Incontri online? “Secondo modo
più comune di incontrarsi”
[Gli incontri online? “Il secondo modo
più comune di iniziare una relazione”
Dopo le amicizie, viene il computer. A rivelarlo una ricerca effettuata dall’università americana di Rochester e subito ripresi dalla maggior parte dei quotidiani britannici: nel solo mese di aprile 2011, ben 25 milioni di persone hanno cercato l’anima gemella online].
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Non vedo dove sia il problema.
Ci sono persone che si parlano da un pc e si sentono al telefono anche per anni, prima di decidere di incontrarsi.
E quando questo accade quella conoscenza sarà molto meno superficiale di una del mondo cosiddetto reale buona soltanto per andarsi a mangiare una pizza una volta al mese.
Io non ho mai considerato il web un mondo a parte, irreale e surreale come dicono tanti, fatto di cose che non esistono o che addirittura fanno male, creano ‘dipendenza’ (come se invece la televisione e tutto l’orrido che c’è dentro fosse una passeggiata di salute) ma parte di un mondo che c’è e dove trova posto anche tutto quello che invece esiste eccome, quindi anche le persone che non sempre ci tengono a nascondersi più del dovuto o a mostrare di sé soltanto il loro peggio come invece avviene spesso.
Anzi, grazie ai social network c’ è sempre più gente che si fa vedere e conoscere non attraverso un nickname ma con il proprio nome e cognome e la sua faccia vera.
L’interazione virtuale aiuta chi è timid*, insicur*, esteticamente non piacente, può rafforzare l’autostima di chi magari ha intorno gente con cui non può o non vuole parlare di certi argomenti temendo di non essere capit*.
Confidarsi con chi all’inizio della conoscenza è un* perfett* estrane* è anche un’ottima terapia psicologica, aiuta a conoscere meglio se stessi e di conseguenza migliora i rapporti con gli altri, anche con le persone che fanno parte della solita quotidianità.
Il web è frequentato dalla stessa gente che s’incontra al cinema, in banca e al supermercato. E non è colpa del web se poi c’è chi si dissocia da se stesso mostrando il suo peggio o facendo finta di vivere una vita che non è la sua.
E’ da quando frequento la Rete che mi batto per la trasparenza proprio perché so, e lo so per esperienza personale purtroppo, che la privacy a tutto tondo non garantisce per niente chi qui si comporta come fuori – assumendosi quindi tutte le responsabilità di eventuali comportamenti sbagliati o ancorché fuorilegge – ma proprio e solo quella tipologia di persone che spesso vengono confuse con buontemponi in vena di scherzi e goliardia ma che invece sono malati mentali, criminali, alla stessa stregua di chi organizza complotti per far chiudere blog “antipatici” e perseguita sconosciuti molestando le stesse persone per anni ed anni in una sorta di cyberstalking ripetuto ogni giorno, tutto il giorno e tutti i giorni come è successo anche a me, per dire.
Decisamente divertente, ritrovare il post a cui stavo pensando nella pausa del pranzo o meglio alla voglia che ogni tanto riappare di riaprire un blog…
L’articolo l’avevo letto ieri, mentre questa mattina da uno strano ( o meglio, offensivo) commento di un conoscente comune sulla bacheca di una Amica (tua, senza alcun dubbio) comune ho avuto uno scambio di messaggi con la Fanciulla che pur conoscendo ancora poco come te mi dà la sensazione di avere una bella personalità.
Mi piace scrivere, e considerando che prima l’unico sistema era usare la posta elettronica ho riscoperto l’antica passione per cui ho avuto modo di constatare personalmente ciò che Tu affermi e cioè che ci si arriva a conoscere molto di più di chi magari si frequenta nel quotidiano.
Due di Voi, le ho incontrate anche nel reale e non ho avuto alcuna sorpresa come qualcuno afferma in quanto ho sempre chiesto e offerto sincerità oltre che rispetto in quanto trovo inutile e puerile interpretare ruoli o fingere di essere quello che si vorrebbe essere.
Per quanto riguarda il nome e cognome nei social-network, non sempre si ha la certezza siano reali ma anche in questo caso vige la buona fede, con questo non mi riferisco a nessuno in particolare ma considerando che all’atto dell’iscrizione si interagisce con una macchina nel cui programma ad esempio non sono stati implementati restrizioni per cui si deve fornire un documento di riconoscimento atto a certificare il nostro stato. L’altra volta mi sono iscritto con i miei dati, ritrovandomi in un folto gruppo di sconosciuti con in comune il Cognome e constatato che un’Amica di cui conoscevo l’identità oltre al nick che usava su Libero vi si era iscritta con una falsa identità… meglio quindi utilizzare dati che diano subito il senso che ad esempio non mi chiamo certo Illusione, ma allo stesso tempo uso il mio reale volto.
Opinioni, personali che possono anche non essere condivise ma che mi piaceva esternare… 🙂
Penso che quando non si dimentica il Rispetto per gli altri non ci siano posti infrequentabili o frequentabili più di altri. Se quello che è successo a me su Libero fosse accaduto a gente più debole, meno capaci di difendersi sono sicura che non sarebbe rimasta un minuto di più davanti ad un computer. Io invece penso che non si debbano mai lasciare spazi vuoti a chi poi li riempirebbe nel modo sbagliato. E ti dirò, questo blog mi dà più soddisfazione dell’altro, di quello ‘famoso’ che mi è stato sottratto non per colpa mia.
Qui ho conosciuto un sacco di gente, incontrata pochissima per scelte reciproche e perché io non sento sempre la necessità di vedere di persona qualcuno, quando con lei ho dei rapporti ottimi anche solo da qui. Spesso non ho voluto nemmeno vedere le foto e non sempre mando le mie perché penso che non sempre serva presentarsi fisicamente a gente a cui hai rivelato tanto del tuo intimo. Su FB uso soltanto un piccolo escamotage innocente perché qui conosco e mi conosce un mucchio di gente, ma nulla di spiacevole né di menzognero. Una piccola variazione al cognome che mi sono concessa per tutelarmi meglio, visto che scrivo molto anche di cose brutte come la politica..:-)
Essendo pubblico devo esprimermi con i dovuti freni, come ti ho scritto ho avuto solo due incontri e con la seconda Amica tempo permettendo il contatto è ancora aperto oltre ad essere il Rapporto a cui tengo di più in quanto è nato quasi per gioco considerando la sua ritrosia iniziale.
Lentamente e con tanta pazienza, ha iniziato ad aprirsi ed intanto il tempo trascorreva ed oltre ad acquisire Fiducia ha capito che non siamo tutti dei cialtroni alla ricerca di facili conquiste ed è questo principalmente il problema di base contro cui dobbiamo scontrarci Noi Uomini quando cerchiamo di instaurare un rapporto con Voi.
Non ho mai chiesto ne foto e neppure numeri di telefono, salvo quello dell’Amica a cui ho appena accennato ma dopo quasi due anni in cui ci si scambiava mail ad un ritmo semigiornaliero e solo per eventuale emergenza se non avessi avuto sue notizie per molto tempo in quanto Lei i miei recapiti già li conosceva. E qui ci sarebbe da ridere se ti spiegassi, cosa successe quando mi avrebbe dovuto mandare un sms per confermare l’arrivo dopo un lungo tragitto in auto da cui poi si convinse a fornirmi anche quello fisso oltre ad aver capito nel frattempo l’odio che provava anche Lei per tale mezzo di comunicazione o meglio quali erano i suoi timori.
Ma sono cose private, e ritengo giusto che rimangano tali.
Mentre per quanto riguarda il tuo blog, l’unica cosa che mi dispiace è non avere frequentato l’altro che avevi sull’altra piattaforma…
Se almeno sapessi di chi parli quando dici ‘amiche’ potrei risponderti meglio, perché io qui in internet di amiche, ma proprio amiche vere alle quali darei le mie chiavi di casa, ne ho forse quattro, non di più…:-))
Bel post, Cristina! Non perdi mai il tuo tocco, e sono io che sono assente da te. Condivido quasi tutto di quello che hai scritto. Non è da demonizzare il web come non è da santificare. Il web mette in luce ciò che è nascosto di noi. Se di fondo ci sono dei malesseri, delle insoddisfazioni, dei problemi psicologici, il web non fa che amplificarli poichè chi ha questi problemi poi finisce col fuggire e rifugiarsi nel mondo del web. Io ho creato dei rapporti belli con persone conosciute nel web. E dopo 10 anni sono felice di poter dire di avere delle belle amicizie. Come posso dire che i rapporti non andati a buon fine, le persone false che ho incontrato, le persone brutte che ho conosciuto, mi hanno aiutata a crescere anche loro. Esattamente come la vita che vivo ogni giorno nella mia città, nel mio lavoro, nella mia associazione.
Ciao, Barbara, ormai ci conosciamo da un sacco di tempo: queste cose le abbiamo sempre scritte. Anch’io qui ho conosciuto gente di tutti i tipi, persone meravigliose ma anche vigliacchi coi quali non andrei mai nemmeno a prendere un caffè, e ho imparato molte cose che diversamente non avrei mai saputo che esistevano. Ecco perché a me fanno solo ridere quelli che se la prendono ad esempio con Zuckerberg perché secondo loro violerebbe oltremodo la privacy, si tiene gli archivi delle foto per un tot anche quando vengono cancellate e tiene in memoria dati che potrebbero rivelare un profilo psicologico preciso di chi frequenta il SN. Adulti capricciosi e immaturi che prima fanno le cose e poi si pentono. Non è un obbligo frequentare la Rete ma non lo è neanche fracassare di continuo le scatole a chi lo fa per interesse, piacere e diletto, specie poi se a farlo è gente che ci sta dentro con le mani e coi piedi tanto quanto quella che critica. Se siamo qui è perché ci piace anche farci guardare e non c’è nulla di male ad esporre il lato narcisista di noi, quando è quello buono che serve appunto a farci conoscere e a conoscere gli altri. Poi ognuno di noi verrà apprezzato per quello che realmente fa vedere di sé, che può essere una buona cultura, utile anche per gli altri (io le persone, quando erano e sono migliori di me per conoscenza, sapere, stile e cultura li ho sempre “sfruttati” in senso buono, non li ho invidiati perché non sono come loro: ho rubato, come si dice, con gli occhi), la giusta dose di ironia e intelligenza nell’affrontare gli argomenti più disparati, la sua serietà laddove serve solo quella. La Rete è solo un’ipotetica porta di casa sempre aperta, siamo noi poi che decidiamo cosa fare, se mostrare al mondo una casa ordinata, pulita, oppure il contrario. Il web non è un salotto privato ma un viavai continuo di gente che passa e guarda quello che noi le mettiamo a disposizione.
non sono d’accordo sul fatto che le persone che si incontrano al cinema o al supermarket siano “le stesse” del web. Lo sono fisicamente ma si trasfigurano ( spesso, ovvio, non sempre!) diventando solo degli avatar di se stessi. Lo vedo anche professionalmente: non hai la mkinima idae di quante persone si rivolgano ad investigatori e poi all’avvocato sostenedo di “non riconoscere” il marito o la moglie. In moltissimi casi le storie di vita sono molto più semplici di quanto non si scriva in un social netwok…storie comuni che qui divengono romanzi d’appendice….Falsità molto ma molto più che nella vita! Qui sono quasi tutte “lettere anonime”. Se così non fosse mi spieghi perchè tutti ( me compreso…) usiamo dei nick che non corrispondono ai nostri nomi? Cosa temiamo se qua si scrivesse solo la verità? e perchè, a differenza del cinema o del supermarket, il web crea vere patologie da curare da uno psicologo con immensa fatica? perchè molti si ninnamorano del loro (finto) personaggio e stanno bene solo quando sono “lui” perchè la realtà gli sta stretta! Solo ie opinioni. Grazie per l’ospitalità. Alf.
Ma certo che la vita oltre un pc è più semplice, mica crederai che tutte quelle che fanno le vamp già dalle otto di mattina su Libero stiano davanti a un pc in guepiere, calze a rete e tacchi a spillo, no? te ne presenterei volentieri qualcuna che ho avuto ‘il piacere’ di vedere, rideresti fino all’anno prossimo. Questo vale ovviamente anche per tutti gli ometti che si sono fatti il loro bell’ harem e amano circondarsi di ochette giulive che li seducono a colpi di “hii, ohh, e ahh”.
Per tornare seria Alf, ognuno qui sceglie quello che vuole fare ed essere. Lo dirò fino allo sfinimento: chi vuole tradire un marito o una moglie lo fa lo stesso, lo fa, appunto, con lo sconosciuto incontrato al bar e alla posta, con il collega e la collega di lavoro (se potessero parlare le scrivanie di certi uffici avrebbero da dire molte cose che accadevano ben prima che ospitassero un pc).
Sulla trasparenza mi sono espressa mille volte, la mia faccia su Libero c’era ma questo non è bastato a garantirmi tutela e rispetto. Io non sono per nulla anonima, perché quello che scrivo qui lo riporto su Facebook e viceversa. Se poi volessi fare altro, tipo frequentare altre piattaforme e altra gente occupandomi di altri argomenti questo, credo, rientrerebbe nel mio diritto di fare quello che voglio in assoluta libertà: non dovrei giustificarmi di niente e con nessuno. Tutti sanno e sapevano che persona sono, ma nemmeno questo è bastato, quando sul piatto della bilancia qualcuno ha messo me e un manipolo di psicopatici facendo pendere la bilancia dalla loro parte. Ecco perché dico che i pericoli qui sono altri, finché si permetterà a sconosciuti criminali di lavorare alla distruzione morale delle persone. Queste sono le cose gravi, non le corna e i tradimenti “per colpa di internet”, cose che, fino a prova contraria riguardano un privato che ognuno si gestisce come meglio crede fra le quattro mura di casa sua. Ciao, Alf.
Ciao cara Cristina, i miei impegni mi portano a leggerti a questa ora. (appena rientrata dal lavoro ) Ci ritorno domani mattina per rileggerti. Ti ho citata di là.. Un bacio a te e :)* all’angioletto.
Vengo a vedere, bacetti..:-))