avverta Bruno Vespa che “non luogo a procedere per intervenuta prescrizione” non significa assolto e nemmeno innocente.
E che casomai gli venisse in mente di fare una puntata tipo quella che fece per Andreotti (sempre prescritto e non assolto, per mafia) mi auguro che il palazzo della Rai venga invaso e lui buttato fuori a calci nel culo.
Prescrizione non significa innocenza né assoluzione, significa che ci sono le prove del reato ma che, grazie ai tempi biblici della nostra (in)giustizia e alle numerose leggi e leggine che berlusconi ha potuto farsi confezionare in tutti questi anni per dilatare oltremodo i procedimenti contro di lui – questo, mentre si occupava del nostro bene cioè del suo – non si è fatto in tempo a condannare chi lo ha commesso cioè berlusconi medesimo.
Ricordiamocele queste cose, specialmente quando qualcuno chiederà la certezza della pena per il ladruncolo, per chi commette reati infinitamente meno gravi della corruzione, perché la corruzione è uno dei reati più odiosi che esista, è come il monossido di carbonio, non odora ma uccide, ecco perché molta gente non capisce quanto sia grave un reato che – a valanga – si ripercuote su tutti, molti non lo ritengono tale, non ne hanno percezione perché non c’è il ladro che materialmente porta via l’oggetto o il proprio denaro.
E la maggioranza degli italiani, da brava egoista individualista preoccupata solo di difendersi la “robba”, starnazza solo quando lo zingarello ruba il portafoglio sull’autobus e il ladro svaligia l’appartamento.
Questa sentenza in pratica ha detto che c’è il corrotto ma non il corruttore: trattasi dell’ennesimo caso di qualcosa che succede all’insaputa di chi l’ha fatta.
Cioè di berlusconi.
Un innocente non accetterebbe mai una prescrizione: l’innocente vuole essere assolto, non prescritto. In caso di prescrizione il reato c’è eccome, e berlusconi ne ha già incassate sei o sette, per altrettanti reati commessi.
Se poi era sempre innocente, perché non ha mai rinunciato alla prescrizione? si può fare, volendo.
Nei paesi civili, normalmente e non eccezionalmente civili la prescrizione viene bloccata nel momento in cui un’ azione giudiziaria INIZIA.
Solo qui viene usata per FERMARE processi in corso.
Balbettando un po’, però si fa, specie se l’imputato si chiama silvio berlusconi.
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Nota a margine: Proprio oggi il genero di re Juan Carlos di Spagna è andato a processo per il reato di malversazione, che tradotto in parolaccia è rubare soldi pubblici per farci altro, praticamente quello che i nostri politici fanno con una certa frequenza senza nemmeno andarci a finire in un tribunale, e suo suocero, il re, mica un berlusconi qualunque, ha detto che qualsiasi sarà la decisione del tribunale verrà accettata. In Inghilterra la prescrizione non c’è: non è prevista dall’ordinamento giuridico. Tutti gli imputati di qualsiasi reato di ogni ordine, grado, ceto e censo vanno in tribunale, si fanno giudicare e se gli tocca la galera vanno in galera anche se fanno i politici e i ministri.
E per molto meno di un reato come la corruzione.
Il coro delle vergini
Mi piace questo mondo di vergini, quelle che in coro fanno “Ohhhhhhhh” la prima volta che approcciano un pene. Son così i Bersani, i Di Pietro, i Vendola, e tutti quelli che a poche ore dall’ennesima reiterata vergogna italiana, elargiscono saggi e dotti pareri sulla prescrizione, del criminale più prescritto d’Italia.
Faranno “Ohhhhhhh” ancora e ancora, e grideranno allo scandalo anche quando si prescriveranno gli altri reati, anche quello che vede il satiro impotente accusato di sfruttamento di prostituzione minorile. Oddio! Che ho scritto? Utilizzazione finale di bambine che somigliano a donne; suona meglio in italiese.
Forse allora è il caso di ricordare alle vergini, che la legge ex Cirielli, studiata in prima istanza per salvare il culo dell’ex ministro malavitoso previti, è una legge del 2005. E dovremmo ricordare tutte le leggi ad personam nate dalla mente criminale di un malavitoso.
È il caso di ricordare l’anomalia tutta italiana di avere avuto (e lo riavremo pure) un malavitoso a capo del governo, che ha cambiato la legge elettorale per far sì che potessero essere eletti, come deputati e senatori, non solo gli affiliati alla sua cosca, ma anche – e soprattutto – i suoi avvocati. Solo in Italia, infatti, gli avvocati del malavitoso potevano riscrivere le leggi da citare a memoria nelle aule di tribunale, mentre erano intenti a difendere il loro cliente/padrone.
Facciano due conti, queste verginelle, e spieghino poi, perché quando avrebbero potuto metterci una pezza, nominarono ministro della giustizia Clemente Mastella – di cui evito di riscrivere le gesta – che si preoccupò in prima istanza di proporre un indulto per vuotare le carceri, e dopo di non finirci lui stesso con tutta la sua famiglia.
Sono arrabbiata? Sì certo, e non per il facciadiculismo spinto di gasparri o cicchitto, più zoccole e meglio pagate di una vecchia puttana di porto, ma sono incazzata per la verginità improbabile di altre vecchie baldracche, che no, non mi rappresentano e non mi rappresenteranno mai.
No, oggi non è stato un altro giorno, ma uno proprio uguale a ieri, e a molto tempo fa.
Rita Pani (APOLIDE)