“Non hanno idea di cosa vuol dire la rivolta del popolo greco. Stanno votando la morte della Grecia. Noi abbiamo vinto contro i nazisti, abbiamo vinto contro la dittatura fascista e vinceremo anche questa volta!”.
[Mikis Theodorakis – Partigiano, poeta e compositore greco]
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Perché ormai è chiaro che le banche hanno una buona parte di responsabilità nella crisi mondiale, avendola fomentata con una manovra di strozzinaggio in due tempi: dapprima, finanziando e comprando una larga parte dei debiti sovrani degli stati, e poi, minacciando di chiederne la restituzione. Gli uomini delle banche al governo, in Grecia come in Italia, ci spiegano che dobbiamo piegarci al ricatto, pagando il riscatto della svendita dello stato. I dimostranti di Atene dimostrano, appunto, che si può dire no agli strozzini, anche quando ti puntano la pistola alla tempia, e sono pronti a premere il grilletto.
(Piergiorgio Odifreddi)
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Sottotitolo: “I tecnocrati arrivano quando la politica abdica al suo ruolo di direzione e implementazione, non arrivano a caso, semmai bisogna chiedersi come mai abbiamo bisogno di un salvatore e come siamo arrivati ad avere i controllori in casa. Non è colpa del tecnocrate, è colpa della classe politica cieca e autoreferente.”
La politica ha visto la sua fine dov’è nata, esattamente nello stesso luogo. Il governo greco ottiene la fiducia sulle misure di austerity: con le buone maniere si ottiene tutto, meno male che noi la guerriglia non la rischiamo nemmeno, noi siamo italiani mica per caso.
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SOLIDARIETA’ AL POPOLO GRECO.
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L’uomo che si vede nella foto, maltrattato da solerti forze dell’ordine durante i disordini ad Atene (tutto il mondo è paese) non è un black block, né un pensionato incazzato. E’ Manolis Glezos, che nel 1941 sotto occupazione nazista, si è arrampicato sull’acropoli e ha tirato giù il simbolo della svastica nazista.
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Primarie Genova
Vince Doria (Sel)
Sconfitto il Pd
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Gli elettori di sinistra, a differenza di tutti gli altri, sono esigenti.
E allora possono pure offrire ai loro referenti politici la possibilità di sbagliare, un po’, ma poi la cosa giusta bisogna farla.
E la cosa giusta per un partito che vuole definirsi di sinistra e che si dice pronto a guidare un paese in un periodo disastroso come questo non può essere il corteggiamento languido ai partiti di centro né l’inciucio perpetuo con quelli di destra.
Specialmente se destra e centro sono il peggio che si possa avere a disposizione; nessuno è votato per natura all’autolesionismo oltre ai politici che da TUTTO ciò che fanno e hanno fatto hanno saputo tirarci fuori il loro utile e , comunque vada, nessuno fra loro ci rimette mai troppo.
Ce ne fosse stato mai uno, o una, in questo paese che abbia preso atto di aver sbagliato, uno, o una, che abbia rassegnato le dimissioni chiedendo scusa al popolo italiano (la volpe del Tavoliere, l’artefice della genialata che consegnò l’Italia a berlusconi chiamata bicamerale e il Kennedy dei poveri avrebbero dovuto essere i primi della lista).
In questo paese c’è bisogno di sinistra, non del liberalismo diffuso a destra, a sinistra e al centro.
In Italia non c’è più nessuno, oltre a quelli considerati “radicali estremisti” che raccolga le istanze dei cittadini, che non consideri spocchiosa e fuori luogo la richiesta di attenzione verso i problemi della gente da parte della politica, io penso che lasciare solo un popolo in un momento così difficile sia molto, molto pericoloso.
Si vede che l’hanno pensato pure a Genova.
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SI PUO’ FARE!
Mi limito, a scriverti che ho letto in quanto il post si commenta già da solo…
Grazie, tanto ho scritto tutto anche di là.
Quando vedo le divise oramai i conati di vomito sono sempre più forti e persistenti, difendono i gangster e massacrano i giusti. . . in fondo siete una vergogna…ci avete mai pensato o voi che giurate di difendere la costituzione? I cagnolini da guardia dei ricchi, fossero ricchi anche loro almeno…cioè proprio non ci siamo con la testa!
Tutto il mondo è paese. Quando si tratta di menare le mani il braccio armato del potere non si tira mai indietro, ché loro devono difendere lo stato, mica possono pensare pure a tutto quello che c’è dentro.